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Cercare un figlio e portare avanti una gravidanza quando si ha l’artrite reumatoide

di Elena Berti - 24.01.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Avere l'artrite reumatoide in gravidanza: quali sono i rischi per la madre e per il figlio, la malattia peggiora, si può partorire o prendere farmaci

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Non sempre un figlio è programmato, ma per molte coppie fare piani è una necessità, in particolare quando ci sono dei problemi di salute di mezzo. Per esempio, potrebbe essere il caso per chi soffre di patologie autoimmuni. Come comportarsi se si ha l'artrite reumatoide in gravidanza?

Cercare un figlio se si ha l’artrite reumatoide

L'artrite reumatoide è una malattia autoimmune che ha il suo picco di insorgenza tra i 40 e i 50 anni: è molto probabile, quindi, che molte donne ancora non l'abbiano sviluppata al momento di cercare un figlio. Ma dato che si può concepire anche in questa fascia di età e che la malattia può arrivare anche prima, è debito domandarsi se sia pericoloso o meno cercare un figlio quando si ha già una diagnosi. 

Non esiste una risposta uguale per tutte. Dipende molto dal punto in cui si trova l'AR, dall'impatto che ha avuto sul corpo della donna, dalle sue condizioni di salute in generale. Prima di cercare un figlio, quindi, è bene non soltanto parlarne col proprio ginecologo, ma anche con gli specialisti per capire: 

  • se gli eventuali farmaci assunti possono impedire il concepimento o, peggio, avere conseguenze sul feto
  • se la malattia può mettere a rischio madre e bambino
  • se ci sono problemi per il parto

Sono incinta: gli effetti dell’artrite reumatoide in gravidanza

Ottenuto il via libera dei medici, è frequente quindi che donne affette da artrite reumatoide portino avanti una gravidanza. Anzi, molte donne incinte che soffrono di AR vivono un miglioramento netto della sintomatologia già nel primo trimestre e durante tutti i nove mesi di gestazione. Solo un 20% però sembra veder scomparire i problemi dovuti all'artrite reumatoide in gravidanza, mentre un 50% ne vede una riattivazione nel terzo trimestre. Insomma, se in generale durante la gestazione è probabile stare meglio, non è detto che sia così per tutte e per tutto il periodo.

L'artrite reumatoide può compromettere la salute del feto soltanto in alcuni casi, per esempio se la malattia è attiva, se la madre è positiva agli anticorpi antiSSA/SSB, se ha una sindrome da anticorpi antifosfolipidi. È dunque fondamentale essere continuamente seguite da ginecologo, reumatologo e anestesista, anche e soprattutto in vista del parto

Medicine per l’AR e gravidanza

Durante la gravidanza, alcuni farmaci per l'artrite reumatoide non possono essere assunti, come per esempio il Methotrexate, che deve essere sospeso già prima del concepimento. Gli inibitori del TNF-alfa, utilizzati per le pazienti con malattia attiva, possono invece essere assunti durante la gestazione. I FANS possono infine essere utilizzati durante il secondo trimestre e fino alla trentesima gravidanza. Ovviamente, qualsiasi decisione in ordine a trattamenti o loro sospensione deve essere valutata dal team medico e mai dalla paziente. 

Artrite reumatoide e parto

Una delle preoccupazioni maggiori per chi soffre di artrite reumatoide riguarda il parto, dato che la malattia compromette articolazioni e ossa. Per poter effettuare un parto vaginale occorre che le ossa delle anche e il rachide lombare siano in perfetta salute. Per questo, ancora una volta, è fondamentale il coordinamento tra l'équipe ginecologo-ostetrica e quella reumatologa. 

Molte persone non sanno poi che spesso è proprio la gravidanza a fare da spartiacque tra il prima e il dopo, cioè la diagnosi: numerose sono infatti le donne che scoprono di soffrire di artrite reumatoide dopo aver partorito, manifestando sintomi durante il puerperio

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