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Malattia da virus Marburg: i rischi in gravidanza

di Ines Delio - 28.02.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La nuova emergenza sanitaria ha il nome di malattia da virus Marburg o febbre emorragica di Marburg: cos'è e cosa succede se la si contrae in gravidanza

In questo articolo

Febbre emorragica di Marburg

Una nuova emergenza sanitaria sta interessando la Guinea Equatoriale e fa tremare anche il mondo occidentale. Lo scorso 13 febbraio è stato, infatti, confermato un focolaio di malattia da virus Marburg (MVD), precedentemente nota come febbre emorragica di Marburg, che presenta sintomi e tassi di letalità simili a quelli del virus Ebola. Sintomi, trasmissione, prevenzione e trattamento. Cosa succede se la si contrae in gravidanza.

I primi casi di malattia da virus Marburg

Il virus di Marburg è stato descritto per la prima volta nel 1967, in seguito a due epidemie di febbre emorragica avvenute contemporaneamente in alcuni laboratori a Francoforte e a Marburg (in Germania), e a Belgrado in Serbia (ex-Jugoslavia). In totale, si registrarono 31 infezioni con 7 morti. Nel corso degli anni, sono stati segnalati focolai e casi sporadici in diversi stati dell'Africa subsahariana, molti dei quali iniziati in miniere infestate da pipistrelli.

Nel 2008, il virus è riemerso in Europa, dopo che un turista olandese ha sviluppato la malattia al suo ritorno a casa nei Paesi Bassi da un viaggio in Uganda. La medesima sorte è toccata, nello stesso anno, a un turista americano anch'egli di ritorno dall'Uganda. Entrambi i viaggiatori avevano visitato una famosa grotta abitata da pipistrelli della frutta, in un parco nazionale del Paese dell'Africa orientale.

Cos'è la febbre emorragica di Marburg

La febbre emorragica di Marburg è una grave malattia virale causata dal Marburg marburgvirus (MARV) appartenente alla stessa famiglia del virus Ebola, le Filoviridae. Colpisce sia gli esseri umani che i primati non umani.La maggior parte dei focolai è associata alla frequentazione di ambienti popolati da pipistrelli, come miniere e grotte, il che fa ipotizzare che questi animali abbiano un ruolo chiave nella trasmissione del virus.

Febbre emorragica di Marburg: sintomi e decorso clinico

Generalmente, il periodo di incubazione ha una durata di 5- 10 giorni, ma può variare anche dai 2 ai 21 giorni. Ecco come si manifesta.

  • La malattia ha un esordio improvviso, con sintomi come febbre alta (39-40 °C), brividi, forte mal di testa, malessere e dolori muscolari.
  • Verso il terzo giorno può iniziare una grave diarrea acquosa, che può persistere per una settimana, accompagnata da dolori addominali e crampi, nausea o vomito.
  • Dal quinto al settimo giorno si può manifestare un'eruzione maculo-papulare, soprattutto su petto, schiena e stomaco. Il quadro clinico può aggravarsi con la comparsa di manifestazioni della febbre emorragica: nelle forme più gravi e mortali, sono presenti emorragie con sanguinamento dal naso, dalle gengive e presenza di sangue nel vomito e nelle feci. Possono inoltre manifestarsi anche sintomi e segni neurologici, quali disorientamento, convulsioni e stato comatoso.
  • Entro una settimana dall'esordio della malattia possono comparire coagulazione intravascolare disseminata, linfocitopenia (riduzione dei linfociti nel sangue periferico) e trombocitopenia.

Il tasso di letalità della febbre emorragica di Marburg è intorno al 50%, ma può variare dal 24 all'88% in base al ceppo virale e alla terapia.

Trattando precocemente la malattia si possono migliorare significativamente le possibilità di sopravvivenza. Nei casi letali il decesso avviene tra gli 8 e i 16 giorni dalla comparsa dei sintomi ed è generalmente causato da disidratazione, emorragie interne e deficit della funzionalità di molti organi.

Febbre emorragica di Marburg in gravidanza

La malattia può essere rischiosa anche per le donne incinte. Se, infatti, si contrae la febbre emorragica di Marburg durante la gravidanza il virus persiste nella placenta, nel fluido amniotico e nel feto. Qualora, invece, l'infezione venga contratta nel periodo dell'allattamento, il virus può persistere nel latte materno.

Come si trasmette la malattia da virus Marburg

La trasmissione della febbre emorragica di Marburg avviene attraverso il contatto diretto con sangue o altri fluidi corporei di una persona infetta o tramite contatto indiretto con superfici o oggetti contaminati, come lenzuola, vestiti o attrezzature mediche. Il rischio di contagio è più alto durante le ultime fasi della malattia, in presenza di vomito, diarrea o emorragia. Studi hanno evidenziato, inoltre, che il virus di Marburg può persistere in alcuni fluidi corporei, incluso lo sperma, anche dopo la fase acuta della malattia. Altre possibili vie di trasmissione sono il consumo di carni di animali selvatici e il contatto con animali infetti, vivi o morti.

Febbre emorragica di Marburg: prevenzione e trattamento

Come ci hanno già insegnato gli anni di pandemia da Covid-19, per contrastare tempestivamente la diffusione del virus Marburg sono di fondamentale importanza l'identificazione precoce dei casi, l'isolamento, il tracciamento dei contatti e l'utilizzo dei dispositivi di protezione, che abbiamo oramai imparato a conoscere.

Attualmente non sono disponibili vaccini contro la febbre emorragica di Marburg né trattamenti antivirali specifici. Si può, per ora, intervenire soltanto con una una terapia di supporto, che prevede il mantenimento dell'idratazione e degli elettroliti, trasfusioni ematiche e ossigenoterapia.

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