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Ibuprofene in gravidanza: cosa raccomandano gli esperti

di Ines Delio - 16.05.2023 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Si può assumere ibuprofene in gravidanza? Cosa dicono gli esperti sull'uso dei FANS nei primi mesi di gestazione e a ridosso del parto

In questo articolo

Ibuprofene in gravidanza

Ricorrere ai farmaci in gravidanza, solleva sempre molti dubbi nelle donne in dolce attesa, ragionevolmente preoccupate per i potenziali effetti collaterali che il medicinale può comportare sulla salute del nascituro. Una delle domande più poste, al riguardo, è: si può prendere l'ibuprofene in gravidanza? Scopriamo cosa dicono gli esperti e le ricerche più recenti.

Cos'è e a cosa serve l'ibuprofene

L'ibuprofene è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANSA), con proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, utilizzato per disturbi di vario genere. Tra i più comuni:

  • mal di testa
  • dolori muscolari
  • dolori mestruali
  • stati influenzali
  • mal di schiena
  • mal di denti
  • dolori post-parto
  • dolori post-operatori

Ibuprofene in gravidanza: cosa dice la guida dell'AIFA

L'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha condotto con i massimi esperti del settore, tra cui le Universita delle Marche, di Padova e di Siena, uno studio e una revisione e analisi della principale letteratura scientifica internazionale sulla salute della donna e sull'efficacia e la sicurezza delle terapie farmacologiche prima, durante e dopo la gravidanza. Ne è nata una guida utile per soddisfare alcuni tra i dubbi più comuni che riguardano le terapie farmacologiche in una fase così importante della vita di una donna. Stando a ciò che si legge nel caso dell'ibuprofene in gravidanza, si raccomanda di evitarlo nel terzo trimestre.

I rischi dell'ibuprofene in gravidanza: le nuove avvertenze

La Food and Drug Administration (FDA) statunitense avverte che l'uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) a partire dalla 20a settimana di gravidanza può causare rari, ma gravi, problemi renali al feto. Questo può portare a una riduzione dei livelli di liquido amniotico intorno al bambino e a possibili complicazioni. Il liquido amniotico fornisce, infatti, un cuscinetto protettivo e aiuta i polmoni, l'apparato digerente e i muscoli del nascituro a svilupparsi. I FANS comprendono farmaci come aspirina, ibuprofene, naprossene, diclofenac e celecoxib. Per questo motivo, l'FDA accomanda di evitare i FANS già a partire dalla 20esima settimana di gravidanza, anziché dalla 30esima settimana, come finora riportato nelle informazioni di prescrizione dei FANS. Intorno alla 30a settimana, i FANS possono inoltre causare problemi cardiaci al nascituro.

Se ritenuto necessario dal proprio medico, l'uso dei suddetti farmaci, tra cui l'ibuprofene, tra la 20a e la 30a settimana di gravidanza deve essere limitato alla dose minima efficace per la durata più breve.

Le modifiche alle informazioni di prescrizione indicano anche che gli operatori sanitari dovrebbero prendere in considerazione il monitoraggio ecografico del liquido amniotico se il trattamento con FANS si dovesse estendere oltre le 48 ore.

I rischi dell'ibuprofene negli ultimi mesi di gravidanza

Stando a quanto spiega la Prof.ssa Elisabetta Poluzzi, docente di Farmacologia presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell'Università di Bologna, in questo articolo pubblicato su NostroFiglio, "i FANS andrebbero evitati a ridosso del parto perché potrebbero alterarne l'evoluzione. Il meccanismo d'azione dei FANS inibisce l'azione delle prostaglandine, gli ormoni che stimolano il travaglio, con un conseguente prolungamento della gravidanza o una maggiore durata del travaglio. I FANS aumentano anche il rischio di emorragie per la donna e questo devono essere evitati a ridosso del parto" conclude Poluzzi.

L'uso dei FANS è, ad ogni modo, sconsigliato durante gli ultimi 3 mesi di gravidanza, perché possono causare problemi al feto o complicazioni durante il parto.

Ibuprofene e rischio di aborto

Negli ultimi anni sono stati pubblicati alcuni studi che hanno cercato di indagare il rapporto tra farmaci antinfiammatori e rischio di aborto spontaneo. L'associazione rimane dubbia a causa di risultati inconsistenti e della mancanza di evidenze di un effetto dovuto a specifici tipi o dosaggi dei FANS. Il motivo stesso per cui una persona assume l'ibuprofene (ad esempio una condizione medica o un'infezione virale) potrebbe avere un effetto sulla possibilità di avere un aborto spontaneo. A tal proposito, uno studio pubblicato sul Canadian Medical Association Journal nel 2011, ha tentato di fare una indagine più approfondita: stando ai dati della ricerca, l'impiego di tutti i FANS (diversi dall'aspirina) a qualunque dosaggio, aumenterebbe di 2,4 volte le probabilità di incorrere in un aborto spontaneo.

Per tutti questi motivi, le donne in gravidanza e in allattamento devono sempre rivolgersi a un medico prima di utilizzare farmaci come l'ibuprofene, in modo da valutare il trattamento più sicuro per le future mamme e il bambino.

FONTI

Guida al corretto uso dei farmaci in gravidanza

Food and Drug Administration: FDA recommends avoiding use of NSAIDs in pregnancy at 20 weeks or later because they can result in low amniotic fluid

Ibuprofen and pregnancy

Canadian Medical Association Journal: Use of nonaspirin nonsteroidal anti-inflammatory drugs during pregnancy and the risk of spontaneous abortion

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