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Aborto ritenuto, cos’è e quali sono le cause

di Simona Bianchi - 06.12.2023 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
L'aborto ritenuto è un'interruzione di gravidanza che avviene spontaneamente. Come trattarlo, quali sono i sintomi e come prevenirlo

In questo articolo

Cos’è l’aborto ritenuto

L'aborto ritenuto o interno consiste nella perdita del feto ed è caratterizzato dalla morte dell'embrione intrauterina senza successiva espulsione del materiale ovulare. Si tratta di un aborto spontaneo incompleto perché la gestazione è ancora parzialmente o completamente presente nella cavità uterina, ma non vi è attività cardiaca dell'embrione o feto. L'evento si verifica con un'incidenza del 10-15% di tutte le gravidanze clinicamente riconosciute. Molti più aborti sono misconosciuti, in quanto si verificano quando la donna non sa ancora di essere in stato interessante. L'85% circa degli aborti si verifica nelle prime 12 settimane di gestazione, e il 25% delle gravidanze termina con un aborto nelle prime 12 settimane. Il rimanente 15% degli aborti avviene fra le 13 e le 20 settimane.

Quali sono le cause dell’aborto ritenuto

L'aborto ritenuto si può verificare a causa di un problema del feto, come una patologia genetica o un difetto congenito, oppure della donna, per esempio anomalie strutturali degli organi riproduttivi, infezioni, uso di cocaina o alcol, fumo di sigaretta o una lesione, ma spesso la causa è ignota. Il manuale MSD spiega che la maggior parte degli aborti spontanei che si verificano nelle prime 10-11 settimane di gravidanza è imputata a qualche disturbo cromosomico. Talvolta gli aborti spontanei derivano da un difetto congenito. Se una donna presenta un disturbo che rende la coagulazione troppo facile può subire aborti ripetuti dopo 10 settimane di gravidanza. Tra le altre cause ci sono:

  • incontinenza cervicale, quando il collo uterino tende a dilatarsi in epoca molto precoce di gravidanza, anche in assenza di contrazioni, conducendo all'espulsione del feto
  • malattie autoimmuni o trombofiliche
  • patologie infettive come toxoplasmosi, rosolia, infezione da citomegalovirus che possono contagiare il feto
  • infezioni vaginali non trattate
  • insufficienza del corpo luteo che non produce abbastanza progesterone, l'ormone che favorisce l'impianto e il mantenimento della gravidanza nel primo trimestre.

Quali sono i sintomi e i fattori di rischio

L'aborto ritenuto può essere silente ossia privi di sintomi oppure può manifestarsi attraverso perdite ematiche o contrazioni uterine.

I sintomi con cui si può presentare possono essere molto diversi tra loro e variabili in rapporto alle diverse situazioni cliniche. Nella prima fase di gravidanza, può essere un sanguinamento vaginale di lieve entità. Nelle fasi tardive della gravidanza, un aborto può causare un'emorragia profusa e il sangue può contenere muco o coaguli. I fattori che aumentano il rischio di un aborto spontaneo sono:

  • Età superiore ai 35 anni
  • Aborti spontanei in gravidanze precedenti
  • Anomalie strutturali degli organi riproduttivi, quali fibromi, tessuto cicatriziale, utero doppio o una cervice debole
  • Fumo di sigaretta
  • Uso di sostanze come cocaina e alcol
  • Lesioni gravi
  • Tiroide ipoattiva o tiroide iperattiva se il disturbo è grave e poco controllato
  • Diabete se grave o poco controllato
  • Alcuni disturbi come celiachia, nefropatia cronica, lupus eritematoso sistemico e ipertensione arteriosa.

Come prevenire l’aborto spontaneo

In caso di minaccia di aborto, il primo e principale trattamento consigliato è il riposo. Una terapia preventiva a base di progesterone può essere efficace se si sospetta una insufficienza del corpo luteo. In caso di patologie autoimmuni o in condizioni di eccessiva trombofilia, possono essere prescritti l'utilizzo di eparina o di acido acetil-salicilico.  Nei casi di incompetenza cervicale verrà eseguito il cerchiaggio della cervice. In caso di aborto ritenuto, ossia morte fetale senza espulsione del feto, i medici possono procedere in diversi modi a seconda dei casi. Per esempio, se la donna non presenta febbre e non dà segni di malessere, viene tenuta sotto stretta osservazione per vedere se l'utero espelle il contenuto da solo. La sicurezza di questo approccio dipende da quanto tessuto rimane, come appare l'utero all'ecografia della pelvi e se l'aborto si ritenga avvenuto. Prima di 12 settimane di gravidanza le donne possono attendere fino all'espulsione spontanea della gravidanza, oppure i medici possono prescrivere un farmaco in grado di espellere il contenuto dell'utero.

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