Incontinenza in gravidanza
Un colpo di tosse o un movimento ampio e rapido e poi l'imbarazzo. L'incontinenza in gravidanza è nella maggior parte dei casi un inconveniente che si manifesta perlopiù a ridosso del parto o subito dopo. Si tratta di un disagio molto comune e si può affrontare facilmente a meno che non vi sia una situazione di infezione batterica o infiammazione delle vie urinarie. Ne abbiamo parlato con Alessandro Bulfoni, responsabile di Ostetricia e Ginecologia di Humanitas San Pio X a Milano.
In questo articolo
Le cause dell’incontinenza in gravidanza
- pressione volume uterino
- tosse
- asmaallergico
- multiparità
"Per incontinenza in gravidanza si intende una fuga involontaria di urina che si manifesta nella maggior parte dei casi in occasione di uno sforzo o di un movimento - premette il ginecologo -. In ambito fisiologico questo avviene nel secondo o terzo trimestre di gravidanza, quando l'utero raggiunge uno sviluppo tale da effettuare uno stimolo compressivo sulla vescica. La capacità contenitiva della vescica e del collo vescicale si riducono proprio per la pressione del volume uterino. A ciò possono aggiungersi sintomi come una tosse o un asma allergico nel periodo stagionale che comporta colpi di tosse, aumentando la pressione addominale".
L'altro fattore determinante è la multiparità. "La donna che ha già avuto parti naturali in precedenza è maggiormente soggetta – spiega Bulfoni -. un po' perché la tenuta dei tessuti è minore, un po' perché dopo 2 parti naturali si assiste a un lieve prolasso della vescica ed è questo un fattore predisponente".
Come rinforzare il pavimento pelvico
"Se il sintomo è lieve, la paziente viene informata e rassicurata. In particolare, ai corsi preparto sono consigliati alcuni esercizi del pavimento pelvico che si possono fare a casa in modo autonomo e sono finalizzati a rendere la muscolatura del pavimento pelvico più tonica: ostetriche specializzate insegnano a contrarre la muscolatura del pavimento pelvico anche al fine di migliorare la continenza.
Incontinenza in gravidanza dovuta a infezioni o infiammazione delle vie urinarie
"Per una valutazione completa di una incontinenza riferita o accertata occorre escludere che la paziente sia soggetta a cistiti o a infezioni e presenza di batteri a livello urinario che possono portare a una ipermobilità vescicale, e quindi a una incontinenza – chiarisce il medico -. Questa verifica va fatta attraverso un esame delle urine in grado di evidenziare gli indici infiammatori o indici di infezione vescicale".
"In caso di urinocoltura positiva per l'infezione, si ricorre a terapia con antibiotici. Se l'urinocoltura non documenta una infezione ma uno stato infiammatorio a carica batterica si può ricorrere a una idratazione e igiene quotidiana efficace così come a integratori mirati a disinfettare le vie urinarie, il mirtillo rosso ad esempio, è un valido rimedio naturale.
Anche una adeguata idratazione è importante mentre in caso di infiammazione o infezione, sono sconsigliati cibi come il cioccolato o zuccheri perché rallentano la guarigione".
L'intervistato
Alessandro Bulfoni, responsabile di Ostetricia e Ginecologia di Humanitas San Pio X a Milano.