Agopuntura in gravidanza
Se eseguita da un operatore esperto e competente, l'agopuntura è una pratica sicura anche durante i 9 mesi. I benefici dell'agopuntura in gravidanza sono diversi, i più noti riguardano la nausea e la presentazione podalica del bambino. Vediamo quando si può fare, quali sono i rischi e come funziona.
Agopuntura per la nausea in gravidanza
Ci si può rivolgere all'agopuntura in caso di nausea fastidiosa e difficile da conciliare con una vita normale: l'agopuntore userà tre punti (sempre periferici e poco invasivi, data la situazione delicata), di cui uno sintomatico, all'interno del polso (lo stesso su cui si basano i braccialetti in vendita in farmacia per il mal di mare), e due da associare al primo che, invece, possono cambiare.
Il miglioramento non è immediato, ma se la terapia funziona, dopo la seduta, verso la sera del giorno stesso, l'intensità delle nausee si riduce e aumenta la capacità di controllo. Si prosegue con altre sedute da stabilire a seconda dell'intensità con cui la nausea si ripresenta.
Per lombosciatalgia
L'agopuntura può offrire benefici anche per i disturbi che possono presentarsi nel prosieguo della gravidanza per le aumentate dimensioni del feto, come schiena a pezzi, eccessivo peso sulla colonna vertebrale, problemi circolatori, si tende a intervenire solo dal 7/8° mese in poi, sempre in punti periferici.
Per far girare il bambino podalico
In questo caso l'agopuntore non agisce sui punti infilando gli aghi, ma scaldandoli (moxa). La moxa sul punto 67 del meridiano di vescica (sul mignolino del piede nell'angolo esterno vicino all'unghia), è un tentativo di far girare il bambino che si presenta podalico, da effettuarsi preferibilmente tra la 34esima e la 36esima settimana. Indolore, e senza effetti collaterali.
Le probabilità di successo sono maggiori più è lontano il parto, e non si fanno di solito più di 3 tentativi, a giorni alterni, a cui deve seguire l'accertamento ecografico.
Alcuni agopuntori forniscono al paziente il materiale e lo istruiscono su come farla da soli a casa.
Agopuntura durante il travaglio
L'agopuntura può essere usata anche come tecnica anestesiologica in sala operatoria ed è in particolare adatta in travaglio di parto, poiché può togliere la sensibilità dolorosa lasciando integra l'attività muscolare. Si può richiedere solo negli ospedali dove operano anestesisti agopuntori.
Cose da sapere
- L'agopuntore, per legge, deve essere laureato in medicina: "Un medico, in grado di volta in volta di indirizzare il paziente a eventuali accertamenti diagnostici e alla terapia più utile e adeguata, sia essa tradizionale o orientale" precisa Marco Maiola, medico agopuntore e docente presso il Centro Studi So Wen di Milano. Rivolgetevi alla Società italiana agopuntori) che raccoglie l'elenco dei medici agopuntori in Italia.
- L'agopuntura è una terapia personale, studiata su misura per voi e il vostro specifico problema, in quel dato momento della vita: per questo la prima visita sarà lunga circa un'ora e mezzo e le modalità di trattamento e i risultati potranno variare da donna a donna.
- Non ci sono controindicazioni salvo i rari casi di mal d'agopuntura, i sintomi (abbassamento della pressione, sudorazione, svenimento) si manifestano subito e basta rimuovere gli aghi per farli scomparire
Consulenza del dott. Marco Maiola, medico agopuntore e docente presso il Centro Studi So Wen di Milano
Revisionato da Francesca Capriati