Cadute in gravidanza
Una caduta è un evento che può capitare, soprattutto negli ultimi mesi di gravidanza, perché con la crescita del pancione il baricentro si sposta in avanti e la donna potrebbe avere meno equilibrio. Come dobbiamo comportarci in caso di cadute in gravidanza? C'è da preoccuparsi? "Bisogna vedere innanzitutto se si è urtato con l'addome o no" risponde Paola Pifarotti, ginecologa presso la clinica Mangiagalli di Milano. "In generale, il bambino è ben protetto dalla pancia della mamma e dal liquido amniotico, che tra i suoi compiti ha anche quello di ammortizzare eventuali colpi.
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Cadute nel primo trimestre
Meno frequente e meno preoccupante una caduta nel primo trimestre, quando il bambino è meno esposto agli urti e ancora ben protetto tra le ossa del bacino della mamma. Anche in tal caso, tuttavia, è necessario un controllo se si verificano perdite ematiche o contrazioni.
Quando andare in ospedale
Con il pancione si ha meno equilibrio e cadere è più facile, ma il bambino è ben protetto dal liquido amniotico. Tuttavia in alcune circostanze è sempre meglio chiamare il ginecologo o andare in ospedale.
Trauma diretto dell'addome
Soprattutto se c'è stato un trauma diretto all'addome, il maggior pericolo non è tanto per il bambino quanto per la placenta, che potrebbe subire un distacco, per questo dopo una caduta è sempre consigliabile recarsi in ospedale, dove, se necessario, la gestante potrà essere tenuta sotto osservazione per 24 ore".
Se si verificano perdite, contrazioni o dolore
Al tempo stesso è meglio fare un controllo se si verificano, anche a distanza di qualche giorno, segnali come dolore, sanguinamento, contrazioni uterine o perdite trasparenti, che potrebbero far sospettare una rottura del sacco amniotico ed una minaccia di parto prematuro.
Revisionato da Francesca Capriati