Microbiota in gravidanza
Il microbiota è l'insieme di microorganismi che abita il nostro corpo, vivendo in simbiosi con esso. Il suo ruolo è molto importante, perché regola diverse funzioni dell'organismo stesso e incide sulle difese immunitarie. Durante la gravidanza, i cambiamenti ormonali lo modificano per adattarlo alle nuove esigenze legate a questo specifico momento di vita della donna. Modifiche del microbiota che si discostano dalla normalità si associano ad importanti complicaze ostetriche dall'aborto, al parto prematuro a complicanze per la salute materna. Ne parliamo più approfonditamente con la Professoressa Nicoletta Di Simone, responsabile del Centro multidisciplinare di Patologia Ostetrica presso Humanitas San Pio X.
In questo articolo
Che cos’è il microbiota
Professoressa, che cos'è il microbiota?
"Il microbiota non è altro che l'insieme di tutta una serie di batteri, virus e funghi che vivono nel nostro corpo. Esso ha un effetto sulla salute del nostro corpo a diversi livelli. Il microbiota più noto è quello intestinale, ma esiste anche un microbiota del cavo orale, polmonare, vaginale e endometriale. Il microbiota è influenzato da molti fattori: dallo stile di vita, dall'alimentazione, dall'uso di farmaci, in particolare antibiotici. È inoltre correlato all'indice di massa corporea e quindi all'obesità".
Microbiota e gravidanza
I cambiamenti ormonali che si verificano durante la gravidanza influenzano il microbiota intestinale, vaginale ed endometriale della donna?
"Recenti studi hanno evidenziato come la gravidanza modifichi il microbiota. Esso risente infatti delle variazioni ormonali indotte dalla placenta ma anche di una condizione di insulino-resistenza materna che si verifica fisiologicamente nel secondo-terzo trimestre. Questa condizione si sviluppa con il procedere della gravidanza per favorire il passaggio di glucosio e sostanze nutritive al bambino e si associa a un cambiamento della popolazione batterica a livello intestinale".
Microbiota e complicanze ostetriche
Questi cambiamenti possono determinare complicanze ostetriche?
"Ci sono ricerche in corso secondo le quali il cambiamento del microbiota potrebbe associarsi a delle complicanze ostetriche, perché il cambiamento della popolazione batterica che dovrebbe essere fisiologicamente presente in un organo determina una condizione di infiammazione cronica. Se consideriamo l'intestino, dobbiamo sapere che svolge un ruolo di contenitore con una parete intestinale che, in condizioni di salute, blocca il passaggio di piccolo frammenti di cibo o batteri contenuti nell'intestino stesso.
Una condizione di "disbiosi" o alterazione del microbiota intestinale induce una variazione della permeabilità della barriera intestinale: normalmente la parete dell'intestino blocca ciò che è contenuto all'interno; in questa mutata situazione la barriera diventa gocciolante, fa passare cioè frammenti microscopici al suo esterno. Questo evento causa una condizione infiammatoria di basso livello e cronica che potrebbe essere alla base di una serie di insuccessi ostetrici, dall'aborto spontaneo, a quello ricorrente, alla rottura prematura delle membrane e al parto prematuro. Anche il feto che nella vita intrauterina sviluppa già un suo microbiota influenzato da quello materno, può entrare in contatto con microorganismi nocivi che potrebbero esporre il neonato ad alcune patologie (come diabete infantile e obesità). A livello endometriale e uterino il microbiota può invece impattare sull'impianto del blastociste e quindi sul successo o insuccesso dell'impianto, mentre mutazioni nel microbiota vaginale sono state osservate in donne con parti prematuri o rottura prematura delle membrane".
Come ridurre i rischi
Come ridurre i rischi?
"Il microbiota potrebbe essere monitorato e curato fino alla normalizzazione. Donne con precedenti complicanze ostetriche possono essere sottoposte a uno screening ulteriore che permetta di ripristinare l'impermeabilità della barriera intestinale. Esistono terapie batteriche che potrebbero normalizzare il microbiota ricreando una protezione batterica. Concludendo, è necessario proseguire le ricerche per poter dare una risposta certa sull'utilizzo del microbiota a fini diagnostici e su eventuali terapie".
L'intervistata
Nicoletta Di Simone è la responsabile del Centro multidisciplinare di Patologia Ostetrica presso Humanitas San Pio X e Professore in Ginecologia e Ostetricia presso Humanitas University.