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Importanza del folato attivo (VIT B9) per la mamma e per il feto

di Elena Bassi - 06.04.2022 - Scrivici

acido-folico
Fonte: Shutterstock
Perché il folato attivo (Vitamina B9) è importante per la mamma e per il feto?  Quali sono i benefici e in quali alimenti si trova? Qual è la differenza tra acido folico e folato attivo

In questo articolo

Importanza del folato attivo in gravidanza

L'importanza di una sana alimentazione varia ed equilibrata è ormai nota: è indispensabile soprattutto per l'apporto dei micronutrienti (costituiti da vitamine e sali minerali), necessari allo svolgimento delle più importanti funzioni biologiche. In gravidanza, il fabbisogno dei micronutrienti aumenta e un apporto inadeguato, unito ad una scarsa qualità nutrizionale, possono avere importanti conseguenze negative per lo sviluppo del feto oltre che per la donna stessa.

Folati in gravidanza: è necessaria la supplementazione?

La vitamina B9, meglio conosciuta come acido folico o folati, è una vitamina essenziale che va necessariamente introdotta con la dieta in quanto il nostro organismo non è in grado di sintetizzarla.

I folati sono importantissimi e indispensabili in tutta la fase peri-concezionale (prima, durante e dopo il parto), in quanto riducono i livelli di omocisteina, che ad alte concentrazioni sembra essere coinvolta nello stress ossidativo e nella disfunzione delle cellule endoteliali.

La supplementazione con acido folico è caldamente raccomandata a tutte le donne in età fertile che desiderano una gravidanza, perchè i folati contribuiscono alla salute riproduttiva della donna, supportando il lavoro ovarico e proteggendo i follicoli dai danni ossidativi. Infatti, una carenza di folati nel periodo pre-concezionale porta ad un aumento di omocisteina a livello ematico e di conseguenza anche all'interno dei follicoli ovarici: questo impatta negativamente sulla fecondazione, sull'impianto e sull'embriogenesi.

Inoltre, alte concentrazioni di omocisteina sono pericolose per il feto in quanto aumentano la probabilità di malformazioni del tubo neurale. Dal tubo neurale prenderanno origine il midollo spinale, il cervello e la scatola cranica: una carenza di folati può portare ad un rischio maggiore di difetti nella chiusura del tubo neurale e quindi alla conseguente compromissione dello sviluppo cerebrale e maggior esposizione del midollo spinale al danneggiamento (es. spina bifida, anecefalia, platineuria).

Quali alimenti contengono folati?

I folati si trovano in alimenti di origine vegetale come le verdure a foglia verde (es.

spinaci, broccoli, asparagi, lattuga, cavolo nero, cavoletti di Bruxelles, indivia, sedano), arance, kiwi, fragole, cereali integrali, legumi, ma anche in quelli di origine animale, nel fegato e nel tuorlo d'uovo.

I folati sono vitamine termolabili (non resistenti al calore): infatti la cottura prolungata degli alimenti sopraelencati riduce di circa il 50-70% il loro contenuto di folati.

Per assicurare la corretta dose di folati in gravidanza è raccomandata l'integrazione giornaliera con 400 µg acido folico almeno un mese prima del concepimento fino alla fine del I trimestre di gravidanza (12°-14° settimana), ma può essere assunto per l'intera durata della gravidanza. Nel caso in cui la gravidanza non sia stata programmata, l'integrazione con acido folico deve iniziare il prima possibile.

La sola alimentazione non è sufficiente a garantire il giusto apporto di folati visto l'aumento del loro fabbisogno in gravidanza

Acido folico o folati

Anche se spesso vengono usati come sinonimi, in realtà c'è differenza tra acido folico e folati: l'acido folico è la forma di sintesi della vitamina B9 che viene usata negli integratori e negli alimenti fortificati; i folati invece sono la forma attiva della vitamina B9 e si trovano direttamente negli alimenti o, anche in questo caso, sotto forma di integratore.

Un ulteriore aumento del fabbisogno di folati si riscontra nel caso di assunzione di alcuni farmaci (come barbiturici, estroprogestinici), stati patologici come diabete, celiachia e altre patologie da malassorbimento, presenza di anemia, obesità e mutazione del gene MTHF (che può essere causa di poliabortività). In questi casi è utile l'integrazione con folato attivo, perché è immediatamente attivo e biodisponibile sia per la mamma che per il feto. Se si utilizza un integratore di acido folico e non di folati, il dosaggio va aumentato rispetto ai 400µg giornalieri visti prima: in questi casi e nel caso di donne che hanno partorito feti con difetti del tubo neurale, il dosaggio di acido folico può essere aumentato fino a 4-5mg al giorno.

Altri micronutrienti utili in gravidanza

Oltre ai folati, gli altri micronutrienti utili in gravidanza sono la vitamina A, le vitamine del gruppo B (come i folati), la vitamina C, la vitamina D, il ferro, lo iodio, il calcio, il fosforo, il magnesio, il sodio, il cloro, il potassio, lo zinco, il selenio e il rame, ma nella maggior parte dei casi questi il fabbisogno di questi micronutrienti viene soddisfatto dalla sola dieta mediterranea, fatta eccezione appunto per i folati e la vitamina D (soprattutto nei casi di rischio di ipovitaminosi per ridotta esposizione solare).

Attenzione all'eccesso: non serve supplementare nessun altro micronutriente, se non in caso di stati carenziali che necessitano di un'integrazione specifica.

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