Emoglobina in gravidanza
Tra i tanti esami che vengono effettuati regolarmente durante la gravidanza, quello del sangue con l'analisi di diversi valori, tra cui l'emoglobina, riveste una certa importanza. Non è raro, infatti, che la donna incinta vada incontro ad una carenza di ferro e l'anemia rappresenta un fattore di rischio per parto pretermine, prematurità e basso peso alla nascita. Ma quali sono i valori normali dell'emoglobina in gravidanza e cosa significa se è troppo alta o troppo bassa?
Pallore, debolezza, mancanza di respiro, capogiri, svenimenti, mani e piedi freddi, mal di testa e dolore al petto sono alcuni dei principali sintomi dell'anemia, un disturbo molto comune in gravidanza, soprattutto a partire dalla 30esima settimana. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che circa il 56% delle donne incinte nei Paesi in via di sviluppo e il 18% delle future mamme nei Paesi sviluppati sia anemica. Tra le possibili cause dell'anemia in gravidanza ci sono: basso apporto di ferro già prima della gravidanza, aumento del fabbisogno di ferro da parte del feto in crescita, espansione del volume plasmatico materno.
Per tenere sotto controllo la situazione viene spesso prescritto l'emocromo, l'esame del sangue che misura la concentrazione di globuli rossi nel sangue e si sofferma, in particolare, sulla concentrazione di emoglobina, la molecola che trasporta l'ossigeno ai tessuti attraverso il ferro, e l'ematocrito, che misura il rapporto tra plasma e globuli rossi.
Quando si può parlare di anemia in gravidanza?
Non esistono valori universalmente riconosciuti. L'Organizzazione mondiale della sanità la definisce come un valore dell'emoglobina <11g/dl o un valore dell'ematocrito <33% a prescindere dal periodo di gravidanza definendo, nel contempo, come anemia grave un valore dell'emoglobina <7g/dl ed anemia molto severa un valore <4g/dl.
L'American College of Obstetricians and Gynecologists definisce anemia in gravidanza il riscontro di valori di Hb o Hct inferiori al 50 percentile rispetto alla popolazione sana e definito come inferiore a 11 g/dl o 33% rispettivamente nel primo trimestre, a 10,5 g/dl o 32% rispettivamente nel secondo trimestre e a 11 g/dl o 33% rispettivamente nel terzo trimestre.
Emoglobina alta in gravidanza
Si parla di emoglobina alta quando le sue concentrazioni nel sangue sono superiori a 15 grammi per decilitro di sangue nella donna.
Emoglobina bassa in gravidanza
Quando l'emoglobina è preoccupante? Come abbiamo visto si parla di emoglobina bassa quando i suoi valori sono inferiori a 11 gr/dl nel primo trimestre, a 10.5 gr/dl nel secondo trimestre, e a 11 gr/dl nel terzo trimestre.
Emoglobina bassa in gravidanza, i sintomi
Per la donna:
- Stanchezza
- Sensazione di freddo
- Mancanza di respiro
- Vertigini o debolezza
- Battito cardiaco accelerato
- Mal di testa
- Pelle pallida, secca o soggetta a lividi
- Lingua dolorante
- Movimento involontario nella parte inferiore della gamba (sindrome delle gambe senza riposo).
Emoglobina bassa in gravidanza, i rischi
Il bambino nella pancia fa affidamento sulla mamma per ottenere abbastanza ferro, vitamina B12 e acido folico.
L'anemia può influenzare la sua crescita e il suo sviluppo, soprattutto durante il primo trimestre.
Se l'anemia non viene curata, aumenta il rischio di passo peso alla nascita e di parto prematuro. Inoltre il bambino ha un maggiore rischio di sviluppare l'anemia dopo la nascita.
Cosa comporta l'emoglobina bassa in gravidanza?
Come si legge nelle Linee guida sulla nutrizione in gravidanza e durante l'allattamento una carenza di ferroin gravidanza può:
- alterare la crescita e lo sviluppo del feto,
- aumentare il rischio di parto pretermine e di basso peso alla nascita.
Quando si sviluppa l'anemia, il sangue non trasporta le normali quantità di ossigeno e a lungo andare il feto può non ricevere la quantità di ossigeno che serve per garantire un normale accrescimento e sviluppo, soprattutto del cervello.
Come aumentare l'emoglobina in gravidanza
La dieta della donna è la principale fonte di nutrimento per il bambino. Per questo è fondamentale seguire un'alimentazione sana e variegata durante i nove mesi perché solo così si riuscirà ad assumere la maggior parte delle vitamine e dei minerali essenziali, inclusi ferro e acido folico.
Tra gli alimenti maggiormente ricchi di ferro troviamo:
- Carni rosse, maiale e pollame
- Frutti di mare
- Fagioli
- Verdure a foglia verde scuro, come gli spinaci, ricchi di acido folico
- Frutta secca
- Cereali, pane e pasta arricchiti con ferro
- Piselli
E' noto che la vitamina C migliori l'assorbimento del ferro.
In alcuni casi può rendersi necessaria un'integrazione di ferro.
Fonti