Cos’è l’osteoporosi gravidica
L'osteoporosi gravidica si presenta generalmente a partire dal terzo mese di gravidanza. Nelle donne che aspettano un figlio, le ossa tendono a indebolirsi a causa della formazione e del sostentamento del feto che necessita di molto calcio per la formazione del suo scheletro. In questa fase, le cellule osee provvedono a ricavare la sostanza di cui hanno bisogno tramite il riassorbimento osseo nella madre, ovvero distruggendo il tessuto della donna. Le ossa indebolite non riescono a resistere a impatti e stress e possono quindi cedere e fratturarsi, in particolare le vertebre.
Cosa sapere sull’osteoporosi
L'osteoporosi è una malattia degenerativa dell'apparato scheletrico che indebolisce e rende porose le ossa. In una persona affetta da osteoporosi, i tessuti presentano una struttura a nido d'ape con fori piuttosto estesi che rendono perciò più fragile lo scheletro. Le ossa sono costantemente sottoposte a un ciclo di rimodellamento attraverso il quale si rigenerano. Quando questo circuito non funziona correttamente, si verifica una perdita di massa di questi tessuti. Le cellule coinvolte nel processo di rigenerazione sono gli osteoblasti, addetti alla ricostruzione di tessuto, e gli osteoclasti, responsabili della distruzione di vecchio tessuto. Tra i fattori che possono provocare osteoporosi ci sono:
- Menopausa
- Disturbi alimentari
- Assunzione di farmaci
- Patologie particolari
- Gravidanza
Da cosa è provocata l’osteoporosi gravidica
A causare l'ostoporosi gravidica è proprio l'aumento dell'attività degli ostoclasti che distruggono le ossa della madre per ricavare le sostanze necessarie per la formazione del feto. La colonna vertebrale è una delle zone più colpite perché sembra che in questa area il riassorbimento avvenga in modo consistente. Sulla salute ossea possono inoltre influire alterazioni a livello ormonale come l'aumento dell'ormone paratiroideo con una conseguente attivazione degli osteoclasti. La donna deve stare attenta alla possibilità di avere osteoporosi anche dopo il parto e durante l'allattamento. Subito dopo la nascita del bambino cala la produzione di estrogeni, ormoni regolatori di diversi processi collegati al metabolismo osseo.
Mentre si allatta, continua la richiesta di calcio per la produzione del latte e alcuni studi evidenziano una correlazione tra allattamento e attività degli osteoclasti per la crescita del livello della proteina RANKL richiesta per lo sviluppo della ghiandola mammaria.
Quali sono i sintomi dell’osteoporosi gravidica
L'osteoporosi in gravidanza tende a passare inosservata in quanto genera fastidi che sono spesso interpretati come dolori naturali della gestazione. I principali sintomi sono:
- Dolore alla schiena, a livello dorso-lombare che può essere appena percettibile o invalidante, impedendo ogni tipo di attività fisica
- Cedimento e fratture vertebrali, provocano dolore e possono impedire alla donna di allattare e tenere in braccio il proprio bambino.
Non c'è un decorso specifico dell'osteoporosi in gravidanza e, alle volte, sparisce completamente dopo il parto o la sospensione dell'allattamento. Se il dolore è troppo intenso, è necessario consultare uno specialista. Una conseguenza dell'osteoporosi è la diminuzione della massa corporea, associata o meno all'incurvamento della colonna vertebrale come conseguenza dell'appiattimento o della frattura delle vertebre.
Come affrontare e curare l’osteoporosi gravidica
Una diagnosi tempestiva dell'osteoporosi gravidica permette di poter intervenire tempestivamente con un trattamento che impedisca di arrivare alla frattura delle ossa. Per prevenire il disturbo ci sono alcuni elementi a cui prestare attenzione:
- Adottare un'alimentazione sana ed equilibrata con un aumento dell'assunzione di calcio
- Evitare fumo e alcol che favoriscono il deterioramento osseo
- Fare attività fisica per rinforzare l'apparato muscolo scheletrico
In caso di osteoporosi gravidica si consiglia di ridurre l'uso di cortisonici e analgesici. In alcuni casi può essere necessario smettere di allattare e assumere calcio e vitamina D. Nei casi più gravi sarà lo specialista a decidere se prescrivere medicinali che aumentino la mineralizzazione delle ossa per recuperare la densità persa.
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