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Preparati al parto

di Nostrofiglio Redazione - 23.02.2012 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Ci sei quasi: mancano poche settimane alla nascita del tuo bambino e ti sembra che il tempo stia volando. La valigia per l’ospedale l’hai già preparata, ma di cose da fare ce ne sono ancora tante. Dagli ultimi esami da effettuare alle informazioni utili per il parto ed il post-parto agli acquisti dell’ultimo momento, ecco un piccolo vademecum.

GLI ESAMI MEDICI

Il tampone vaginale/rettale. Non rientra tra gli esami di routine, ma ormai lo prescrivono quasi tutti i ginecologi tra la 34ma e la 36ma settimana: serve per individuare la presenza dello Streptococco Beta-emolitico di gruppo B, un batterio innocuo per la mamma ma che potrebbe infettare il bebè al momento del passaggio lungo il canale vaginale. Diagnosticarlo in tempo consente di instaurare una terapia antibiotica alla mamma prima del parto.

“Oltre allo Streptococco, con il tampone sarebbe utile cercare anche il Micoplasma e l’Ureaplasma, due germi che potrebbero provocare una rottura precoce delle membrane e quindi un parto prematuro” consiglia Monica Calcagni, ginecologa a Roma e Frosinone.

“Un tampone rettale o una coprocoltura (esame delle feci) dovrebbero essere effettuati anche per la ricerca della Salmonella (un test consigliabile anche al papà se ha intenzione di assistere al parto), per prevenire un’infezione al neonato: anche in tal caso, se l’esito del test è positivo, basta seguire una terapia antibiotica prima del parto per stare tranquilli”.

Gli esami del sangue. A fine gravidanza si fanno anche gli ultimi esami del sangue: emocromo, HIV, epatite B e C. A questi andrebbe associato anche un test della coagulazione del sangue, utilissimo se si dovesse ricorrere al cesareo o si vuol fare l’epidurale. “Ma anche se il parto è naturale, eventuali difetti della coagulazione possono essere corretti con farmaci ad hoc per prevenire tromboflebiti post partum” sottolinea la ginecologa.

L’esame delle urine ed urinocoltura. “L’esame delle urine serve ad individuare e curare tempestivamente un’eventuale infezione delle vie urinarie, che, sia pure raramente, potrebbe risalire lungo l’uretere (il canale che collega vescica e rene), provocando una pielonefrite, o arrivare al feto, causando un parto prematuro” spiega Monica Calcagni. “In più, l’urinocoltura consente di identificare il batterio responsabile dell’infezione e gli antibiotici in grado di debellarlo”

LA PREPARAZIONE FISICA

Rinforza il perineo. Il perineo è la zona che più di tutte sarà ‘stressata’ dal passaggio del bebè, quindi è importante prepararla a dovere. “Oltre a fare esercizi specifici per allenare i muscoli del pavimento pelvico, ottimi per tutti i nove mesi, nelle ultime settimane esegui tutti i giorni un massaggio perineale” consiglia la Calcagni.

 

“Si fa così: mettiti in posizione comoda, sdraiata sul letto, seduta sul bidet o in piedi con una gamba appoggiata ad esempio a bordo vasca; con l’aiuto di un po’ di olio (se ne trovano di specifici, altrimenti va bene anche l’olio di mandorle dolci), inserisci delicatamente in vagina prima l’indice, poi anche il medio ed infine l’anulare, e, tenendo il pollice verso l’ano, esegui dei massaggi ad U per circa 5 minuti al giorno. L’obiettivo? Rendere la zona perineale il più elastica possibile, in modo da ridurre la probabilità di subire episiotomia o lacerazioni”.

 

Prepara il seno all’allattamento. Non è il caso di ricorrere a metodi ‘cruenti’, come massaggiare il capezzolo con il guanto di crine come si consigliava un tempo, ma è buona norma ammorbidire ogni giorno i capezzoli con un olio oppure provando a spremere un po’ di colostro, una sostanza particolarmente grassa che viene secreta prima della montata lattea e che nelle ultime settimane di gestazione fuoriesce spesso spontaneamente. Non esagerare però con i massaggi, perché la stimolazione dei capezzoli potrebbe sollecitare contrazioni.

 

Fai il pieno di energie. Il parto è un bell’impegno per il fisico, che quindi deve essere al top delle forze. Approfitta allora di queste ultime settimane per riposare il più possibile: certo, con il pancione sempre più grosso ed ingombrante non è impresa semplice, ma con l’aiuto di qualche cuscino in più riuscirai a trovare una posizione comoda. Segui anche un’alimentazione corretta, arricchendo la tua dieta di alimenti di tipo proteico, che sostengono il tono muscolare, e di vitamine, di cui sono ricche la frutta e la verdura fresche, che rinforzano le difese immunitarie.

 

L’ORGANIZZAZIONE PRATICA

Fai le ‘grandi pulizie’. Una volta tornata dall’ospedale col bebè, tempo (e voglia!) di pensare alla casa non ci sarà: perché non approfittare adesso per dare una sistemata in giro? Naturalmente non devi fare lavori faticosi o pericolosi, però è questo il momento giusto per fare ordine nei cassetti, in modo da trovare ogni cosa al suo posto (e poter dare indicazioni a chi eventualmente ti assisterà nei primi giorni dopo il parto), per sistemare per bene la cameretta del bebè e il suo corredino e, perché no, fare una pulizia più accurata di tutta la casa, magari facendoti aiutare dal partner o ricorrendo a un aiuto esterno.

Lo shopping dell’ultimo mese. A parte una buona scorta di derrate alimentari di ogni genere (così almeno per un po’ non avrai l’incombenza della spesa), sono tante le cosette che ti farà comodo trovare al tuo ritorno a casa: pannolini per il bambino e assorbenti in quantità per te (le lochiazioni possono durare per tutto il puerperio); un paio di ciucci (da usare con grande parsimonia, per non interferire con l’allattamento al seno!) e un biberon (che, se allatti al seno, terrai ben nascosto nella credenza, per non farti venire la tentazione di dar da bere al bebè); una bella scorta di bavaglini, se dopo la poppata dovesse scappare qualche rigurgito di troppo; se non hai ancora la carrozzina, scegline una omologata per auto, altrimenti dovrai acquistare un seggiolino (naturalmente adatto a neonati); necessario anche il fasciatoio e la vaschetta per il bagnetto, con detergenti e pomate ad hoc. Finito? No, manca un grande fiocco, rosa o celeste, da far appendere al tuo compagno davanti alla porta per annunciare il lieto evento!

Creati un network. I primi giorni ‘da mamma’ saranno un po’ complicati da gestire, per questo sapere già da ora di poter contare su un aiuto è importante, a maggior ragione se hai già un altro bambino da accudire (a proposito, hai già pensato a chi lasciarlo quando andrai in ospedale?): prova a sentire se nonni e zie sono disponibili a darti una mano, almeno per pensare alle faccende di casa – la cucina, la lavatrice, le camicie per lui da stirare – o per dare un’occhiata al piccolo mentre ti fai una doccia in santa pace; chiedi in giro info su una baby-sitter fidata, in modo da conoscerla per tempo (e sapere quanto ti costa!): oltre a aiutarti nell’accudimento del bebè, potrà esserti utile, magari un po’ più in là, per poterti concedere un’uscita serale con il tuo partner: riprendere la vita di coppia è importante, anche quando si è in tre.

Leggi anche: I migliori ospedali dove partorire, Gli ospedali dove di dona il cordone

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autore: Angela Bisceglia

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