Per molti adulti un bicchiere di vino a cena è importante per la qualità della vita. Per un feto però può rappresentare un rischio per la salute. L’alcol infatti, passa rapidamente lo stomaco e l'intestino, arriva nel sangue e, attraverso la placenta, raggiunge l’embrione o il feto. Emilio Arisi, primario e ginecologo dell'Ospedale S. Chiara di Trento, spiega che i danni fetali possono essere di due tipi:
1 Fas (la sindrome alcolica fetale): ha un'incidenza dal 2 all'8% delle madri con consumo alcolico da abuso. Può causare un ritardo nella crescita del feto, danni al sistema nervoso centrale e tipiche malformazioni del cranio e della faccia (microcefalia, microoftalmia o ipoplasia ad alcune parti della faccia);
2 Arns (Alcohol-related neurodevelopmental disorder): sindrome meno "violenta" della Fas che può colpire i nati di "bevitrici moderate". L'Arns può causare problemi comportamentali e intellettivi (quoziente intellettivo minore, problemi con la memoria e problemi alla motricità) e comportamenti di tipo autistico.
All'indirizzo Internet www.seaspettiunbambino.it trovi la campagna di Sigo (www.sigo.it) e Assobirra per l'educazione a un uso moderato di alcol.
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Aggiornato il 01.12.2014