"Se la mamma è Rh negativa, la prima gravidanza con un feto Rh positivo comporta una sua immunizzazione certa, perché durante il parto è inevitabile il contatto tra il sangue magerno e quello fetale" spiega il ginecologo Giuseppe Noia, professore associato all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e responsabile del Centro di diagnosi e terapia fetale del Policlinico Gemelli di Roma.
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" In genere - prosegue il medico - dal figlio alla madre passano circa 15 ml di sangue". Se entro 72 dal parto (o anche prima, durante la gravidanza), la mamma ha eseguito l'immunoprofilassi, nelle gravidanze successive non si pongono problemi.
"Se invece non c'è stata immunoprofilassi, il corpo della mamma ha sviluppato anticorpi per difendersi dall’Rh positivo del suo primo bambino, che potrebbero attaccare i globuli rossi di un secondo bambino Rh positivo e quindi provocare un’anemia fetale".
Aggiornato il 17.06.2015