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"Partorire senza dolore": il fotoreportage dalla sala parto

di Luisa Perego - 14.01.2019 - Scrivici

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Fonte: © Anna Catalano
Mamma Chiara, 42 anni, il 10 dicembre scorso ha dato alla luce Celeste all'Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma. Un parto particolare, perché la bimba all'ultimo si è spostata ed è uscita di viso e non di nuca. Chiara per il suo parto ha scelto l'epidurale. "Posso solo parlarne bene, mi ha aiutata sia quando ho partorito Celeste che Costantino". Ecco le foto e il racconto del suo parto con analgesia. (ATTENZIONE, ALCUNE IMMAGINI POTREBBERO TURBARE LE PERSONE PIU' SENSIBILI)

In questo articolo

Chiara ha 42 anni e da poco è diventata mamma per la seconda volta. Una bimba tanto desiderata e cercata. La piccola Celeste è nata il 10 dicembre scorso all'Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma. 3 kg 460 gr per 54 cm di dolcezza. Ad accoglierla in famiglia il fratello Costantino, 4 anni, nato sempre al Fatebenefratelli, e papà Antonio, 41 anni. Per entrambi i suoi parti la neomamma bis ha fatto una scelta: ricorrere all'analgesia epidurale (o peridurale). Una prestazione garantita dal Fatebenefratelli già dal 1996 quando è stato aperto il servizio dedicato gratuito di "parto senza dolore" attivo h24.

Chiara è la protagonista del terzo fotoreportage dalla sala parto realizzato da nostrofiglio.it. Travaglio e parto sono stati seguiti e immortalati passo per passo dalla nostra fotoreporter Anna Catalano, specializzata in foto di parto.

Questo articolo è il terzo dello speciale dedicato a reportage di parto in tutta Italia iniziato lo scorso anno e che ci accompagnerà anche nel 2019. A fine novembre avevamo raccontato il parto di Pamela e la sua gravidanza con un linfoma. E a metà dicembre quello di mamma Elena, 33 anni e quattro figli. L'abbiamo seguita in sala parto alla nascita dei gemellini Benedetta e Leonardo.

Il giorno prima del parto e l'arrivo in ospedale

"Il giorno prima del parto? Era una domenica" ci spiega mamma Chiara. "Ero andata a pranzo in famiglia dai suoceri e già sentivo un po' di avvisaglie e contrazioni. Non avevo dato troppo peso: le avevo già avute nei giorni precedenti".

Poi il fastidio è aumentato e la sera le contrazioni si sono fatte più intense. "Sono comunque andata a letto tranquilla. "La notte, intorno alle tre, sono diventate più intense e dolorose. Ci siamo svegliati tutti. Ho preso Costantino e lo abbiamo portato dai nonni. Poi, ci siamo incamminati in ospedale. Arrivata, mi hanno visitata e fatto il monitoraggio. Le contrazioni erano regolari e hanno deciso di ricoverarmi".

Applicazione del monitoraggio wirless, che consente alla gestante di muoversi in libertà all'interno del reparto.

La Dr.ssa Maria Grazia Frigo, Direttore UO di Anestesia in Ostetricia, esegue la combinata spino-peridurale a Chiara.

Chiara è stata affidata a un'ostetrica che l'ha poi seguita per tutto il parto. "Per i parti in generale abbiamo un rapporto one to one" conferma infatti Elisabetta D'Amore, coordinatrice delle ostetriche. "In caso di travaglio attivo la partoriente viene assegnata a un'ostetrica che verosimilmente sarà sempre di fianco a lei. Le ostetriche hanno turni di 12 ore proprio per evitare che la donna abbia contatti con troppe persone.

Al massimo c'è un cambio turno".

"Ho iniziato la dilatazione" continua mamma Chiara. "A 2 cm mi hanno proposto di fare l'epidurale e l'ho fatta. Non è stata dolorosa, non ho sentito particolare fastidio nel farla e ho continuato a dilatarmi velocemente: sono arrivata quasi subito a 8 cm" spiega Chiara.

L'ostetrica Eleonora assiste e supporta la gestante durante la peridurale.

"A quel punto abbiamo cominciato a prepararci per la fase finale, quella espulsiva. Al mio fianco, sempre l'ostetrica. La parte finale è quella più 'brutta', se così la posso definire, perché anche se hai l'anestesia comunque senti... senti il dolore. Però avere l'appoggio di mio marito al fianco ha fatto molto. Come anche sapere di essere in una struttura all'avanguardia e con personale specializzato. Ero tranquilla". (Leggi anche: le quattro fasi del parto)

Papà Antonio e mamma Chiara.

L'ostetrica Eleonora insieme a Chiara.

Un momento del travaglio in fase avanzata.

Una bambina nata... di faccia!

Poi... l'imprevisto. Che nessuno si aspettava. "La bambina al posto che uscire di nuca è uscita di viso. Fosse stato il primo figlio, mi avrebbero fatto un cesareo. Tutto è stato comunque così veloce. L'ostetrica ha chiamato subito il mio ginecologo, il dottor Fusco, e anche lui mi ha assistita nella fase finale. Sorpresa a parte, tutto è andato per il meglio e la bimba è uscita velocemente e senza problemi. Vedere subito il mio ginecologo mi ha tranquillizzata tantissimo".

L'ostetrica Eleonora segue tutto il parto. In questa immagine la spinta finale che porta alla nascita di Celeste.

L'ostetrica accoglie Celeste.

"Un fatto abbastanza eccezionale, soprattutto a termine gravidanza" aggiunge il dottor Paolo Fusco, ginecologo del Fatebenefratelli Isola Tiberina. "Ero presente a titolo precauzionale e lo abbiamo affrontato in modo che le spinte della signora facessero il suo corso".

"L'evento è stato reso possibile da una serie di fattori favorevoli e dal fatto che fosse un secondo figlio e che quindi i tessuti della mamma fossero più morbidi. Ma anche da una buona condivisione di un progetto comune: di non lasciarsi spaventare dalla presentazione atipica della bimba e di portare in sicurezza a buon fine il parto" conferma Maria Grazia Frigo, responsabile dell'Unità Operativa di Anestesia ostetrica al Fatebenefratelli Isola Tiberina. Inoltre il parto è stato reso possibile anche dalla peridurale.

"La superficie di impegno, dato che la bimba si presentava di faccia aumentava anche il diametro" continua la dottoressa Frigo. "Una situazione molto dolorosa. La mamma avrebbe fatto fatica partorire. Avendo una buona copertura analgesica è riuscita a coordinare le spinte per permettere il passaggio anche se la posizione della testa non era ottimale e si era deflessa in avanti".

La nascita di Celeste

Nel momento in cui te la danno, te l'appoggiano sul seno, senti il suo contatto, esplode tutto l'amore che puoi provare per un figlio.

La piccola Celeste viene consegnata alla sua mamma, per favorire subito il contatto skin to skin e l'attaccamento al seno.

"Finalmente il momento più bello. Quando lei esce completamente" spiega sorridendo Chiara. "Tu fisicamente sei rilassata, svuotata, senti che hai dato il massimo e che puoi solo recuperare. E poi nel vederla... quanta emozione! Un'emozione che nasce dal 'niente': dal niente ti ritrovi con una vita tra le braccia. Nel momento in cui te la danno, te l'appoggiano sul seno, senti il suo contatto, esplode tutto l'amore che puoi provare per un figlio. Vedere gli occhietti, l'espressione, riconoscerti il lei, in lui, è l'emozione più bella".

Il contatto skin to skin tra mamma e figlia.

Partorire con l'epidurale? Ti permette di affrontare meglio la fase finale

"Epidurale? Nel mio caso la rifarei subito. Appena la fai senti subito il beneficio. Ti permette di affrontare meglio la fase finale, la più impegnativa" spiega Chiara. "Ti toglie molto, moltissimo il dolore. Secondo me è importantissimo farla. Perché in quel momento non vedi l'ora di respirare un po', perché non ne puoi più. Posso solo parlarne bene, mi ha aiutata sia quando ho partorito Celeste che Costantino".

"Partorire in analgesia non significa solo togliere il dolore" conferma la dottoressa Frigo. "È lavorare per fare in modo che chi sta partorendo non perda la sua sensibilità. Di solito funziona così: cerchiamo di essere molto selettivi per andare a colpire le 'vie del dolore', mantenendo però la percezione delle sensazioni in modo da far sentire il desiderio di spingere senza percepirlo in modo dolorosa. Per fare questo, bisogna somministrare il farmaco in modo sequenziale e quindi non in una sola somministrazione".

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Un mese con Celeste

Celeste oggi compie un mese.

Un mese di dolci sorprese. "Rispetto al fratello è una bimba molto tranquilla, calma. Fa le sue poppate, si addormenta in culletta. Mangia ogni tre ore ed è super-buona. Il fratellino invece piangeva sempre e aveva scambiato il giorno con la notte. Mi ha dato modo di riprendermi dal parto e di recuperare le energie".

Sulla fotografa Anna Catalano

Anna Catalano
Anna Catalano, 37 anni, è una fotografa professionista.
Scatta da più di 15 anni, ha studiato fotografia e ancora oggi continua ad aggiornarsi.
Nel 2013 diventa mamma di Giulia. Da allora la sua attenzione si è focalizzata sulla maternità e sull'infanzia, raccontandola in modo autentico, cercando di fare emergere ed esorcizzare i più comuni cliché culturali e sociali legati a questo universo, in ambiti e contesti disparati e spesso difficili.
Collabora con magazine italiani, ospedali, aziende e privati.
Noi di nostrofiglio abbiamo scelto Anna per sviluppare fotoreportage di parto, a cui si dedica con professionalità, passione e grande rispetto per le persone coinvolte.
FB: facebook.com/familyreporter/
Instagram: instagram.com/thefamilyreporter/

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