Pesantezza dopo mangiato, difficoltà a digerire, acidità e bruciore di stomaco con una tipica sensazione di dolore dietro lo sterno, fino ad arrivare a un vero e proprio reflusso gastroesofageo, con rigurgiti che lasciano in bocca un cattivo sapore. Sono disturbi molto comuni via via che la gravidanza procede, in particolare a partire dal secondo trimestre e ancora di più nel terzo.
Bruciore di stomaco e reflusso in gravidanza: da cosa dipendono
I disturbi gastrici sono tanto comuni in gravidanza perché dipendono da fattori del tutto normali. Per prima cosa bisogna chiamare in causa una componente ormonale.
Durante la gravidanza infatti vi è l'aumento di un ormone steroideo chiamato progesterone; il suo aumento comporta un rilassamento della muscolatura, un rallentamento dello svuotamento gastrico e la riduzione del tono dello sfintere presente fra stomaco ed esofago, tutto ciò può causare la comparsa di pesantezza e reflusso.
Con il progredire della gravidanza questo effetto è potenziato da una componente meccanica, visto che l'aumento delle dimensioni della pancia fa aumentare la pressione sullo stomaco, deformandolo e accentuando le difficoltà di chiusura dello sfintere. Risultato: acidi e succhi contenuti nello stomaco possono risalire verso l'esofago, comportando bruciore all'esofago e alla gola, talvolta con tosse secca e stizzosa.
Le donne che già prima della gravidanza soffrivano di reflusso possono sperimentare un peggioramento dello stesso a causa dei suddetti fattori.
9 consigli per affrontare bruciore di stomaco e reflusso gastroesofageo in gravidanza
I disturbi gastrici in gravidanza non sono condizioni pericolose per il feto, ma possono essere molto fastidiose per la mamma. Per fortuna a volte bastano piccoli cambiamenti nelle abitudini di vita per combattere il malessere, relativi in particolare all'alimentazione e al riposo.
1 Suddividere i pasti
Più lo stomaco è pieno, maggiori sono le probabilità che il suo contenuto acido riesca a risalire. Per questo è importante preferire pasti leggeri ma frequenti. È consigliata la suddivisione dei pasti in cinque momenti: tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) più due spuntini a metà mattina e metà pomeriggio.
In particolare, bisognerebbe evitare di mangiare e bere troppo alla sera.
2 Evitare gli alimenti "a rischio"
Sono alimenti che favoriscono pesantezza e acidità, come cibi fritti, speziati o piccanti, molto acidi (pomodori, agrumi e succhi di frutta), cioccolato, tè, caffè, menta e bevande gassate e zuccherate. Ogni donna, comunque, sa quali sono i cibi peggiori per lei. Eventuali cibi acidi – come in generale la frutta – andrebbero comunque assunti all'inizio del pasto e non alla fine. No anche a bevande alcoliche e al fumo.
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3 Mangiare lentamente, masticando accuratamente
Così si riducono sia l'ingresso di aria nello stomaco sia il lavoro che lo stomaco stesso deve eseguire.
4 Bere acqua a piccoli sorsi
Meglio evitare di ingerire troppa acqua in uno stesso momento: al contrario, bisognerebbe bere a piccoli sorsi costantemente durante la giornata. Possono essere d'aiuto anche tisane alla camomilla o alla malva.
5 Non coricarsi subito dopo aver mangiato
La posizione sdraiata può favorire il reflusso, specialmente dopo un pasto abbondante. L'ideale sarebbe attendere almeno un paio d'ore prima di coricarsi.
6 Rilassarsi e riposare
Lo stress sicuramente non aiuta, anzi accentua il disturbo. Per questo è importante riposare bene e cercare di rilassarsi, magari ricorrendo anche allo yoga o alla meditazione.
7 Preferire un abbigliamento comodo
Gli indumenti troppo stretti sull'addome possono premere sullo stomaco, peggiorando la situazione. Via libera, dunque, ad abiti larghi soprattutto intorno alla pancia o al punto vita.
8 Dormire in posizione leggermente inclinata
Per la notte, può essere d'aiuto dormire in una posizione leggermente inclinata, con la testa e la parte superiore del tronco appena sollevate. Si può ottenere questo risultato infilando un cuscino a cuneo sotto il materasso o appoggiandosi a più cuscini.
9 Ricorrere alla farmacia
Se i consigli relativi allo stile di vita non bastano, ci sono diversi farmaci, anche da banco, che possono essere usati in gravidanza per combattere il bruciore di stomaco, come le formulazioni a base di alginato che, creando una barriera fisica galleggiante sopra il contenuto gastrico, impediscono il reflusso e i sintomi correlati come la sensazione di bruciore.
Fonti per questo articolo: Monografia su bruciore di stomaco e gravidanza dell'American college of gastroenterology; sito web Webmd; Raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità per un'esperienza positiva della gravidanza; Pagina web del sito informativo del sistema sanitario inglese.