ALLEVIARE I DOLORI DEL PARTO IN MANIERA NATURALE SI PUO'.... CON L'ACQUA. Secondo alcuni studi stare in acqua al momento del travaglio procura un effetto rilassate alla donna, consentendole di sentire meno dolore. Ecco una donna incinta - poco prima del parto - che è rilassata in acqua...
Da ricerche scientifiche accreditate è venuto fuori che l'immersione in acqua durante il travaglio fa diminuire il ricorso all'anestesia epidurale o alla spinale e, addirittura, farebbe anche accorciare la durata stessa del travaglio. Pare anche che, facendo il travaglio in acqua, molte donne si sentano più rilassate e con maggiore "controllo" della situazione. Nella foto, una mamma che sta partorendo in acqua nella sua casa.
Secondo le ricerche non dovrebbero invece esserci differenze tra parto in acqua e parto fuori per ciò che riguarda la durata della fase espulsiva, il ricorso a parti operativi o a taglio cesareo d'emergenza, ecc. Qui una ragazza che affronta l'inizio del travaglio in una piscina di gomma.
COME AVVIENE IL PARTO IN ACQUA
«La donna entra nella vasca, in genere alta 70 centimentri circa, che è colma di acqua calda», ha detto Gigliola Verdicchio, capo ostetrica dell’Ospedale Valdelsa di Poggibonsi (Siena), a Nostrofiglio.it durante un'intervista. Nella foto una mamma che ha appena partorito in acqua, con la sua primogenita.
«La temperatura dell’acqua in travaglio è mantenuta intorno ai 36° C, mentre quando ci si avvicina all’espulsione aumenta a circa 37° C. Non si va oltre questi livelli anche per sicurezza per il feto». Nello scatto una ragazza che sta affrontanto il travaglio in acqua.
«Durante il suo travaglio nella vasca, la donna è libera di muoversi a suo piacimento, di stare accovacciata, di galleggiare, di alzarsi, ma anche di uscire e rientrare quante volte vuole». La donna ha, praticamente, piena libertà di movimento: questo è considerato fondamentale dai sostenitori del parto dolce. Nell'immagine una mamma che ha appena partorito in acqua.