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Alimentazione biologica in gravidanza: quali sono i vantaggi per mamma e bambino?

di Francesca De Ruvo - 30.06.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Secondo alcuni studi esiste una correlazione tra il seguire un'alimentazione biologica in gravidanza e la minore presenza di patologie nella mamma e nel bambino

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In gravidanza, si sa, è fondamentale mangiare in modo sano ed equilibrato per garantire all'organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno in un momento così speciale e delicato. Per questo motivo alcune donne in dolce attesa scelgono di seguire un'alimentazione biologica, ritenuta più naturale, più sostenibile per l'ambiente, ma soprattutto più sana.

Questa scelta, però, oltre a influire sul costo della spesa, che vantaggi porta per la futura mamma e per il suo bambino? Ad oggi non sono ancora ben chiari i benefici di un'alimentazione biologica, ma alcuni studi sostengono che esista una correlazione tra il consumo di prodotti bio e la minor presenza di patologie sia nella madre che nel neonato.

L’alimentazione biologica piace agli italiani

Negli ultimi anni sempre più famiglie hanno deciso di "convertirsi" a un'alimentazione biologica, sia per motivi di salute che per motivi ambientali. Nel 2020, infatti, in Italia si è registrato un aumento del 7% delle vendite di prodotti bio, che si traduce in una spesa di 4,3 miliardi di euro. Gli alimenti biologici vengono percepiti dalle persone come prodotti sani, buoni e vantaggiosi sia per il proprio benessere che per quello del nostro pianeta.

Effettivamente l'agricoltura biologica evita l'utilizzo dei classici pesticidi, preferendone di meno aggressivi, con conseguenze positive per il suolo, il sottosuolo e l'aria. L'allevamento biologico, invece, ricorre il meno possibile agli antibiotici, non prevede l'utilizzo di ormoni e tutela, almeno in linea teorica, il benessere animale.

Non tutti, però, sono convinti dei vantaggi del biologico, soprattutto perché bisogna mettere in conto che si tratta pur sempre di modelli di produzione difficilmente estendibili a tutto il settore alimentare, se non con un conseguente consumo di suolo e di risorse ben superiore a quello dell'agricoltura e dell'allevamento tradizionali.

Il tema, quindi, come avrete potuto intuire, è abbastanza spinoso, ma cerchiamo comunque di capire cosa dice effettivamente la scienza, soprattutto per poter essere consumatori consapevoli quando facciamo la spesa.

Allora andiamo dritti al punto: l'alimentazione biologica è effettivamente vantaggiosa in gravidanza?

Cosa dicono gli studi sull’alimentazione biologica in gravidanza

Alcune ricerche hanno mostrato l'esistenza di una correlazione fra l'alimentazione biologica in gravidanza e una minore presenza di certe patologie. Resta però difficile dimostrare un rapporto di causa ed effetto tra il consumo di cibi biologici e l'incidenza minore di alcune malattie.

Alimentazione biologica e ipospadia

Da uno studio del 2017, pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Health Perspective, emerge che le madri che avevano assunto cibi biologici durante la gestazione avevano il 58% di possibilità in meno di partorire un bambino maschio con ipospadia, un comune difetto urogenitale presente alla nascita, rispetto alle madri che non avevano seguito un'alimentazione biologica.

Poiché molti pesticidi contengono sostanze chimiche attive sul sistema endocrino, i ricercatori hanno suggerito che una ridotta esposizione ai pesticidi potesse proteggere i bambini non ancora nati dagli effetti sulla salute correlati al sistema endocrino, come appunto l'ipospadia.

Al momento, però, si tratta di un'ipotesi e non di qualcosa di certo. La stessa autrice dello studio, Anne Lise Brantsæter, scienziata senior presso l'Istituto norvegese di sanità pubblica di Oslo, afferma che siamo di fronte a un "suggerimento puramente ipotetico". Brantsæter, nelle conclusioni della ricerca, raccomanda a tutte le donne incinte di seguire una dieta equilibrata che includa almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, indipendentemente dal fatto che i prodotti siano biologiche o meno.

Alimentazione biologica e diabete gestazionale

Uno studio, pubblicato su Public Health Nutrition nel 2017, associa invece il consumo durante la gravidanza di alimenti biologici con una minore prevalenza di sovrappeso e di diabete gestazionale. Anche qui, però, non c'è un vero e proprio nesso causale e gli stessi ricercatori ammettono che le donne che prediligono l'acquisto di alimenti biologici sono anche più attente al proprio stile di vita.

Si tratta di donne che già prima della gravidanza prediligevano alimenti di origine vegetale, limitando invece latte, latticini e prodotti animali in generale. Da qui ecco spiegata la minore incidenza di sovrappeso e di diabete gestazionale.

Se poi vogliamo essere ancora più precisi, c'è anche un altro recentissimo studio, pubblicato sulla rivista scientifica European Journal of Nutrition, che smentisce l'esistenza di un rapporto tra alimentazione biologica in gravidanza e diabete gestazionale. Secondo gli autori della ricerca il consumo di alimenti biologici durante la gravidanza non sembra essere associato ad una minore prevalenza di diabete gestazionale. L'incidenza del diabete gestazionale sembra però essere minore in chi consuma poca carne e poco formaggio.

Insomma, torniamo sempre allo stesso punto: chi segue un'alimentazione sana, varia e ricca di alimenti vegetali presenta un rischio minore di diabete gestazionale.

Alimentazione biologica e pre-eclampsia

Infine, tra i benefici associati al consumo di prodotti biologici sembrerebbe esserci anche un minor rischio di pre-eclampsia. Uno studio del 2014 ha evidenziato infatti un minor rischio di pre-eclampsia nelle donne norvegesi in gravidanza che hanno riportato un consumo frequente di verdure prodotte biologicamenterispetto a quelle che non ne consumano o ne consumano poche. Secondo gli autori la ridotta esposizione ai pesticidi influirebbe sul rischio di pre-eclampsia. Anche qui, purtroppo, si tratta di un'ipotesi e saranno necessari ulteriori studi per capire se effettivamente l'alimentazione biologica giochi un ruolo nel prevenire la pre-eclampsia.

Il problema, quindi, rimane il solito: ci sono delle correlazioni, ma per ora risulta assai difficile dimostrare un nesso causale fra il consumo di prodotti bio e i miglioramenti nella salute di mamme e bimbi. È difficile arrivare a una conclusione soprattutto perché, oltre all'alimentazione, andrebbero considerati anche altri fattori come:

Se dal punto di vista della salute non sembrano esserci particolari vantaggi, dal punto di vista dei nutrienti, invece, c'è qualche differenza tra bio e non-bio?

I prodotti biologici sono migliori dal punto di vista nutrizionale?

Per rispondere a questa domanda è necessario immergerci nuovamente nella letteratura scientifica.

Ecco i risultati di una revisione sistematica della letteratura e di un'importante metanalisi.

Alimenti di origine vegetale: in frutta, verdura, cereali e legumi, il confronto tra coltivazione tradizionale e biologica non fa emergere differenze degne di nota rispetto al contenuto di vitamine, neppure per quanto riguarda la vitamina C, sulla quale si è concentrata gran parte degli studi scientifici. Va detto però che le coltivazioni "bio" sono caratterizzate da un maggior contenuto di polifenoli (antiossidanti). L'importante, in ogni caso, è raggiungere le cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura, che siano bio o meno.

Alimenti di origine animale: la carne. Negli ultimi anni gli spot televisivi ci hanno fatto credere che la carne biologica fosse migliore, per il contenuto di nutrienti, rispetto a quella degli allevamenti tradizionali. In realtà le evidenze scientifiche indicano altro. Il profilo lipidico (grassi) dei due tipi di carne è simile. L'impatto sulla salute, quindi, è praticamente trascurabile.

Alimenti di origine animale: il latte e le uova. Confrontando il contenuto di nutrienti dei prodotti lattiero-caseari convenzionali e biologici, si scopre un incremento della quota di grassi polinsaturi omega-3 nei prodotti bio rispetto ai convenzionali, che raggiunge in media +50%. Ancora una volta, però, queste differenze sono scarsamente rilevanti perché il contributo di latte e derivati all'apporto di omega-3 è davvero molto limitato.

Residui di fitofarmaci sugli alimenti

Ciò che potrebbe preoccupare maggiormente le future mamme, ma non solo, sono i famosi residui di fitofarmaci (pesticidi, erbicidi, ecc.) che si trovano sugli alimenti. Ma anche in questo caso possiamo tirare un bel sospiro di sollievo. Qualche mese fa l'EFSA, l'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, ha pubblicato i dati sui controlli ufficiali dei residui di pesticidi realizzati durante il 2019. In Italia su 11.500 campioni, il 62,6% dei campioni era privo di residui, il 36,2% presentava dei residui sotto il limite massimo (molto più rigido in Europa rispetto agli USA); mentre solo l'1,1% è risultato non conforme.

Gli alimenti in cui più frequentemente il limite dei residui è stato superato sono:

  • pesche;
  • melagrana;
  • fragole;
  • mele;
  • cavoli cappucci;
  • grasso di suino.

Per questi alimenti, se volete essere più "tranquilli", potreste optare per la versione biologica, sempre rispettando la stagionalità di frutta e verdura.

Bio o non bio, cos’è importante mangiare durante i 9 mesi?

Per garantirvi tutti i nutrienti di cui si ha bisogno, basterebbe mangiare in modo simile a come mangiavano le vostre nonne. Come?

  • verdura e frutta in abbondanza per fare il pieno di vitamine e sali minerali;
  • molti legumi, ricchi di sostanze antiossidanti e ferro;
  • due o tre volte alla settimana il pesce, importante per gli omega-3 e per lo iodio;
  • poca carne, specie se rossa;
  • evitare per quanto possibile prodotti confezionati e cibi già pronti.

Cosa abbiamo capito?

Riassumiamo brevemente tutte le informazioni più importanti sull'alimentazione biologica in gravidanza.

Le ultime ricerche scientifiche pubblicate indicano che:

  • la composizione dei cibi biologici (vitamine, minerali, ecc.) non è molto differente da quella degli alimenti "convenzionali" per cui l'apporto di nutrienti non varia in modo decisivo;
  • in genere i consumatori di prodotti bio sono più attenti alla salute rispetto ai consumatori di cibi tradizionali. Chi sceglie un'alimentazione biologica spesso segue anche uno stile di vita sano, preferendo alimenti di origine vegetale e limitando i prodotti di derivazione animale;
  • i benefici attribuiti in alcuni studi al consumo di prodotti biologici sono probabilmente collegati in gran parte proprio dallo stile di vita complessivo di chi sceglie alimenti bio;
  • si conferma, infine, per i prodotti convenzionali e "bio" il rispetto di tutti i parametri di sicurezza nazionali e internazionali.

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