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Quando il bimbo vuole arrivare prima del tempo: cosa fare?

di Nostrofiglio Redazione - 04.05.2021 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Quando il bimbo vuole arrivare prima del tempo: cosa fare se il travaglio inizia tropo presto? Quali sono i sintomi e cosa fare per evitare un parto prematuro

In questo articolo

Quando il bimbo vuole arrivare prima del tempo

Da cosa si riesce a distinguere le doglie premature dalle innocue doglie che si fanno negli esercizi? Cosa possiamo fare quando il bimbo vuole arrivare prima del tempo? Lo abbiamo chiesto al Dottor Rupert Linder, ginecologo e psicoterapeuta a Birkenfeld. 

Le doglie vere agiscono sulla bocca dell'utero. Il collo dell'utero si accorcia, la bocca dell'utero si ammorbidisce e il bimbo scivola più in profondità nel bacino. Se sono una o due non è niente di tragico. Circa quattro settimane prima del parto, più o meno alla trentaseiesima settimana, è addirittura normale: sono le contrazioni di Braxton-Hicks. Le donne spesso dopo si sentono meglio, perché hanno più spazio nella parte superiore del ventre e riescono di nuovo ad avere più aria.

In caso di doglie che compaiano prima, facciamo tre domande per poterle classificare: Se spalmate nell'arco di 24 ore, non sono più di 10-15 contrazioni? Arrivano molto irregolarmente, ad esempio due contrazioni una volta a distanza di 20 minuti e poi tutto tace per ore? La pancia diventa dura ma la mamma non sente tirare o nessun dolore? Se la donna risponde tre "Sì", sono per lo più normali doglie preparatorie. Se c'è un "No", può trattarsi di vere e proprie doglie premature.

Ci sono ancora altri segni che indicano doglie premature?

Se ad esempio le doglie vengono di sera o quando vi sentite stressate o dopo uno sforzo fisico. Anche una stanchezza estrema può essere un segno.

Come sono le doglie?

Ogni donna le percepisce diversamente: in certe la pancia si indurisce o se ne sente la pesantezza, per altre il dolore è simile a quelli mestruali, ma può anche essere una sensazione di pressione verso il basso.

Lei dice che le doglie premature hanno un messaggio: quale?

Il corpo o il bimbo dicono: "Basta!"

Non è sempre facile, però.

La gravidanza non è una malattia, ma in questi nove mesi ci sono altre condizioni, quello che molte donne oggi non ammettono.

Una gravidanza rende la donna più delicata, più emozionale.

Lei cosa consiglia?

L'obiettivo dovrebbe essere quella di rilassarsi interiormente, fare più spesso una pausa, stabilire un rapporto intimo con il bimbo, parlargli. Le future mamme che hanno le contrazioni possono parlare tranquillamente col bimbo dicendogli di rimanere ancora un po' in pancia.

E dovrebbe aiutare?

Sì, perché con un continuo rispetto delle condizioni in cui si è le contrazioni spariscono; anche un collo dell'utero accorciato può ridiventare più lungo e più stabile.

Cosa ne pensa del riposo a letto?

La cosa è controversa. Circa il 20 % delle doglie premature sono provocate dalla gravità, ossia perché il bimbo spinge sulla bocca dell'utero. In questo caso naturalmente stare distese aiuta, se serve anche con il bacino sollevato. Una grande quantità di doglie premature però è più legata allo stress. Anche in questo caso aiuta il riposo, tenere le gambe alte sul divano. Se però sia proprio lo stare distesi o il prendersi cura di sé e il rilassamento, non si sa. Se una donna è solo distesa ma la testa continua a macinare, non porta a grandi risultati: perché non è solo il corpo che si deve rilassare, ma anche l'anima.

Ma prima del parto ci sono un sacco di cose da fare perché dopo il bimbo si senta a suo agio!

È più importante che la mamma si senta a suo agio: dovrebbe parlarne con il partner, con le amiche, anche con il suo medico. Ed è proprio a lui che in caso di doglie premature deve spiegare bene come sono, quando vengono, ma anche che cosa prova e che paure ha. Solo chi si sente a suo agio può anche rilassarsi.

E se nonostante la gravidanza si volesse finire ancora un progetto o se ci sono figli più grandi che reclamano i loro diritti?

Se anche si dà il proprio apporto diminuendolo del 10 %, non se ne accorge nessuno: né il capo, né il figlio più grande.

Ma per la donna stessa vuol dire veramente tanto!

Può farci un paio di esempi concreti?

È importante prendersi il tempo per capire il proprio corpo e rinunciare a cose stressanti, anche se si tratta di un viaggio nel fine settimana con un'amica. Regola generale: se si ha il dubbio se si riesce ancora a fare un certo qualcosa, la risposta è sempre una ed è chiara: No. In caso contrario aiuta solo mettersi in malattia o una colf.

Probabilmente la mutua non lo mette in conto

Sarebbe troppo miope da parte loro! Tre o quattro settimane con la colf costano meno e hanno più senso che mettere in conto un parto prematuro: il reparto intensivo per i prematuri, possibili invalidità, problemi, costi…

E se l'attenzione a se stesse non aiuta abbastanza?

Allora è richiesto l'intervento della medicina: ad alcune donne aiuta un alto dosaggio di magnesio, perché rilassa la muscolatura, e non solo può ostacolare i crampi ai polpacci, ma anche le contrazioni. A volte sono necessari anche i farmaci anticontrazioni, i cosiddetti tocolitici: rilassano la muscolatura dell'utero, ma hanno comunque effetti collaterali.

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Revisionato da Francesca Capriati

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