Parto e presentazione di faccia del bambino
Il parto è un momento che spaventa molte donne, anche quelle che hanno già partorito, perché presenta molte incognite che non si possono prevedere. Una di queste è rappresentata dalla presentazione di faccia del bambino: ma cosa significa e perché è rischiosa?
La posizione del feto prima del parto
Come sappiamo, negli ultimissimi giorni della gravidanza di solito il feto è già in posizione, pronto per uscire e passare attraverso il canale del parto una volta che questo si sarà dilatato. La posizione "giusta" è quella in cui il bambino ha la testa rivolta verso il basso (cefalico), ma non soltanto: ci sono altre caratteristiche che devono essere rispettate perché il parto sia considerato sicuro.
Come deve presentarsi il bambino
Oltre alla posizione cefalica, il bambino dovrebbe assumere altre pose per garantirsi l'uscita facilitata dal canale del parto, per esempio:
- viso rivolto all'indietro (cioè verso la schiena della madre)
- viso e corpo angolati a destra o a sinistra
- collo chino in avanti
- mento in basso
- braccia incrociate sul petto
Qualsiasi altra posizione presenti il feto può determinare dei rischi e rendere difficile, se non impossibile, il parto naturale.
Cos’è la presentazione di faccia
Cosa significa quindi che il bambino si presenta di faccia e quali sono i rischi che corrono mamma e piccolo al momento del parto?
La presentazione di faccia prevede che il bambino sia sì cefalico, quindi esca con la testa, ma che questa sia completamente piegata all'indietro e quindi anziché vederne la sommità si vede (presenta) l'intera faccia del bambino.
I rischi della presentazione di faccia
Solitamente, quando il bambino si avvia lungo il canale vaginale sotto l'impulso delle contrazioni, può rimanere incastrato: non è insolito, infatti, che ci si renda conto della presentazione di faccia dal tracciato, che inizia a indicare sofferenza fetale. Tra i rischi più comuni di una mal gestione di questa posizione troviamo:
- trauma cranico
- travaglio eccessivamente lungo
- sofferenza fetale
- edema
- danni alla funzione motoria e/o cognitiva del piccolo
- addirittura morte
Quando la posizione non è ottimale per la nascita, quindi, è fondamentale l'intervento dell'équipe medica sia per monitorare la situazione - spesso i bambini ritrovano la giusta posizione da soli, prima che vadano in sofferenza - oppure per intervenire anche praticando delle manovre manuali (con l'inserimento delle mani) che aiutino a riposizionare la testa.
In altri casi si fa ricorso agli strumenti come forcipe o ventosa, e nei casi più seri, quando non c'è altra soluzione, si procede con un taglio cesareo.
Molto dipende anche dalla presentazione complessiva del bambino: se è di lato (mento traverso), di fronte (mento anteriore) o di dietro (mento posteriore).
Come capire se il bambino è di faccia
La mamma non può fare niente per modificare o capire la posizione del bambino, in questo caso. Solo l'ostetrica, al momento del controllo della dilatazione, può rendersi conto di come si presenta la testa e intervenire, perché al tatto si riconoscono bocca, naso e zigomi anziché la parte alta del cranio. In caso di dubbio si effettua un'ecografia, ma anche l'andamento del monitoraggio è un elemento importante per valutare la situazione.
La presentazione di faccia non deve di per sé spaventare le future mamme perché è un'eventualità non così rara che il personale sanitario sa gestire senza difficoltà. Qualora aveste dei dubbi, però, fate tutte le domande del caso perché siate consapevoli di quali saranno gli step che l'ostetrica seguirà per permettere al bambino di riposizionarsi e uscire.
FONTI
Malposizionamento e malpresentazione fetale
Management of face presentation, face and lip edema in a primary healthcare facility case report