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7 cose da sapere sull'influenza 2015-1016

di Valentina Murelli - 10.09.2015 - Scrivici

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Le regole di prevenzione dell'influenza, chi dovrebbe vaccinarsi e chi no. Ecco le raccomandazioni del ministero della Salute per la prevenzione e il controllo della prossima stagione influenzale

In questo articolo

Il ministero della Salute ha appena pubblicato le sue raccomandazioni per la prevenzione e il controllo dell'influenza. Perché una cosa è certa: l'influenza può sembrare banale (e spesso lo è), ma non è mai il caso di abbassare la guardia, come dimostra l'andamento della precedente stagione influenzale.

Con 108 casi di influenza ogni 1000 assistiti dal Servizio sanitario nazionale, la stagione 2014/2015 è stata infatti una delle più "pesanti" degli ultimi anni. I casi gravi sono stati in tutto 485, con 160 decessi (l'anno prima erano stati 93, con 16 decessi). Tra i casi gravi, 11 erano donne in gravidanza e tra queste una non ce l'ha fatta. Solo il 7,6% dei casi gravi era vaccinato contro l'influenza (e nessuna delle donne incinte). Per questo, il Ministero sottolinea l'importanza delle misure di prevenzione, che si basano su alcune misure igieniche in grado di limitare la diffusione del virus responsabile dell'infezione e, soprattutto, sulla vaccinazione delle categorie più a rischio.

1 Le misure igieniche per la prevenzione

Il virus dell'influenza si trasmette per via aerea, attraverso le gocce di saliva emesse con la tosse o gli starnuti da persone malate. Anche le mani contaminate dalle secrezioni respiratorie, però, possono essere veicolo d'infezione. Ecco dunque le misure suggerite dal ministero della Salute per ridurre il rischio di diffusione del virus:

  1. Lavarsi spesso e bene le mani (soprattutto prima di portarle alla bocca, per esempio prima di mangiare). In assenza di acqua, il lavaggio può essere effettuato con gel alcolici.
  2. Coprire bocca e naso quando si starnutisce o si tossisce, con le mani o, meglio ancora, con un fazzoletto. Ovviamente, dopo averlo fatto (o essersi soffiati il naso), le mani vanno lavate accuratamente.
  3. Se si è colpiti dall'influenza, restare a casa in "isolamento volontario", per evitare di portare in giro e trasmettere il virus, specie nelle fasi iniziali della malattia.
  4. Indossare una mascherina se si è colpiti da influenza e occorre recarsi in un ospedale o altro ambiente sanitario, dove la malattia potrebbe essere passata a persone fragili e a rischio di complicazioni.

VIDEO: COME PREVENIRE I MALANNI DA RAFFREDDAMENTO

2 Il vaccino antinfluenzale

Ogni anno in autunno il Servizio sanitario nazionale, attraverso le Asl, invita attivamente alcune categorie di persone a rischio a vaccinarsi contro l'influenza.

In questo caso la vaccinazione è gratuita. L'operazione deve essere ripetuta ogni anno, perché i ceppi virali in circolazione possono cambiare e perché la protezione garantita dal vaccino dura circa 6-8 mesi.

L'Organizzazione mondiale della sanità ha già indicato quale deve essere la composizione del vaccino per la stagione influenzale 2015-2016. Si ricorda che tutti i vaccini antinfluenzali disponibili contengono solo virus attenuati oppure singole componenti di virus: per questo, non possono essere responsabili di infezioni da virus influenzali.

3 Chi deve vaccinarsi

Ecco le categorie a rischio, alle quali il Ministero raccomanda la vaccinazione stagionale:

- Soggetti con più di 65 anni. Sono meno a rischio di influenza dei più giovani (l'incidenza della malattia è più alta nei bambini e diminuisce progressivamente con l'età), ma sono anche più a rischio di complicazioni gravi e potenzialmente fatali.

- Donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza all'inizio della stagione influenzale. In questa fase, Il virus non ha conseguenze dirette per il bambino, ma espone la donna, che è un po' più vulnerabile del solito, a un maggior rischio di complicazioni, specialmente a livello polmonare. Leggi anche: INFLUENZA IN GRAVIDANZA, COME COMPORTARSI

La vaccinazione non è raccomandata nel primo trimestre di gravidanza solo per un eccesso di precauzione: non ci sono indizi che possa provocare problemi, ma trattandosi del periodo in cui è massimo il rischio di perdita fetale, si preferisce non interferire se non strettamente necessario.

- Bambini sopra i sei mesi di età, ragazzi e adulti già affetti da altre malattie, che aumentano il rischio di complicazioni anche gravi in caso di influenza. Tra le patologie coinvolte:

  • malattie dell'apparato respiratorio (come asma grave, fibrosi cistica);
  • malattie dell'apparato cardiocircolatorio;
  • diabete, obesità e altre malattie metaboliche;
  • insuffienza renale e surrenale, malattie del fegato;
  • malattie infiammatorie croniche;
  • tumori;
  • emoglobinopatie.

- Bambini e adolescente in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicico, perché in caso di influenza questa terapia aumenta il rischio di una grave condizione chiamata sindrome di Reye.

- Medici, personale di assistenza, familiari di soggetti ad alto rischio, persone che svolgono servizi pubblici o lavori di interesse collettivo (forze di polizia, vigili del fuoco ecc.); persone che lavorano con animali che potrebbero veicolare virus influenzali non umani (allevatori, veterinari).

* A parte elencare le categorie a rischio, per le quali la vaccinazione è caldamente raccomandata, il Ministero ricorda che "il vaccino antinfluenzale è indicato per tutti coloro che desiderano evitare la malattia e non abbiano specifiche controindicazioni". Per esempio, bambini "sani" sopra i sei mesi. In questo caso, il vaccino si può trovare in farmacia.

4 Quando vaccinarsi

Il periodo previsto per la campagna di vaccinazione antinfluenzale va da metà di ottobre alla fine di dicembre. Si ricorda che la protezione indotta dal vaccino comincia due settimane dopo l'inoculazione.

Per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, sono previste due dosi di vaccino antinfluenzale da somministrare a distanza di almeno quattro settimane. Per tutti gli altri è sufficiente una sola dose. Leggi anche: INFLUENZA NEI BAMBINI: SINTOMI, PREVENZIONE, VACCINO

5 Controindicazioni: chi non deve vaccinarsi

Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a:


- Lattanti al di sotto dei sei mesi. Questo perché mancano studi clinici controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in questa fascia d'età.


- Soggetti che abbiano manifestato una reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose o una reazione allergica grave (anafilassi) a un componente del vaccino.


- Una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre. In questo caso, la controindicazione è temporanea: basta rimandare la vaccinazione a guarigione avvenuta.

Malattie acute lievi, l'allattamento, e l'infezione da HIV non rappresentano invece una controindicazione per la somministrazione del vaccino. Vale lo stesso per l'allergia alle proteine dell'uovo, a meno che non si tratti di una forma molto grave, che si manifesta con reazioni anafilattiche.

6 Rischi della vaccinazione antinfluenzale

I più comuni effetti collaterali che si verificano dopo il vaccino sono molto lievi e consistono in reazioni locali, come dolore, eritema e gonfiore nel sito di iniezione. Inoltre, possono verificarsi febbre e dolori muscolari a partire da 6-12 ore dalla somministrazione e per 1-2 giorni.

Eventi più gravi (nevralgie, reazioni allergiche gravi, parestesie) sono molto più rari e in realtà non è mai stata dimostrata una reale correlazione di causa-effetto con la somministrazione del vaccino.

7 Il vaccino funziona sempre?

Può succedere: si fa il vaccino contro l'influenza, eppure a un certo punto ci si ammala ugualmente. Attenzione, però: questo non significa che la vaccinazione non sia efficace.

Ovviamente, come per tutti i vaccini, anche quello antinfluenzale non riesce a garantire protezione contro tutti i ceppi possibili e immaginabili di virus. È però costruito, stagione dopo stagione, per garantire la più alta efficacia possibile.

Inoltre bisogna tenere conto del fatto che, come ricorda il documento del Ministero della Salute, nella stagione fredda, "infezioni respiratorie e sindromi simil-influenzali possono essere provocate da molti altri agenti batterici e virali, rispetto ai quali il vaccino antinfluenzale non può avere effetto". In ogni caso, il vaccino è sicuramente un'arma in più per difendersi da una malattia che può avere conseguenze gravi.

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