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Parto indotto con palloncino: come funziona

di Simona Bianchi - 10.04.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Il parto indotto con palloncino è una tecnica d'induzione al travaglio. Quando si ricorre a questa pratica, in cosa consiste e come avviene

In questo articolo

Cos’è il parto indotto con palloncino

Il parto indotto con palloncino è una tecnica per stimolare l'inizio del travaglio. Nei casi in cui la gravidanza si protragga troppo a lungo e senza i minimi sintomi di contrazione, i medici potrebbero decidere di stimolare e indurle attraverso questa pratica. In realtà, esistono diversi modi per indurre il parto, come attraverso la prostaglandine, oppure con il catetere di Foley o con il catetere a doppio palloncino. Questi ultimi consistono nell'inserimento in vagina di un catetere che agisce stimolando meccanicamente il collo uterino compreso fra uno o due palloncini, ciò determina quelle modificazioni del collo uterino, mediate da prostaglandine endogene, che lo rendono favorevole all'induzione vera e propria.

In cosa consiste il parto indotto e quali sono i vantaggi

La tecnica d'induzione con palloncino implica l'inserimento nella vagina di un piccolo tubo con all'estremità un palloncino singolo, nel caso del catetere di Foley, o doppio (CRB). Si tratta di un metodo d'induzione meccanica, ossia che agisce stimolando meccanicamente la cervice uterina senza l'uso di farmaci. La produzione di prostaglandine, in questo caso, è naturale. Il catetere viene inserito per via transcervicale e il palloncino va posizionato appena al di sopra della cervice. I vantaggi dell'induzione con palloncino sono:

  • minori rischi di ipertono/ipercontrattilità uterina con alterazioni del battito cardiaco fetale
  • minore propensione a iniziare contrazioni uterine durante la fase di maturazione cervicale e reversibilità.

Si prova dolore nel parto indotto con palloncino?

Prima dell'inserimento del palloncino, il medico valuta la posizione del bambino e la frequenza cardiaca della madre e del bambino, per almeno 20 minuti. La zona perineale viene disinfettata con una soluzione medica, con lo speculum si visualizza il collo uterino e infine si inserisce il catetere. Una volta sistemato correttamente, quest'ultimo viene riempito con:

  • 70/80 ml di soluzione fisiologica se viene usato il doppio palloncino
  • 30 ml di soluzione fisiologica nel caso del palloncino singolo

La tecnica può risultare un po' scomoda e può provocare un leggero dolore che però scompare una volta posizionato il catetere o dopo alcuni minuti dal posizionamento.

In rarissimi casi il fastidio potrebbe protrarsi e potrebbero essere somministrati degli analgesici.

Quanto dura l’induzione al parto con palloncino

Con questa tecnica d'induzione, il parto potrebbe avvenire già entro 24 ore dall'inizio della procedura. Il catetere, solitamente, viene mantenuto all'interno della vagina per circa 12-18 ore e fuoriesce da solo quando la cervice ha raggiunto una dilatazione di 3/4 centimetri. Se l'induzione viene eseguita quando la cervice uterina non è ancora pronta, il travaglio potrebbe arrivare anche dopo 48 ore. Dai dati della revisione sistematica del 2018 pubblicati dal Royal College of Obstetricians&Gynaecologists, i rischi della procedura sono molto bassi e gli effetti avversi più comuni sono leggero dolore o fastidio.

Quando si ricorre all’induzione con palloncino

In generale il parto viene indotto dopo circa 7 o 12 giorni dalla data presunta del parto oppure se sorgono problemi di salute per la mamma e il bambino nella fase finale della gravidanza, per esempio ipertensione o infezione. L'induzione viene effettuata anche se si rompono le acque ma non si avvertono contrazioni e se il travaglio non inizia spontaneamente entro 24 ore. In quest'ultimo caso, in realtà, non si può procedere con l'induzione con palloncino a causa del rischio d'infezione. Uno studio condotto su 4.684 parti avvenuti all'ospedale "Sacro Cuore-Don Calabria" dal 2012 al 2016 ha rilevato che l'utilizzo del Foley ha ridotto del 27% il rischio di taglio cesareo nelle donne in cui l'induzione di travaglio era indicata per motivi fetali. La tecnica si dimostra vantaggiosa rispetto ad altre metodologie di dilatazione manuale perché per lo più indolore. In ogni caso è sempre il medico a decidere quale procedura d'induzione al parto è più indicata in base alla situazione della paziente.

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