Fumo in gravidanza: è rischioso per il bambino e per la mamma? Ci sono delle strategie per smettere? Perché è difficile rinunciare a questa dipendenza?
Abbiamo rivolto queste ed altre domande alla dottoressa Maria Grazia Terreni, laureata in Medicina e Chirurgia, specializzata in Endocrinologia e in Ostetricia e Ginecologia presso l'Università degli Studi di Pavia. È anche operatrice ANEP Prenatal Tutor, Counselor Professionista, Personal Coach e Parent Coach.
Quanto è pericoloso il fumo in gravidanza?
La dottoressa Terreni ha spiegato che il fumo è certamente pericoloso in gravidanza ed il rischio è proporzionale al numero di sigarette fumate.
«Non esiste un numero di sigarette sicuro. Si può affermare con certezza che in gravidanza non si deve fumare.
Il nostro obiettivo durante la gravidanza è far crescere il bimbo nella pancia: se la mamma, con le sigarette, riduce l'ossigeno che gli manda, allora il bambino crescerà di meno.
Il primo problema causato dal fumo, dunque, può essere il ritardo della crescita intrauterina. Il bimbo di una donna che fuma mediamente pesa 2 o 3 etti in meno rispetto a quello di una donna che non fuma.
Poi, può aumentare fino al 25% il rischio di parto prematuro, con tutti i problemi connessi. Prima nascono i bambini rispetto alla 37esima settimana, maggiori sono le complicazioni, non solo neurologiche.
Inoltre, secondo gli studi più recenti, pare che, dopo la nascita, la morte improvvisa del lattante (SIDS cioè Sudden Infant Death Syndrome) aumenti di 3 volte.
Anche durante l'infanzia possono verificarsi dei problemi legati al fumo in gravidanza: può esserci stata una compromissione delle vie respiratorie e del sistema immunitario ed i bambini hanno maggiori possibilità di manifestare asma e malattie respiratorie.
Aumenta purtroppo anche il rischio di difetti del tubo neurale, ossia di spina bifida, e di alterazioni della maturazione del cervello.
Ad oggi ci sono molti bambini con il Disturbo da deficit dell'attenzione ed iperattività (ADHD): sappiamo, da studi accertati, che questo disturbo aumenta nei bimbi le cui mamme hanno fumato in gravidanza, con annessi problemi di apprendimento. È quindi dimostrato un danno al sistema nervoso.
Infine, la domanda finale: quanto è grave fumare? Sappiamo che è grave, quanto non lo possiamo dire, perché non sappiamo con esattezza quanto fattori esterni come il fumo influiscano sul corpo umano», chiarisce Maria Grazia Terreni.
Fumare in gravidanza è sicuramente pericoloso: come è riportato sul sito del Ministero della Salute quando si fuma vengono inalate oltre 4.000 sostanze dannose, che dai polmoni della mamma raggiungono il flusso sanguigno. Da qui, attraverso la placenta e il cordone ombelicale raggiungono il feto. Con quali conseguenze?
Secondo il Ministero della Salute «l'effetto principale riguarda la riduzione dell'apporto di ossigeno, essenziale per la corretta crescita del bambino.
- Molti studi dimostrano che il fumo della madre, durante la gravidanza, è una delle cause di aborto spontaneo, di parto prematuro, così come di aumento della mortalità e morbilità perinatale e infantile.
- È stato stimato che i figli di madri fumatrici hanno un eccesso di rischio del 70% di avere malattie delle basse vie respiratorie rispetto ai bambini figli di madri non fumatrici.
- Il fumo materno durante la gravidanza, inoltre, è la principale causa di morte improvvisa del lattante (Sudden infant death sindrome, SIDS) e di altri effetti sulla salute, incluso il basso peso alla nascita e una ridotta funzionalità respiratoria.
- L'asma, la malattia cronica più comune nei bambini, è più frequente tra i bambini i cui genitori fumano.
- Il fumo passivo è inoltre un fattore di rischio per l'induzione di nuovi casi di asma e per l'esacerbazione dell'asma in bambini con malattia stabilizzata.
- Le madri che fumano hanno meno latte e di minore qualità rispetto alle non fumatrici e la produzione di latte nel tempo è più breve».
Perché è difficile rinunciare a questa dipendenza?
«La risposta è semplice: fumare è un piacere e tutto ciò che è un piacere crea dipendenza. Sappiamo che le dipendenze si chiamano così perché impadroniscono delle nostre voglie, del nostro corpo e del nostro cervello. Esistono, come è noto, varie dipendenze.
La dipendenza provoca piacere e quando la donna è in gravidanza le soluzioni sono due: o si trova un piacere maggiore (ma è difficile lavorare su questo in gravidanza) o si dà alla donna una motivazione molto potente. Secondo la mia esperienza la maggior parte delle donne riesce a smettere di fumare, anche se non ci riescono proprio tutte», risponde la dottoressa.
E se non sai di essere incinta e fumi?
«Sicuramente bisogna smettere subito, ma non bisogna disperarsi. Quel che è fatto è fatto: ora che la mamma sa della gravidanza, darà il meglio di sé per il bambino.
È importante evitare che la donna vada in ansia in maniera eccessiva, perché il pensiero stesso della paura fa male ai bambini. Occorre rassicurare la mamma, anche perché è impossibile tornare indietro».
Esistono delle strategie per smettere di fumare quando si è in gravidanza?
«La strategia fondamentale è secondo me agire sul "motivo dell'azione": se la donna non ce la fa da sola a smettere, invece di usare come movente la paura, è molto meglio agire sull'amore.
Io, da ginecologa, di solito faccio un'ecografia alla futura mamma, le faccio sentire il battito, le mostro il bebè e le dico: 'ogni volta che accendi una sigaretta metti una cannetta di gas nella casetta del tuo bebè.
Pensa a cosa può succedere'. Queste frasi solitamente funzionano e la donna smette di fumare.
Così si agisce sulla motivazione-amore, che è potente. Non c'è altro modo, bisogna agire con l'amore».
Se proprio non si dovesse riuscire, c'è un limite di sigarette al giorno?
«No, non c'è nessuno studio che dice che le sigarette sono sicure. Parlo di tutti i tipi di sigarette: neanche quelle elettroniche sono sicure. Già con una si è a rischio».
In gravidanza non ci sono assolutamente numeri sicuri: è importante non fumare», conclude la dottoressa.
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