Astenia in gravidanza, cos'è
I cambiamenti della gravidanza non sono univoci per tutte le donne, così come i sintomi legati alle variazioni ormonali e fisiche che compaiono nel corso dei nove mesi: c'è chi non sente alcuna nausea, chi se la trascina ben oltre il primo trimestre, chi soffre di sciatica e chi potrebbe fare yoga per ore anche al nono mese. Le energie che si sentono sopraggiungere o venire meno quando si è in dolce attesa posso essere anch'esse un fattore individuale ma davvero raramente si può parlare di astenia in gravidanza. Come valutare la stanchezza prima del parto e come capire se è, invece, sintomo di qualche altro malessere? Ne parliamo con Monica Padovani, ostetrica dell'associazione Il Nido di Bologna, realtà che opera nell'ambito della maternità e della salute per una cultura della nascita che ponga al centro la donna e la sua famiglia, nel rispetto dell'unicità e della globalità della persona.
Stanchezza in gravidanza: perché accade?
Mentre l'astenia post parto è una possibilità tutt'altro che remota, quella forma di stanchezza che contempla debolezza generale, perdita dell'appetito e del tono muscolare, senso di affaticamento pur non dovuto a reali sforzi fisici è una condizione piuttosto rara durante la gestazione. "Non è frequente parlare di astenia in gravidanza, nemmeno durante il primo trimestre in cui è invece fisiologico riscontrare una stanchezza causata soprattutto dall'adattamento del corpo alla sua nuova condizione - premette Padovani -: i sintomi più comuni sono il sonno, la stanchezza fisica e un appetito scarso o, al contrario, accentuato. Questo 'scombussolamento' è riscontrabile anche nei più classici sintomi legati alla nausea, ad esempio, ma si tratta di una fase fisiologica del primo trimestre di gestazione e che generalmente regredisce".
Le diverse forme di stanchezza delle gestanti
"Quando i sintomi legati alla stanchezza, alla poca cura di quello che si mangia e al sentirsi debilitate superano il periodo del primo trimestre, allora bisogna fermarsi e chiedersi quale possa essere l'origine di questa condizione - spiega l'ostetrica -.
Oggi le donne in gravidanza non hanno spesso modo di darsi il giusto tempo per osservare cosa non va:
- donne in uno stato di depressione non rilevata possono confondere i segni di questo disturbo con sintomi comuni ascrivibili all'astenia ad esempio.
- Nella mia esperienza osservo quando la malinconia e la stanchezza accompagnano una gravidanza e in quel caso cerco di approfondire sul livello psicologico chiedendo alla donna che periodo sta attraversando, senza paura di domandare in che modo questo bambino stia arrivando o se ci sono altre preoccupazioni nella sfera quotidiana.
- In altri casi la stanchezza è dovuta al fatto che le donne vanno in maternità il più tardi possibile rispetto alla data del parto, sono dunque donne che lavorano tutto il giorno senza rallentare i loro ritmi ma facendo, magari, più fatica. Soprattutto quando ricoprono ruoli di responsabilità o svolgono mansioni stressanti. In altri casi rilevo difficoltà.
- Accettare che il proprio corpo si modifichi vistosamente può portare alcune donne, soprattutto se c'è un pregresso disturbo alimentare, a voler rinunciare a mangiare adeguatamente per la paura di non riuscire a mantenere un peso ideale. Nella norma l'aumento di peso va dagli 8 ai 15 chili che si smaltiscono piuttosto velocemente dopo il parto, Questa fase transitoria può destabilizzare alcune donne che, modificando le proprie abitudini alimentari si indeboliscono. L'accompagnamento di un dietista in queste circostanze può aiutare molto".
Astenia in gravidanza: no all’integrazione
"Una volta individuata la ragione che causa una stanchezza eccessiva o che impedisca di vivere serenamente i mesi centrali e finali della gestazione si lavorerà sulla causa specifica ma senza trascurare di lavorare sul benessere del proprio corpo - commenta Padovani -. Il secondo trimestre della gravidanza è chiamato il periodo del benessere proprio perché la donna ritrova più energie e la pancia ancora non è così ingombrante, si sente il bambino muoversi distintamente.
Questo momento è ideale per concentrarsi sull'ascolto di sé, per dedicarsi a una vita non sedentaria e trovando il tempo per prepararsi piatti sani e sfiziosi. Ricorrere a prodotti energizzanti o ricostituenti non è detto sia la soluzione ideale se prima non si è lavorato sulle abitudini di benessere. L'accompagnamento dell'ostetrica o del professionista d fiducia può essere associato alla frequentazione di gruppi di future mamme, così da ritagliarsi momenti di condivisione e di scambio reciproco. Non di rado queste occasioni sono veri energizzanti anche per lo spirito".
L'intervistata
L'intervistata è Monica Padovani, ostetrica dell'associazione il Nido di Bologna.