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Mangiare in travaglio: cosa è permesso e cosa no

di Elena Berti - 03.09.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Cosa mangiare in travaglio? È permesso consumare cibo e acqua in travaglio, e quali cibi sono migliori per aiutare contrazioni e spinte

In questo articolo

Mangiare in travaglio: cosa è permesso e cosa no

Ci siamo: le acque si sono rotte oppure sono iniziate le contrazioni regolari, il vostro travaglio è in atto. Ma avete tante domande, anche se pensavate di essere pronte, giusto? Una di queste riguarda cosa mangiare in travaglio. Siete sicure di sapere proprio tutto?

Come funziona il travaglio

Il travaglio può iniziare in molti modi diversi: a volte si scatena da solo, attraverso la rottura del sacco amniotico oppure l'avvio di contrazioni dolorose e ravvicinate, altre volte viene indotto per motivi medici o nei casi in cui la gestazione sia arrivata oltre le 41 settimane. Che sia spontaneo o indotto, comunque, il travaglio è un momento particolare, molto faticoso per la donna, che richiede un dispendio di energie non indifferente. In alcuni casi, il travaglio può protrarsi per molte ore, anche oltre un giorno: serve non solo ad arrivare alla giusta dilatazione, ma anche a fare in modo che il bambino scenda e si metta nella posizione giusta per uscire. L'uso dell'epidurale oggi aiuta le partorienti a sopportare meglio il travaglio, ma non sottovalutate la fatica che il corpo fa per mettere al mondo un bambino!

Si più mangiare in travaglio?

Per molto tempo si è ritenuto che fosse meglio digiunare durante il travaglio per non appesantirsi e soprattutto per evitare episodi di vomito, ricorrenti nelle ultime ore di gravidanza. Degli studi hanno però evidenziato come questa pratica sia scorretta e, in alcuni casi, nociva: non solo perché toglie forze alla futura mamma, ma anche perché la esporrebbe di più al rischio della sindrome di Mendelson, una polmonite causata dall'aspirazione di succhi gastrici che capita durante le anestesie generali (sempre meno utilizzate, comunque, durante i parti). 

Per questo è preferibile ascoltare il proprio corpo e non imporsi il digiuno per paura di peggiorare le cose. Mangiare in travaglio è possibile!

Che cosa mangiare in travaglio

In linea generale, un corpo ben alimentato funziona meglio, e questo vale anche per le donne in travaglio, che hanno bisogno di zuccheri per raccogliere l'energia necessaria a partorire.

Per questo, se avete fame o sentite il bisogno di ingerire qualcosa, il consiglio è di consumare piccole porzioni di cibo spesso, piuttosto che fare dei veri e propri pasti, che siate a casa o in ospedale. 

Tra i cibi consigliati ci sono ovviamente i carboidrati: niente pasta al sugo, ma piuttosto riso, zuppe, insalate, cereali e in generale farine non raffinate. Potete prendere gli zuccheri dalla frutta, come pere, mele, banane, ma vanno bene anche carni bianche e verdura cotta. Evitate invece carni rosse, snack confezionati come le patatine (bene invece barrette e cracker) e cibi elaborati che potrebbero risultare difficili da digerire e peggiorare le cose. Perfetto il cioccolato, in particolare fondente, perché ha benefici non solo sull'energia, ma anche sull'umore e sulle funzioni cardiovascolari.

Bere in travaglio: sì o no

Insieme a quella sul cibo, la domanda sul bere viene posta da tante future mamme che dovranno affrontare il travaglio: si possono assumere liquidi durante il travaglio? Assolutamente sì! Anzi, è consigliabile farlo perché rimanere ben idratate favorisce il lavoro dei muscoli. Il consiglio, anche in questo caso, è di sorseggiare acqua fresca e, se per caso avete forte nausea o vomito, succhiare dei cubetti di ghiaccio. In questo caso potrebbero aiutare anche dei ghiaccioli, magari fatti in casa con frutta fresca! Anche i succhi di frutta sono permessi, ma sceglieteli senza zuccheri aggiunti. 

I cibi che inducono il travaglio

Appurato che si può mangiare e bere in travaglio, vi starete chiedendo, arrivate a termine, se esistono dei cibi che favoriscono il parto. Alcune usanze come assumere olio di ricino o mangiare cibi piccanti sono ormai superate e non hanno dimostrato nessun fondamento. Anzi, nel caso dell'olio di ricino fate attenzione: provoca diarrea, non sempre positiva per la partoriente. 

Esistono però cibi che possono aiutare a favorire il travaglio: assumere fibre agisce contro la stitichezza e, grazie al lavoro dell'intestino, prepara anche l'utero; stesso impiego per l'aglio, mentre la liquirizia agisce sugli estrogeni, ma attente se soffrite di pressione alta.

L'ananas, invece, contiene bromelina, una sostanza che conta tra le sue tante proprietà anche quella di rilassare i muscoli e stimolarne la contrazione. 

Il travaglio è un momento che spaventa molte donne e le domande sono tante. Ricordatevi che, oltre a seguire le indicazioni dei medici, il miglior consiglio è quello di ascoltare il vostro corpo per capire se sia giusto mangiare e bere quando state per partorire.

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