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Partorire a 36 settimane: quali sono i potenziali rischi?

di Ines Delio - 13.04.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La maggior parte dei bambini nati pretermine tardivi è generalmente sana. Partorire a 36 settimane potrebbe, però, comportare delle complicazioni

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Partorire a 36 settimane

Ogni anno, in Italia, nasce circa 1 neonato pretermine su 10, dei quali il 70% è definito "pretermine tardivo" o "late preterm", ossia di età gestazionale compresa tra le 34 e le 36 settimane e 6 giorni, come ricorda l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Ma cosa accade se si dovesse partorire a 36 settimane? Prima di tutto, è bene sapere che la maggior parte dei bambini nati nella 36esima settimana è generalmente sana. Tuttavia, esistono alcuni potenziali rischi di cui bisogna essere consapevoli. 

Durata della gravidanza

La durata della gravidanza viene calcolata in settimane, a partire dalla data dell'ultima mestruazione, motivo per cui è importante sapere con certezza quando si è verificata. Stando a quanto riporta il Ministero della Salute, si definisce gravidanza:

  • a termine, se il parto avviene tra le 37 e le 41 settimane
  • pretermine (o parto prematuro), se il parto avviene prima delle 37 settimane
  • protratta (oltre il termine), quando si partorisce a 42 settimane o oltre

Il feto nella trentaseiesima settimana di gravidanza

Dalla 36esima settimana, tutti gli organi del bimbo potrebbero funzionare perfettamente fuori dal ventre materno, ma sarebbe più piccolo rispetto alla norma. Il feto è lungo circa 46-48 centimetri e pesa all'incirca 2800 grammi. La circolazione sanguigna è ormai a pieno regime e anche sistema immunitario e polmoni sono perfettamente funzionanti. L'apparato digerente è completamente sviluppato e il bambino sarebbe in grado di nutrirsi se doveste partorire a 36 settimane. Il piccolo ha sempre meno spazio per i suoi movimenti e assume la posizione necessaria per venire al mondo. Tuttavia, un parto nella 36esima settimana potrebbe comportare alcuni rischi, rispetto a un parto pretermine.

Età gestazionale: nove mesi (CALCOLO DPP - Data presunta del parto)

Partorire a 36 settimane: le cause

I motivi del parto pretermine possono essere sia materni sia fetali. Tra questi:

  • età materna avanzata
  • ipertensione arteriosa
  • malattie della placenta
  • diabete
  • trombofilia
  • gestazioni multiple
  • corioamnionite (infiammazione delle membrane fetali a causa di un'infezione batterica)
  • alterazioni della flussimetria
  • difetto di crescita intrauterina

Esistono, inoltre, cause che sono legate a condizioni esterne, che possono influire sulla gestazione, come:

  • sovraccarico di lavoro
  • situazioni di stress
  • mancanza di tutela della maternità negli ultimi mesi di gravidanza

Partorire a 36 settimane: le potenziali complicazioni

Benché, come detto all'inizio, i bambini nati a 36 settimane sono generalmente sani e presentano un rischio minore di complicazioni per la salute rispetto ai bambini nati ancora prima, possono comunque presentare alcuni problemi di salute ed essere più vulnerabili dei nati a termine.

A volte è, però, difficile stabilire se la complicazione sia dovuta al parto prematuro in sé o a un motivo medico, per cui è stato necessario partorire a 36 settimane.

Tra le patologie cui sono esposti i neonati pretermine tardivi ci sono:

  • sindrome da distress respiratorio
  • ipoglicemia
  • iperbilirubinemia
  • ittero
  • basso peso alla nascita
  • difficoltà di termoregolazione con tendenza all'ipotermia
  • difficoltà nell'alimentazione

A causa di queste complicazioni, i bambini possono dover essere ricoverati in un'unità di terapia intensiva neonatale o riammessi in ospedale dopo essere tornati a casa.

Partorire a 36 settimane: l'impatto sullo sviluppo

I bambini nati a 36 settimane sono più a rischio di problemi di sviluppo, sia fisico che mentale, rispetto a quelli nati a termine. Secondo una ricerca pubblicata sull'American Journal of Perinatology, i bambini tardivi pretermine in età prescolare erano meno capaci di seguire le indicazioni e di eseguire compiti di memoria rispetto ai loro coetanei nati a termine.

Un altro studio ha rivelato che i bambini pretermine tardivi hanno mostrato esiti di sviluppo ridotti a 9 mesi di età rispetto ai bambini nati a termine. Tuttavia, queste differenze non erano evidenti a 2 anni di età, ma sono riemerse nei bimbi della scuola materna per quanto riguarda la lettura prescolare e la matematica prescolare.

Stando, poi, a quanto riporta l'Ospedale Bambino Gesù, il maggiore rischio neuroevolutivo dei bambini pretermine tardivi rispetto ai a nati termine, può comportare anche esiti a distanza, durante lo sviluppo.

Questi possono presentarsi con quadri lievi, come:

  • disturbi dell'apprendimento
  • disordini del comportamento
  • disturbi emozionali

Oppure possono manifestarsi con quadri gravi, come:

Per tutti questi motivi, è importante che i pretermine tardivi, come i bambini nati a 36 settimane, siano seguiti con particolare attenzione, sia dopo la nascita durante la degenza in ospedale o in clinica, che in seguito e nelle varie tappe della crescita.

Partorire a 36 settimane: cosa fare dopo

Se doveste partorire a 36 settimane, è necessario instaurare per il bambino un follow-up specializzato e multidisciplinare. "Mediamente i bambini pre-termine senza particolari complicazioni vengono sottoposti a visite di controllo generale, almeno nel primo periodo, 8-9 volte l'anno. In caso si riscontri la necessità di un supporto terapeutico, è chiaro che i contatti diventano più frequenti, anche plurisettimanali", spiega in un'intervista su Fondazione Onda, Rinaldo Zanini, ex direttore del dipartimento Materno Infantile dell'Azienda Ospedaliera Provinciale di Lecco – Ospedale A. Manzoni.

Si può prevenire il parto pretermine?

Stando a quanto spiega Antonella Poloniato, pediatra neonatologa e coordinatrice dell'Area Neonatologia dell'IRCCS Ospedale San Raffaele, l'OMS ha lanciato una sfida per cercare di ridurre le nascite pretermine, stimate circa 15 milioni nel mondo. "In Italia, siamo in una condizione relativamente privilegiata, ma migliorabile: le donne che desiderano una gravidanza possono accedere ad un eccellente livello di assistenza, comparabile e talvolta superiore a quanto avviene in altri paesi 'industrializzati'", afferma la dottoressa Poloniato. Tuttavia, aggiunge, è "indispensabile mettere in atto dal punto di vista medico tutto quanto sia possibile per individuare i fattori di rischio causa di nascita prematura come, per esempio, alcune infezioni dell'apparato genitale".

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