Cos’è la metrorragia
La metrorragia indica una condizione di sanguinamento uterino anomalo non collegato al normale ciclo mestruale, generalmente compreso tra due mestruazioni. Il flusso è abbondante e protratto e con comparsa inaspettata. È diverso dallo spotting che riguarda piccole perdite tra due cicli e neanche con la menorragia, una mestruazione più abbondante rispetto a quella fisiologica. Solitamente la metrorragia è causata da squilibri ormonali o da malattie ginecologiche, meno spesso è conseguenza di anomalie della coagulazione e patologie sistemiche.
Quali sono le cause della metrorragia
La metrorragia non è necessariamente indicativa di una condizione grave o preoccupante. Tra le possibili cause ci sono:
- alcuni metodi contraccettivi, come la pillola, il cerotto o la spirale che ossono causare sanguinamento intermestruale, soprattutto nei primi mesi di utilizzo
- Infezioni pelviche, in genere associato a dolore e perdite vaginali
- Sanguinamento post cesareo, in relazione alla cicatrice chirurgica uterina
- Polipi, una crescita eccessiva di cellule attorno a un piccolo vaso sanguigno all'interno dell'utero o sulla cervice può provocare sanguinamento
- Tumori o lesioni precancerose
- Patologie correlate a difetti della coagulazione
Anche alcuni farmaci ormonali possono provocare metrorragia. Infine, tra le cause più comuni, c'è il ciclo anovulatorio, cioé durante il quale non si verifica la normale ovulazione. In pratica le ovaie non rilasciano l'ovulo maturo e il corpo luteo non si forma. Gli estrogeni continuano a tentare di stimolare l'ovulazione, causando una crescita eccessiva del rivestimento uterino senza che possa manifestarsi la mestruazione. Si raggiunge quindi una sorta di punto di rottura con una perdita di sangue abbondante e prolungata.
La metrorragia nelle diverse età
In età puberale, la metrorragia può essere dovuta alla mancanza di ovulazione, manifestandosi con uno squilibrio ormonale dovuto alla produzione sbilanciata degli ormoni estrogeno e progesterone. In età adulta i fattori più comuni sono l'eventuale presenza di fibromi, polipi o tumori, oppure un aborto spontaneo o delle terapie ormonali.
La metrorragia può essere fisiologica, invece, se si presenta nel periodo precedente e successivo alla menopausa quando si verifica una progressiva diminuzione degli ormoni.
Quali sono le possibili complicazioni
La metrorragia è il sintomo di un diverso disturbo. Escludendo le complicazioni relative alla causa scatenante, l'eventuale rischio è quello di anemia da carenza di ferro causata dall'emorragia ripetuta e abbondante. Se si soffre di questo tipo di anemia, è possibile avvertire stanchezza e debolezza, apparire pallidi in viso, sentire dolore al petto, mancanza di respiro, mal di testa e battito cardiaco accelerato. Altri effetti possono essere mani e piedi freddi, vertigini e/o stordimento, infiammazione della lingua e unghie fragili.
Come trattare la metrorragia
Come detto, il trattamento della metrorragia dipende molto dalla causa interna. Il policlinico Gemelli indica che, nei casi di uno squilibrio ormonale, si agisce con farmaci che aiutino a ristabilire l'equilibrio perso come le pillole anticoncezionali, che tuttavia non sono indicate per persone con storie di trombosi o coagulopatie. Il medico potrebbe indicare anche una terapia ormonale come la terapia estro-progestinica, solo progestinica, la spirale intrauterina medicata, analoghi dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH). Nel caso si tratti di polipi, fibromi o altra patologia uterina benigna potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. In alcuni casi, basta un semplice cambiamento dello stile di vita per risolvere la condizione, soprattutto se causata da forte stress, malnutrizione o sovrappeso. Diverso è il caso in cui la metrorragia sia conseguenza di un tumore, per cui deve essere avviato l'iter diagnostico e terapeutico specifico. Per diagnosticare la metrorragia viene effettuato un esame fisico della paziente e una valutazione del ciclo mestruale della donna, della regolarità attuale e precedente del ciclo, della quantità del flusso, delle perdite anomale, delle abitudini sessuali, dell'uso dei farmaci e delle malattie epatiche o della coagulazione. La donna potrebbe essere sottoposta a pap test, ecografia pelvica, isteroscopia con eventuale biopsia endometriale, dosaggi ormonali, valutazione della coagulazione e della funzionalità epatica.