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Pass rosa per donne in gravidanza e con bimbi piccoli: le novità

di Ines Delio - 17.10.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Come funziona e quali sono le novità per chi utilizza il pass rosa, il contrassegno speciale pensato per agevolare le donne in gravidanza o con bambini piccoli

In questo articolo

Pass rosa, una piccola rivoluzione per le future e neomamme

La ricerca di un posto auto, si sa, può generare ansia e frustrazione. Stati d'animo che possono scoraggiare le donne incinte o con neonati a bordo dal mettersi alla guida. Ragion per cui la notizia di un'agevolazione pensata proprio per le future e neomamme non può che essere accolta con gioia. Parliamo del 'pass rosa', il contrassegno speciale che consente di usufruire dei cosiddetti 'stalli rosa', ossia degli spazi riservati alla sosta dei veicoli a servizio delle donne in stato di gravidanza, ma anche di genitori con bambini di età non superiore a due anni. Scopriamo come funzionano.

Pass rosa: come funziona

Il pass rosa è un permesso che intende agevolare la sosta, all'interno di aree segnalate da una cartellonistica ad hoc, alle donne in dolce attesa e alle mamme con bambini piccoli, offrendo l'opportunità di parcheggiare senza difficoltà nei luoghi da loro più frequentati e dove trovare un posto auto può essere problematico. Un'iniziativa che si pone come segno di attenzione e sensibilità nei confronti dei bisogni delle famiglie con pargoli al seguito.

Se, fino a qualche anno fa, i parcheggi rosa rimanevano a discrezione delle amministrazioni locali, adesso sono contemplati dalle norme di legge e diventano a tutti gli effetti un diritto. Per beneficiare di questa agevolazione, però, non basta essere in stato di gravidanza o avere un figlio che non abbia ancora compiuto due anni. È, infatti, necessario munirsi della suddetta autorizzazione, da richiedere al proprio Comune di residenza, secondo le modalità stabilite dal regolamento.

Come ottenere il permesso rosa

In genere, ogni amministrazione comunale predispone dei moduli appositi per la richiesta del pass rosa, da compilare con i propri dati e da presentare all'Urp (Ufficio relazioni con il pubblico) o alla Polizia Municipale. In alternativa, si possono inviare i moduli con raccomandata con ricevuta di ritorno, via PEC o con procedura telematica (autenticazione con SPID).

Il modulo va compilato inserendo le proprie generalità, il luogo di residenza e aggiungendo un'autodichiarazione dello stato di gravidanza o della presenza di figli fino a 2 anni d'età. La richiesta va quindi completata allegando i seguenti documenti:

  • certificato medico attestante lo stato di gravidanza;
  • copia della patente di guida;
  • copia della carta di circolazione dei veicoli da autorizzare.

Sanzioni in caso di violazioni: le novità

Fino a poco tempo fa, chi parcheggiava negli stalli rosa senza contrassegno non incorreva nel rischio di una multa. Osservare il segnale era principalmente una questione di sensibilità e senso civico. Ora non è più così.

A seguito delle modifiche al Codice della strada, introdotte dal Decreto Infrastrutture 2021, chiunque usufruisca degli stalli dedicati alle donne in gravidanza o ai genitori (inclusi, quindi, i papà) con figli di età inferiore ai due anni ma è sprovvisto di pass rosa, o ne fa un uso improprio, è soggetto al pagamento di una multa da 87 a 344 euro. Coloro che, invece, pur avendone diritto, utilizzano i parcheggi rosa senza osservare le condizioni e i limiti indicati nella suddetta autorizzazione sono soggetti al pagamento di una multa da 42 a 173 euro.

La nuova segnaletica dei parcheggi rosa

L'unico tassello finora mancante riguardava la segnaletica dei parcheggi rosa, ma finalmente la risposta è arrivata con il decreto 7 aprile 2022 del MIMS, che ha fornito le indicazioni preliminari per la sua realizzazione.

Per identificare gli stalli rosa si è individuato un pittogramma, mutuato da quello che alcuni Comuni italiani hanno già adottato, che rappresenta le due condizioni di possibile utilizzo dell'area di sosta dedicata: donna in stato di gravidanza e genitore con un bambino di età non superiore a due anni (deducibile dall'immagine della carrozzina).


Il pittogramma degli stalli rosa potrà essere utilizzato in due diverse modalità:

  • nella segnaletica verticale, all'interno dei cartelli stradali che segnalano l'eccezione al divieto di sosta;
  • nella segnaletica orizzontale, come iscrizione sulla pavimentazione, fermo restando che la striscia di delimitazione dello stallo rosa, così come quella di tutti gli altri stalli riservati a determinate categorie deve essere sempre di colore giallo. A dispetto del nome, quindi, non sono ammesse strisce di colore rosa.

 

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