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Fumo e minori: le scuole si attivano per far comprendere i danni della sigaretta

di Niccolò De Rosa - 29.11.2016 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
La Regione Piemonte si fa portabandiera della prevenzione contro il vizio del fumo (e non solo) aderendo ad un progetto europeo per scoraggiare con metodi innovativi l'approccio alla sigaretta

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Per prevenire che i nostri ragazzi cattive abitudini un volta adulti, non c'è nulla di meglio che mostrare fin da subito i devastanti (e visivamente impattanti) effetti del fumo e dell'alcool sul corpo umano.

Ecco perché tra Linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità viene citato con evidenza il progetto Unplugged, l'iniziativa già dichiarata efficace dallo studio EU-Dap (EUropean Drug addiction prevention trial) che opera valutazioni riguardo i programmi scolastici di prevenzione del fumo di tabacco, dell’uso di sostanze e dell’abuso di alcol condotta a livello Europeo.

Il progetto è coordinato dall’Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze della Regione Piemonte ed è stato finanziato dalla Commissione Europea nel 2003, coinvolgendo oltre 7000 ragazzi a tra i 12 e i 14 anni di età, in 143 scuole di 7 paesi europei (Italia, Spagna, Grecia, Austria, Belgio, Germania e Svezia).

«La valutazione di efficacia a 3 mesi dalla fine del programma - scrive l'OED - ha mostrato tra i ragazzi che hanno partecipato ad Unplugged una probabilità di fumare quotidianamente del 30% inferiore rispetto ai ragazzi del gruppo di controllo, del 31% di avere frequenti alcol episodi di ubriachezza e del 23% di fare uso di cannabis.

Capire e combattere

Secondo i dati riportati, già dopo un anno dalla fine del programma, gli effetti sul fumo si attenuano, mentre occorre maggior tempo per i soggetti già usi al consum di alcool o cannabis, sebbene si attesti «una riduzione del 20% della probabilità di avere episodi di ubriachezza, del 38% di averle frequentemente e del 26% di fare uso frequente di cannabis».

Il progetto si rivolge ad una fascia d'età adatta a certe nozioni (approntare il medesimo programma alle scuole elementari sarebbe troppo precoce) e fa dell'interattività tra studenti e docenti stessi il suo punto forte per scovare le ragioni dietro la scelta di mettersi in bocca una "bionda" (che nella stragrande maggioranza dei casi risiedono nella semplice pressione sociale) e porvi rimedio attraverso discussioni e giochi di ruolo.

Il programma quindi, oltre ad aver effetto sui comportamenti di uso, ha un effetto su abilità e conoscenze, e che pertanto sviluppa un «effetto pedagogico oltre che preventivo».

FONTE: Oed/Unplagged

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