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Placenta accreta, che cos'è
Si definisce placenta accreta una condizione nella quale la placenta aderisce all'utero in modo anomalo, eccessivo, arrivando a invaderne lo strato muscolare - miometrio - dal quale è invece solitamente separata. Se l'invasione è particolarmente profonda si parla di placenta increta, e di placenta percreta se è completa, potendo in alcuni casi arrivare a interessare anche gli organi vicini come la vescica. La placenta accreta interessa all'incirca una gravidanza ogni 2000-3000 parti. Negli ultimi decenni la sua incidenza è notevolmente aumentata, con l'aumentare dei tagli cesarei e secondo alcuni studi la tendenza all'aumento continua.
Questa condizioni rappresenta un rischio per la mamma perché quanto la placenta è attaccata troppo saldamente all'utero può succedere che alcuni frammenti vi rimangano attaccati dopo il parto, con la possibilità di emorragie importanti o infezioni, entrambi potenzialmente letali.
I sintomi
La placenta accreta in genere non comporta sintomi. Se oltre che accreta è anche previa, può tuttavia esserci sanguinamento vaginale durante la gravidanza. In caso di placenta percreta può esserci dolore alla vescica o pelvico e occasionamente anche presenza di sangue nelle urine.
Diversamente da quanto accade in condizioni normali, la placenta accreta non si stacca naturalmente dall'utero dopo il parto, il che può provocare importanti emorragie.
Come si fa la diagnosi
Le donne a rischio di avere una placenta accreta saranno sottoposte a ecografie particolarmente accurate, ma non sempre l'ecografia riesce a individuare correttamente questa anomalia: può succedere che all'ecografia la placenta sembri accreta, ma non lo sia davvero o, viceversa, che sembri normale e poi durante il parto si presenti come accreta. L'individuazione ecografica è più semplice se oltre che accreta la placenta è anche previa.
In aggiunta all'ecografia si possono utilizzare anche risonanza magnetica o flussimetria doppler, ma anche queste indagini possono non essere del tutto conclusive.
Durante il parto si sospetta una placenta accreta se:
- la placenta non viene espulsa entro 30 minuti dall'uscita del neonato;
- i tentativi di secondamento manuale non riescono a creare un piano di separazione con l'utero;
- un'eventuale trazione della placenta provoca emorragia importante.
I fattori di rischio
Alcune situazioni aumentano il rischio di sviluppare una placenta accreta. Si tratta di:
- precedente taglio cesareo;
- precedente chirurgia all'utero, come rimozione di fibromi;
- posizione anomala della placenta, come nel caso della placenta previa;
- età materna superiore ai 35 anni;
- fecondazione in vitro;
- numerose gravidanze precedenti.
Ovviamente, non tutte le donne che hanno uno o più di questi fattori svilupperanno una placenta accreta che, viceversa, potrà presentarsi anche in donne senza nessuno di questi fattori.
Come si interviene
L'assistenza in gravidanza in caso di diagnosi di placenta accreta non richiede interventi o terapie particolari, a parte qualche controllo in più. In caso di placenta previa possono esserci altre indicazioni particolari (come l'astensione dai rapporti sessuali). Quello che è importante è un'accurata pianificazione del parto, in un centro altamente specializzato nella gestione di gravidanze e parti a rischio.
Il parto viene in genere pianificato tra 34 e 36 settimane di gravidanza.
In molti casi il trattamento consiste nella rimozione chirurgica dell'utero (isterectomia) contenente la placenta che non riesce a staccarsi dopo il parto (sia esso naturale o cesareo). Questo rende possibile evitare il rischio di pesanti emorragie che possono mettere a rischio la vita stessa della donna, ma ovviamente le impedisce di avere ulteriori gravidanze. Per questo, in alcuni casi particolari l'équipe medica può decidere di lasciare in sede l'utero, il che però significa lasciare anche la placenta o suoi frammenti, con il rischio di infezioni o di emorragie anche settimane dopo il parto. In questi casi, la donna dovrà conoscere attentamente i rischi ai quali va incontro ed essere seguita in modo molto accurato.
Dopo alcune settimane o alcuni mesi si può tentare un nuovo intervento (e può succedere che si riesca a rimuovere la placenta senza intaccare l'utero) o la placenta stessa può finalmente staccarsi da sola.
Fonti per questo articolo
- Placenta accreta, da Brigham and Women's Hospital
- Placenta abnormalities, da StatPearls
Per approfondire
Domande e risposte
Si possono avere altre gravidanza dopo una gravidanza con placenta accreta?
Se non c'è stata isterectomia, è possibile avere una nuova gravidanza, sapendo però che c'è un rischio più alto della popolazione generale di avere una nuova placenta accreta (e dunque un rischio di emorragia e di isterectomia).
E' una condizione rischiosa per il feto?
In genere no, non ci sono conseguenze dirette sulla salute del feto. Se la placenta è anche previa e ci sono sanguinamenti o distacchi importanti, questo ovviamente può compromettere lo stato di salute del feto.