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Esami del sangue in gravidanza

di Angela Bisceglia - 30.09.2021 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Gruppo sanguigno, glicemia, emocromo, rubeo test, toxo test: ecco tutti gli esami del sangue in gravidanza

In questo articolo

Esami del sangue in gravidanza

Hai appena scoperto di essere incinta e il ginecologo ti ha comunicato che farai una serie di esami del sangue durante i nove mesi, per monitorare la salute tua e del bambino. Quali esami? A che cosa servono? Con quale periodicità vanno ripetuti, se vanno ripetuti? Servono anche per individuare malformazioni fetali?
"Per ogni trimestre di gravidanza ci sono alcuni esami del sangue previsti dalle linee guida dei Lea (i Livelli Essenziali di Assistenza)" premette Giulia Ferri, ginecologa presso l'ospedale Sant'Anna di Como. Esami che, se effettuati presso strutture pubbliche - o private ma convenzionate con il SSN - e nelle settimane di gravidanza previste, sono gratuiti. In base al risultato di certi esami, poi, il ginecologo valuterà se è necessario ripeterli nel corso della gravidanza o prescrivere indagini ulteriori".

Esami del sangue del primo trimestre di gravidanza

Gli esami del primo trimestre sono di inquadramento generale, ossia servono a valutare la situazione di salute di partenza in cui si trova la donna. Sono esami che in genere si inizia a fare una volta accertata la gravidanza, a meno che non siano già stati eseguiti in epoca preconcezionale, ad esempio se la coppia ha seguito un percorso di procreazione medicalmente assistita. Ecco quali sono.

Gruppo sanguigno e test di Coombs

È importante conoscere il proprio gruppo sanguigno e in particolare è importante sapere se la futura mamma ha un fattore Rh positivo o negativo. "Se la donna ha un Rh positivo, a inizio gravidanza e poi a 28 settimane si fa anche un altro esame chiamato test di Coombs indiretto" commenta la ginecologa; "se invece la futura mamma è Rh negativa, mentre il partner è Rh positivo, il test va ripetuto a cadenza mensile fino a fine gravidanza. Questo allo scopo di verificare se la mamma sta producendo anticorpi contro il fattore Rh positivo del feto; anticorpi che potrebbero essere dannosi per il bambino o per gravidanze future".


E' un esame gratuito.

Glicemia basale

Serve a dosare il livello di zuccheri nel sangue. Viene misurata nel primo trimestre, dopodiché, se i valori risultano alterati o se la donna presenta fattori di rischio, il ginecologo decide se prescrivere una curva da carico glicemico tra la 16ma e la 18ma settimana o tra la 24ma e la 28ma settimana.
Se invece i valori risultano normali e non ci sono fattori di rischio, la glicemia si dosa solo nel primo trimestre, dopodiché si valuta da caso a caso se ripeterla più avanti, anche in base a quanto la mamma aumenta di peso o a quanto cresce il bambino.
E' un esame gratuito.

Rubeo test e toxo test

Vengono prescritti per verificare se la donna ha già contratto la rosolia e la toxoplasmosi, che, se prese in gravidanza, possono rappresentare un pericolo per la salute fetale. Il test per la rosolia non serve se la donna prima della gravidanza si è sottoposta al vaccino; per la toxoplasmosi invece non esiste un vaccino, quindi l'esame va fatto. 
E' un esame gratuito.

Test per il citomegalovirus

Il citomegalovirus è un'infezione virale che, se contratta in gravidanza, può causare seri problemi di salute al nascituro. "D'altro canto, le probabilità che l'infezione passi al feto provocando conseguenze sono piuttosto basse, per questo non c'è consensus universale sull'opportunità di prescrivere il test di ruotine" osserva Giulia Ferri. "Se il ginecologo lo ritiene opportuno, in genere viene effettuato ad inizio gravidanza e poi intorno alla 20ma settimana".
Non è previsto nei Lea, quindi c'è un ticket da pagare che si aggira sui 10 euro.

Elettroforesi dell'emoglobina

Serve per valutare se ci sono varianti anomale nell'emoglobina e quindi per identificare se si è portatori di talassemia, cioè di anemia mediterranea.

"In Italia la talassemia è più diffusa di quanto si potrebbe pensare, perché spesso si è portatori ma non si hanno sintomi, quindi non si sa neanche di averla" dice Giulia Ferri. "Va verificata perché, se la mamma risulta portatrice, occorre fare l'analisi anche al papà: se anche lui è portatore, è alto il rischio di trasmettere al feto la talassemia maior, che è la forma  sintomatica, e a quel punto il ginecologo prescriverà accertamenti più approfonditi. Se invece i valori della mamma sono nella norma, non occorre fare alcun accertamento supplementare, neanche al padre".

L'elettroforesi dell'emoglobina rientra tra i Lea, quindi è esente da costi.

Emocromo

Viene fatto per misurare la concentrazione di globuli rossi nel sangue e diagnosticare un'eventuale anemia. Si fa nel primo trimestre per vedere quali sono i valori di partenza, dopodiché si ripete a fine gravidanza per valutare se ci sono le 'scorte giuste' in vista del parto.
I valori che interessano maggiormente dal punto di vista medico sono l'emoglobina, che è il principale componente dei globuli rossi e serve per trasportare ossigeno ai vari tessuti, e le piastrine, che possono segnalare disturbi della coagulazione, da conoscere soprattutto in vista del parto e di un eventuale ricorso a parto analgesia.
Fatto nelle epoche previste dai Lea, è gratuito.

Test per HIV e sifilide

Sono entrambi esami infettivologici: il test per la sifilide viene fatto in genere solo una volta (salvo situazioni sociali particolari), tra gli esami del primo trimestre; quello per l'HIV si fa nel primo trimestre e poi si ripete nel terzo trimestre.
Sono entrambi esami a carico del SSN.

Test per l'Epatite B e C

Lo screening per entrambi i tipi di epatite viene effettuato di routine nel primo trimestre.
Sono esami previsti dai Lea.

Il medico può poi richiedere un test del fibrinogeno qualora ci fossero rischi di distacco di placenta o problemi di coagulazione.

Esami del sangue del secondo trimestre di gravidanza

Curva da carico di glucosio

È un esame che può essere prescritto dal ginecologo se la donna viene valutata a rischio di sviluppare diabete gestazionale. L'esame si svolge in 3 fasi: dapprima si dosa la glicemia basale a digiuno da almeno 8 ore, dopodiché si fa bere alla donna uno sciroppo dolce che contiene 75 g di glucosio e si fanno altri due prelievi, il primo a distanza di 1 ora, il secondo a distanza di 2 ore. 
La curva glicemica può essere fatta a 16-18 settimane o a 24-28 settimane.

"La curva glicemica a 16-18 settimane viene prescritta se è presente uno di questi fattori di rischio definiti maggiori" spiega la ginecologa:

  •  se la donna ha avuto diabete gestazionale in una gravidanza precedente;
  •  se si tratta di una signora obesa, ossia con un BMI superiore o uguale a 30 a inizio gravidanza;
  •  se i valori della glicemia basale misurata nel primo trimestre erano compresi tra 100 e 125".

Se la donna presenta fattori di rischio, la curva da carico rientra tra gli esami gratuiti.

Rubeo test e toxotest

Secondo i Lea, se nel primo trimestre la donna è risultata negativa e quindi non ha mai contratto rosolia e toxoplasmosi, entrambi i test vanno ripetuti all'incirca ogni mese-mese e mezzo, perché, se contratte durante la gravidanza, certe malattie possono dar luogo a malformazioni fetali importanti.
La toxoplasmosi in particolare va ripetuta fino al termine della gravidanza, mentre l'esame della rosolia basta ripeterlo fino alla 20ma settimana, perché si è visto che, se contratta successivamente, non causa problemi.  

Citomegalovirus

Se il test del primo trimestre è risultato negativo, si ripete intorno alla 20ma settimana, anche se non tutti i ginecologi lo ritengono opportuno.

Test di Coombs indiretto

Se la donna è Rh negativa, mentre il partner è Rh positivo, il test viene ripetuto mensilmente, fino al termine della gravidanza.

Gli esami del sangue del terzo trimestre di gravidanza

Curva da carico di glucosio

Può essere prescritta tra la 24ma e la 28ma settimana di gravidanza se la donna non presenta i fattori di rischio maggiori (che avrebbero reso necessaria una curva precoce a 16-18 settimane), ma presenta comunque i seguenti fattori di rischio, definiti minori:

  •  se la donna ha un'età superiore o uguale a 35 anni;
  •  se è sovrappeso, con Bmi superiore o uguale a 25;
  •  se ha avuto un diabete gestazionale in una gravidanza precedente, però la curva glicemica fatta a 16-18 era negativa;
  •  se nella precedente gravidanza ha avuto un bambino macrosomico, che cioè pesava più di 4,5 kg alla nascita (spesso infatti la macrosomia è dovuta ad un'intolleranza al glucosio che non era stata identificata);
  •  se ci sono familiari di primo grado  (mamma, papà, fratello) già affetti da diabete di tipo 2.

Se la donna presenta fattori di rischio, la curva da carico rientra tra gli esami gratuiti.

Toxo test

Si effettua mensilmente fino al termine della gravidanza.

Emocromo

Se dall'emocromo del primo trimestre i valori erano risultati nella norma, si ripete in ogni caso nel terzo trimestre per valutare la situazione in vista del parto.

Test per HIV e sifilide

L'HIV viene ripetuto di routine nel terzo trimestre; la sifilide no, a meno che non ci siano fattori di rischio particolari.

Test per l'Epatite B e C

Il test per l'epatite B viene ripetuto nell'ultimo trimestre perché, qualora la mamma risultasse positiva, al neonato vengono somministrate immunoglobuline nelle prime 72 ore di vita, per proteggerlo da una possibile infezione.
L'esame dell'epatite C non viene ripetuto, a meno che non ci siano fattori di rischio particolari.

Test di Coombs indiretto

Si ripete a tutte le donne alla 28ma settimana. Se la donna è Rh negativa, mentre il partner è Rh positivo, il test viene ripetuto mensilmente, fino al termine della gravidanza.

Gli esami eliminati dai Lea

In passato, tra gli esami previsti di routine in gravidanza c'erano transaminasi e creatinina: entrambi  sono stati tolti dagli ultimi Lea usciti nel 2017. "Un tempo erano stati inseriti per avere un quadro di base di inizio gravidanza della funzionalità epatica e renale; in realtà si è visto che, se la donna ha  anamnesi negativa, cioè non soffre di alcuna patologia, è inutile dosarli" sottolinea la ginecologa. "Ha invece senso monitorare certi valori se la donna sviluppa patologie della gravidanza, come ipertensione gestazionale o preeclampsia, o se si riscontra una riduzione di crescita fetale, con rischio di andare incontro a patologie placentari che compromettono funzionalità epatica e renale". 

Si può mangiare prima degli esami del sangue?

"Dipende dagli esami" risponde la Ferri: "se la mamma deve dosare la glicemia basale o deve sottoporsi a curva da carico glicemico, occorre il digiuno da almeno 8 ore; per gli esami infettivologici, come la toxoplasmosi o la rosolia, non c'è bisogno; per l'emocromo si può fare una colazione leggera".

Si può vedere che si è incinta con degli esami del sangue normali?

"No, bisogna ricercare necessariamente l'ormone della gravidanza, che è la Beta hCG" risponde Giulia Ferri: "il dosaggio nel sangue di tale ormone tuttavia non è raccomandato di routine, perché nel momento in cui si ipotizza una gravidanza è sufficiente fare un test delle urine, visto che lo stesso ormone viene secreto anche lì. Ad oggi le Beta hCG vengono prescritte dal medico solo in casi selezionati, ad esempio se si sospetta una gravidanza extrauterina. O se la gravidanza proviene da PMA, per avere un risultato più precoce".

Esami del sangue per individuare malformazioni

Ci sono esami del sangue che non sono test diagnostici, ossia non danno una diagnosi certa (come villocentesi e amniocentesi), ma sono test di screening, cioè indicano una percentuale di rischio che il feto possa essere interessato da patologia cromosomica.

Il test combinato del primo trimestre o duo-test

È un test composto da due tipi di esami.

Il primo è un esame del sangue che si fa tra la nona e la undicesima settimana, con il quale si dosano due proteine di origine placentare, la Papp-a e la Free-beta hCG, che, si è visto, in caso di feto aneuploide (ossia affetto da malattia cromosomica) hanno valori diversi rispetto a gravidanza con feto euploide, cioè sano. Il valore di questo esame si integra con un'ecografia, detta della translucenza nucale, che viene fatta tra la 11ma e la 13ma settimana, con la quale si valutano alcuni markers ecografici di rischio di patologie cromosomiche. Analizzando insieme i due esami, si calcola il rischio che quella gravidanza abbia un feto con patologia cromosomica o meno.
L'ecografia della translucenza nucale è gratuita, l'esame del sangue  prevede un ticket di circa 50 euro.

Test del Dna fetale

Prevede un prelievo di sangue intorno alla decima settimana di gestazione: si è visto infatti che a partire da questa epoca gestazionale le cellule del trofoblasto (che daranno origine alla placenta) liberano nel circolo materno il Dna del feto che, con tecniche particolari di genomica, possono essere rilevate nel sangue della mamma a partire dalla 10ma settimana. È sempre un test di screening ma ha una sensibilità molto più elevata rispetto al duo-test, superiore al 99%, a fronte di un 96% circa del test combinato.  
Il test del Dna non è ancora rimborsato dal SSN: si fa solo in laboratori privati e costa circa 4-500 euro. 

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