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I (grandi) miti della gravidanza. Sfatiamoli tutti

di Valentina Murelli - 05.12.2018 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Dall'invito a mangiare per due al divieto di fare sesso; dall'idea che la luna influenzi il momento del parto a quella che le voglie alimentari non soddisfatte si trasfomeranno in macchie sulla pelle del bambino, e tanto altro ancora. Facciamo chiarezza sulle false convinzioni più diffuse in ambito gravidanza.

In questo articolo

Sei incinta? Allora non hai scampo

: mamma, suocera, zie, nonne, vicine di casa, signore al supermercato o sul tram si sentiranno in dovere di elargirti pillole di saggezza intenerite dal tuo pancione. Per tutti i nove mesi, riceverai consigli per la tua salute, quella del tuo bimbo o bimba, insieme a profezie sul suo sesso e liste di cose da fare e non fare.

Mantieni la calma e non cedere ai dubbi: le leggende sulla gravidanza si tramandano di generazione in generazione, ma oggi abbiamo gli strumenti (scientifici) per sfatarle. Ecco le più diffuse.

Mangiare per due


Sogni di poterti tuffare – finalmente - su leccornie di varia natura, dimenticando la bilancia? Niente da fare. Ormai da tempo e in tutto il mondo gli specialisti raccomandano di tenere sotto controllo l'aumento di peso in gravidanza, perché troppi chili in più risultano associati a un aumento del rischio di condizioni come diabete gestazionale, pressione alta, preeclampsia, oltre che a travaglio e parto difficoltosi.

D'altra parte, se è vero che il fabbisogno energetico in gravidanza aumenta, è anche vero che aumenta di poco e non raddoppia: meno di 300 kcal in più al giorno in media, pari a quelle di un pacchetto di crackers, un frutto e un cucchiaino di olio. Dunque no all'idea che i nove mesi di attesa possano essere un momento di libertà alimentare, in cui lasciarsi andare a ogni stravizio.

Piuttosto, in gravidanza bisognerebbe preoccuparsi di mangiare “due volte meglio”. Perché la qualità dell'alimentazione è associata non solo al benessere della futura mamma ma anche a quella del feto, e del bambino che sarà.

Voglie e chiazze


Puoi stare assolutamente tranquilla: gli attacchi di gola non soddisfatti non si trasformeranno mai in macchie sulla pelle del neonato, magari con la forma e il colore del cibo agognato. Niente cloni della Pimpa o di piccolo dalmata se ti sei svegliata di notte con una voglia assurda di pizza o gelato alla stracciatella e non sei riuscita a soddisfarla.

Le cosiddette “voglie” dei bambini non sono altro che angiomi, anomalie più o meno estese dei vasi sanguigni, in genere senza particolari conseguenze a parte, a volte, quelle estetiche.

Quanto alle voglie, non è ancora ben chiaro da cosa dipendano: probabilmente in gioco ci sono le variazioni ormonali tipiche della gravidanza, che comportano alterazioni dei sensi del gusto e dell'olfatto, oppure un inconscio desiderio di alimenti a più alto contenuto energetico o ricchi di nutrienti di cui in gravidanza aumenta il fabbisogno, come calcio e antiossidanti.

A meno che non riguardino cibi a rischio, come il pesce crudo o il salame (se sei a rischio toxoplasmosi) possono essere tranquillamente assecondate. Ovvio: senza esagerare se a farla da padrone è la voglia di junk food o di dolci!

Niente caffè


Ti hanno terrorizzata: il caffè in gravidanza no e poi no. In realtà non è proprio così. Se ancora ti fa piacere berlo (molte donne in attesa lo trovano repellente!) puoi farlo, l'importante è non esagerare. Sempre più studi, infatti, suggeriscono che un consumo elevato di caffeina possa comportare un aumento del rischio di aborto e di ritardo di crescita fetale, forse come conseguenze di un'alterazione dell'attività vascolare della placenta.

Secondo le indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità, l'ideale è stare sotto i 300 milligrammi di caffeina al giorno, la quantità contenuta in due/tre tazzine di caffè espresso, due/tre tazze di tè nero e tre/quattro tazze di tè verde.

Pancia chiaroveggente


Se è tonda corredino rosa, a punta tutto blu... Quante volte, con l'avanzare dei mesi, avrai sentito commenti e previsioni basati sulla forma del pancione. In realtà l'analisi della pancia non può rivelare in alcun modo il sesso del nascituro: la forma dipende da una serie di altri fattori tra i quali:

  • come sei fatta tu (costituzione ossea, peso, “forma” generale);
  • il tuo tono muscolare;
  • la posizione del bambino;
  • il tipo di allentamento delle articolazioni pelviche.

Le fasi della luna


Con quella piena scocca l'ora del parto, se invece è crescente il bambino arriverà in anticipo, e in ritardo se è calante. Sono in molti – compresa qualche ostetrica – a credere che le fasi lunari abbiano un'influenza sul momento del parto.

In realtà non è così: molti studi sono stati condotti in vari paesi per valutare la relazione tra fasi lunari e parti, ma non sono state trovate corrispondenze. Insomma, è solo un mito.

L'amore platonico


Niente sesso – si dice - perché i rapporti con il partner possono mettere a rischio la salute del bambino. E invece no: a meno di situazioni particolari (per esempio minaccia d'aborto o di parto prematuro) non ci sono impedimenti medici a una vita sessuale normale.

Certo, poi possono entrare in gioco anche fattori psicologici: ogni donna reagisce diversamente, c'è chi si sente Venere e chi il Brutto anatroccolo.

Altolà, non muoverti!


La zia ti raccomanda di stare il più possibile seduta in poltrona, per tutta la gravidanza? Non darle retta. A meno di particolari situazioni di rischio, che ti saranno indicate dal medico, l'attività fisica moderata in gravidanza non ha controindicazioni e fa bene: aiuta a non ingrassare troppo e a ridurre i tempi di travaglio e parto.

E se fai attività all'aperto promuovi l'assorbimento di vitamina D, importantissima per te e per il tuo bambino. Fai solo attenzione agli sport rischiosi o troppo pesanti, quelli sì è meglio evitarli.


Grandi pulizie per affrettare il parto

Se proprio vuoi fare qualcosa per sentirti “attiva” nella promozione del travaglio, puoi provare con delle camminate: non è chiaro se davvero aiutino – come si crede – la discesa del bambino nella pelvi, ma di sicuro male non fanno. Oppure con del sesso... nello sperma è infatti presente una sostanza che ha un effetto simile a quello delle prostaglandine, ormoni prodotti a termine gravidanza che inducono la maturazione della cervice uterina.

Inoltre durante il rapporto sessuale la donna produce ossitocina, ormone in grado di stimolare l’attività contrattile. Senza considerare la stimolazione meccanica effettuata dal rapporto stesso.

Via il gatto... a rischio toxoplasmosi


Sei negativa alla toxoplasmosi e hai paura che il gatto di casa possa trasmetterti l'infezione? Per fortuna non è necessario allontanarlo. Tanto per cominciare, è molto difficile che un gatto domestico, sempre vissuto in casa e che non esce in giardino, possa contrarre la toxoplasmosi e trasmetterla all’uomo.

Il problema, comunque, è limitato alle feci e dunque alla lettiera: per una precauzione in più, basta farla pulire ad altri membri della famiglia oppure indossare i guanti e lavare le mani con acqua e sapone dopo aver finito. E comunque, ricorda che il rischio di contaminazione si riduce ulteriormente se la lettiera viene pulita ogni giorno.

Altre norme igieniche per evitare il rischio toxo, se sei negativa:

  • lavare sempre e abbondantemente la verdura da consumare cruda. Idem la frutta, specialmente quella che cresce a terra come fragole e meloni. Nessun problema invece per la verdura cotta;
  • evitare carne e insaccati crudi: la carne deve sempre essere consumata cotta e tra i salumi sono consentiti solo quelli cotti come mortadella e prosciutto cotto, oppure quelli crudi in origine ma che vengono cotti durante la preparazione delle pietanze;
  • lavare bene le mani, con acqua e sapone, dopo aver maneggiato carne o verdura crude;
  • mettere dei bei guanti spessi per fare lavori di giardinaggio. E dopo lavare bene le mani.

(Leggi anche: toxoplasmosi e gravidanza)

La bellezza può aspettare


Niente tinta, niente smalto, niente depilazione: c'è chi la gravidanza consiglia di viverla così. In realtà anche se aspetti un bambino puoi continuare a prenderti cura del tuo aspetto, basta usare qualche cautela in più.

Per esempio: la tinta la puoi fare scegliendo prodotti privi di sostanze potenzialmente allergizzanti o tossiche come ammoniaca, resorcina, parafenildiamina e nichel.

Meglio le tinture vegetali a base di henné (ma attenzione, possono provocare dermatite da contatto). Va detto però che, per estrema precauzione, molti esperti consigliano di aspettare la fine del primo trimestre per fare la tinta.

Sì anche allo smalto, scegliendo prodotti di qualità e di marche note, ed evitando di respirare l'odore dello smalto stesso e dei solventi. E per quanto riguarda i peli superflui, puoi usare epilatori, rasoi e cerette a freddo. Ok anche alle creme, magari non troppo spesso. Meglio rimandare a dopo il parto metodi definitivi come il laser.

Niente farmaci, sono incinta


Mal di testa, febbre, mal di denti: possono capitare anche in gravidanza, e chi l'ha detto che allora bisogna soffrire per forza?

Sull'uso dei farmaci in gravidanza pesa un forte pregiudizio: spesso si pensa che tutti possano causare danni al bambino e che sia meglio evitarli. In realtà le cose non stanno esattamente così: ci sono medicinali che non comportano rischi, e altri che comportano rischi inferiori a quelli provocati dal fatto di non assumere niente. Se qualche disturbo ti tormenta chiedi consiglio con fiducia al tuo medico. E se i dubbi permangono, puoi sempre consultare il Servizio informazioni sull'uso dei farmaci in gravidanza e allattamento del Centro di tossicologia clinica dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo - Numero verde 800883300. Attivo 24 ore su 24.

A proposito: tra i farmaci consentiti in gravidanza ci sono anche alcuni anestetici che possono essere impiegati dal dentista, se hai bisogno di qualche intervento urgente. Dunque, anche in questo caso rimandare a dopo il parto (quando probabilmente avrai anche meno tempo per pensare ai denti) non serve!

In auto senza cinture


Ecco un consiglio da disattendere. Nella stragrande maggioranza dei casi, indossare la cintura di sicurezza rimane anche in gravidanza una strategia di sicurezza, per mamma e bambino.


In effetti, può anche darsi che, in caso di incidente, la compressione esercitata dalla cintura possa comportare qualche rischio, come per esempio di parto pretermine, ma in generale sono più alti i rischi in cui, a parità di condizioni, incorrerebbero mamma e bambino in assenza della cintura.

Il modo più comodo per indossarla? Facendo passare la parte superiore da dietro la spalla e poi sotto il seno e posizionando quella inferiore sotto il pancione a contatto con le gambe.

A fine gravidanza non si muove più


“Non preoccuparti se non lo senti muovere: ormai sei vicina al termine, in pancia non c'è più posto ed è normale non sentirlo più”. Anche questa è un'opinione piuttosto diffusa, ma non è del tutto corretta.

In realtà gli esperti consigliano di prestare sempre attenzione ai movimenti del bambino, che con il progredire della gravidanza magari cambiano di qualità (cioè il bambino si muove in modo diverso), ma comunque rimangono. Se hai la sensazione che ci sia qualcosa di strano nei movimenti del tuo bambino, se ti sembra che improvvisamente abbia cambiato il modo in cui si muove, meglio sentire il tuo medico o l'ostetrica, o fare un salto al pronto soccorso ostetrico. Molto probabilmente non ci sarà nulla che non va, ma in caso di dubbio meglio fare un controllo.

Niente cibo, sei in travaglio


Un tempo veniva sconsigliato di mangiare e bere durante il travaglio. Oggi in realtà l'indicazione è esattamente al contrario, a meno di particolari condizioni che saranno segnalate dal tuo medico: se ne hai voglia (effettivamente non a tutte viene...) puoi concederti qualche spuntino leggero: aiuterà l'utero – che è un muscolo – a fare al meglio il suo lavoro.

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