NAUSEA E VOMITO
"Sono all’ottava settimana e sono iniziate le nausee. So che ogni gravidanza è diversa ma volevo sapere per quanto tempo dureranno e quali sono i rimedi possibili."
"In tre settimane ho perso 3,5 kg. Se mangio vomito tutto, se non bevo mi disidrato dato che vomito lo stesso un sacco di liquido. Cosa devo fare?"
La nausea in gravidanza è un sintomo che colpisce circa l’80% delle gestanti al primo trimestre e che dipende principalmente da fattori ormonali quali l’innalzamento dei livelli di gonadotropina corionica (Beta HCG) oltre che di estrogeni. Nell’80% dei casi il problema delle nausee si risolve in modo del tutto spontaneo entro la quattordicesima settimana quando i livelli di Beta HCG iniziano ad assestarsi ... >>> CONTINUA >>>
... NAUSEA E VOMITO
Per contrastare la nausea si consiglia di mangiare poco e spesso, prediligendo cibi amidacei e secchi come cracker o fette biscottate. Consumare pietanze semplici, evitando i fritti e preferendo l’uso dell’olio extravergine d’oliva a crudo. In caso di vomito frequente è importante reidratarsi con piccoli sorsi di acqua e zucchero così da limitare la chetosi. Si parla di iperemesi gravidica quando la donna presenta calo ponderale, disidratazione e chetosi: in tal caso può essere necessario ricorrere all’ospedalizzazione per infusioni per via endovenosa di acqua, glucosio, elettroliti e vitamine.
TROPPI CHILI/1
"Sono già stata sgridata dalla mia ginecologa perché sono ingrassata troppo nei primi tre mesi. Perché fa male?"
Cara mamma, diversi studi hanno dimostrato che un eccessivo aumento di peso durante la gravidanza può portare a diverse complicanze gravidiche, sia per la mamma che per il bambino, quali diabete gestazionale, ipertensione, preeclampsia, macrosomia fetale, parto indotto o cesareo. Inoltre bambini nati da gravidanze complicate a causa di una scorretta alimentazione e di un incremento ponderale materno eccessivo sono bambini più esposti a rischio di sovrappeso, obesità, sindrome metabolica, diabete mellito e malattie cardiovascolari in età adulta. Ecco perché monitorare con attenzione l’incremento di peso in gravidanza ed essere informata sui principi di una corretta alimentazione sono importanti elementi di prevenzione sia per la salute della mamma che per quella del bambino.
TROPPI CHILI/2
"Sono alla 20esima settimana di gravidanza e sto ingrassando molto. All’inizio pesavo 62 chili e ora già 70. Sto cercando di evitare i dolci e la frutta dolce ma niente da fare!"
Cara mamma, per cercare di evitare un eccessivo aumento ponderale, è bene mangiare in modo vario ed equilibrato. Può essere di aiuto suddividere la propria giornata in cinque pasti (colazione-spuntino-pranzo-merenda-cena) per tenere sotto controllo la sazietà ed evitare di perdere il controllo a tavola o nei fuori pasto. Suggerimenti per gli spuntini possono essere frutta o un pacchetto di cracker o una barretta ai cereali o della frutta secca (noci o mandorle) o un vasetto di yogurt magro. Inoltre non bisogna far mancare ai pasti una porzione di verdura cotta o cruda e una fonte di carboidrati preferibilmente integrali (pasta, riso, pane, crackers o altri cereali) e una fonte di proteine. Il consumo di verdure all’inizio del pasto può essere utile.
FAME NERVOSA
"Ho 28 anni e sono incinta del secondo figlio. Il mio problema è il peso. Con la prima gravidanza ho messo più di 20 kg e quando sono rimasta incinta del secondo ero cicciottella. Mio marito continua a dirmi che sono grassa".
Per tenere a bada la fame vera è utile suddividere la propria giornata in cinque pasti (colazione-spuntino-pranzo-merenda-cena). Il pranzo e la cena devono avere un buon poter saziante ed un basso potere calorico; per esempio può essere ottima la scelta di consumare un piatto unico come pasta con pesce oppure riso con legumi a cui far seguire una porzione di verdure e una porzione di frutta, ma può anche essere adeguato consumare un pasto completo costituito da un primo piatto semplice condito solo con pomodoro a cui far seguire un secondo piatto con verdure e alla fine del pasto una porzione di frutta.
PREZZEMOLO
"Ho letto su internet che il prezzemolo in gravidanza è pericoloso e che può stimolare la contrazione uterina. È un cibo abortivo?"
Cara mamma, bisogna fare una distinzione tra prezzemolo introdotto come alimento e olio essenziale di prezzemolo. Il prezzemolo ha proprietà digestive e oltre a vitamine e antiossidanti contiene apiolo e miristicina che sono due sostanze che hanno un’azione contrattile a livello uterino. Tuttavia la concentrazione di tali molecole in una manciata di prezzemolo è irrisoria e non è sufficiente per stimolare le contrazioni uterine pertanto non c’è nessun motivo per eliminare questa erba aromatica dalla propria tavola. Invece, le evidenze scientifiche sono pertanto assolutamente concordi nel controindicare l’uso di olio essenziale di prezzemolo per il suo effetto. (Newall CA, Anderson LA, Phillipson JD. 1996. Herbal medicines: a guide for health-care professionals. London: The Pharmaceutical Press. Birth Defects)
PATATINE FRITTE
"Ho una dipendenza dalle patatine fritte, purtroppo so che fanno malissimo. Potrebbero davvero esserci delle conseguenze negative per il piccolo?"
Cara mamma il consumo di patatine fritte non è di per sé controindicato in gravidanza, tutto dipende dalla quantità e della frequenza di consumo. Tutti i giorni non è sicuramente raccomandato. Il problema è soprattutto nel contenuto in grassi e nell’apporto in sale che potrebbero contribuire a favorire un incremento inadeguato del peso, ritenzione idrica e ipertensione. Si tratta di uno snack altamente palatabile con un basso potere saziante e un alto potere calorico. Un pacchetto da 50g apporta 60% grassi, 35% carbooidrati, 5% proteine e ben 250 kcal che potresti introdurre in modo più bilanciato con altrettanti snack sfiziosi ma più sani come, per esempio, un toast farcito con una fetta di prosciutto cotto e una sottiletta oppure 20g di cracker con 50g di crescenza.
ALLERGIE E PROBIOTICI
"E’ vero che i probiotici in gravidanza sono utili per prevenire le allergie del bambino?"
Le cause alla base dell’insorgenza di allergia nel bambino possono essere genetiche e/o ambientali. Il possibile effetto benefico attribuito ai probiotici durante la gravidanza o l’allattamento nella prevenzione dell’incidenza di allergie in età pediatrica nasce dal fatto che sono state osservate delle differenze significative nella composizione della microflora intestinale di soggetti atopici (ipersensibili) rispetto ai soggetti non atopici; in particolare si è notato che la microflora di soggetti ipersensibili è caratterizzata per lo più da Clostridi, mentre quella di soggetti non atopici da microorganismi probiotici quali Lattobacilli e Bifidobatteri. Alimenti probiotici sono gli “yogurt da bere” o meglio definiti come latti fermentati da lactobacilli o bifidobatteri. Sono alimenti che possono essere consumati abitualmente a colazione o come snack senza superare.
PESCE E BIMBI INTELLIGENTI
"Che cosa c’è di vero che se si mangia tanto pesce in gravidanza, i bambini diventano più intelligenti?"
Il pesce, in particolare quello azzurro tipo sardine e sgombro, è una ricca fonte di acidi grassi essenziali omega 3 quali DHA e EPA. E’ dimostrato che questi acidi grassi contribuiscono allo sviluppo del sistema nervoso del feto durante la gravidanza. Uno studio condotto su 11875 gestanti in gravidanza pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet nel 2007 riporta che l’assunzione di almeno 340 g di pesce alla settimana in gravidanza è associato a quoziente intellettivo, capacità verbali e neuromotorie migliori nella prima infanzia. Pertanto in gravidanza si consiglia il consumo di circa 2-3 porzioni di pesce preferendo quello azzurro per il ricco contenuto in omega 3 e limitando quelli di grossa taglia come il pesce spada che, invece, possono essere più facilmente sede di accumulo di contaminanti quali il metilmercurio.
ACQUA
"Quale acqua bisognerebbe bere in gravidanza e in quale quantità giornaliera?"
Cara mamma, in gravidanza è consigliabile bere 2,5 litri di acqua al giorno, naturale o frizzante poco importa. In gravidanza l’acqua è importante per garantire una corretta idratazione dei tessuti, una corretta funzionalità intestinale e un’adeguata diuresi necessaria per contrastare il rischio di infezioni alle vie urinarie la cui incidenza in gravidanza aumenta per ragioni anatomiche, ormonali e immunitarie. L’acqua del rubinetto non è controindicata; l’unico svantaggio è che non è facile risalire alla composizione in minerali a differenza delle acque presenti in commercio che per legge devono riportare in etichetta l’analisi chimico fisica. Sono indicate le acque oligominerali (residuo fisso tra 50 e 500 mg/L) ma può essere utile consumare le acque bicarbonato –calciche, caratterizzate da un contenuto in calcio >150 mg/l qualora l’apporto di calcio con la dieta sia carente.
GLICEMIA, DIABETE GESTAZIONALE
"Sono a 27+4 e ho fatto l'ecografia di routine, il ginecologo mi ha detto che il bambino pesa 1,600 kg ed è più grande del normale, mi ha subito prescritto la curva glicemica. Sono un po' spaventata, che cosa vuol dire"
"Sono al settimo mese e sono tre settimane che devo tenermi controllata la glicemia, ma alle volte (soprattutto a colazione) il risultato è sopra il limite. Come mi comporto? Per me sta diventando quasi un'ossessione."
"Sono alla 27+3 e facendo la curva glicemica mi è risultata alterata. Che cosa dovrò fare?"
Care mamme, il diabete gestazionale è definito come un’alterata tolleranza al glucosio che si manifesta in gravidanza e nell’80% dei casi dopo il parto non è più presente. Elevati livelli di glicemia nella mamma determinano un apporto eccessivo di glucosio al feto attraverso la placenta con aumentato rischio di crescita superiore alla norma (macrosomia fetale), taglio cesareo e preeclampsia. >>>> CONTINUA >>>
Tuttavia il diabete gestazionale è ben contrastabile con la dieta che rappresenta la terapia di primo livello e che in genere nell’80% dei casi porta a risoluzione del quadro clinico. E’ importante evitare l’assunzione di zuccheri semplici che causano un innalzamento brusco della glicemia come ad esempio lo zucchero da cucina, i succhi di frutta, i soft drink, le caramelle e i dolci; la pasta e il pane così come altri cereali, meglio se integrali, possono invece essere consumati poiché contengono carboidrati complessi a lento rilascio. In particolare l’ideale sarebbe consumare i cereali in associazione a proteine e/ o grassi e/o verdure in modo da rallentare ulteriormente il rilascio del glucosio in circolo e tenere quindi sotto controllo il rialzo della glicemia postprandiale. Piccoli accorgimenti di questo tipo nel contesto di una dieta equilibrata e un monitoraggio periodico dell’andamento ponderale hanno un ruolo determinante nella risoluzione del problema.
ACIDITA’ DI STOMACO
"Sono una giovane mamma incinta del secondo figlio. Come nella precedente gravidanza appena passata la ventesima settimana è iniziata l'acidità di stomaco tutte le sere! Sapete suggerirmi qualche rimedio naturale?"
Cara mamma, la gastrite e il reflusso gastroesofageo sono delle condizioni che spesso si possono presentare in gravidanza sia per ragioni ormonali che per ragioni anatomiche e meccaniche date dalla compressione del diaframma per accrescimento dell’utero. Per cercare di ovviare e/o ridurre tali fastidi puoi cercare di iniziare sempre il pasto con qualcosa di amidaceo (es. crackers, pane, riso, pasta, fette biscottate, gallette di riso) e frazionare i pasti nell’arco della giornata, evitando in questo modo di sovraccaricare lo stomaco. Prova ad evitare spezie, caffè, the, cioccolato, bibite, succhi di frutta, spremute di agrumi, pomodoro. Limita gli alimenti grassi che rallentano la digestione e lo svuotamento gastrico.
CRAMPI
"Sono alla 30esima settimana e in questo ultimo periodo sto soffrendo di crampi notturni. Insostenibili e dolorosissimi. Vorrei avere qualche consiglio su come le altre mamme hanno affrontato questo problema. Grazie"
Cara mamma i crampi muscolari sono causati da squilibri elettrolitici. La prima cosa che devi fare è avere una corretta idratazione: ricordati pertanto di bere almeno due litri di acqua al giorno. Inoltre per ridurre il problema puoi integrare l’alimentazione con cibi ricchi di calcio (latte e derivati come lo yogurt o i formaggi), potassio (banane, kiwi, limoni, melone, anguria, parmigiano) e magnesio (lievito di birra, frutta secca), oppure assumere, in caso di dieta carente in minerali, dietro parere del ginecologo, appositi integratori.
STITICHEZZA
"Soffro tantissimo di stipsi e non so più che fare, le ho provate veramente tutte! Volevo prendere delle fibre naturali, per vedere se andava meglio. Che cosa mi consigliate!"
Cara mamma, la stipsi è una condizione che può facilmente presentarsi in gravidanza per ragioni ormonali e anatomiche. I principali consigli che ti posso suggerire sono di bere molta acqua anche fuori pasto, in modo tale da riuscire a raggiungere almeno 2 litri giornalieri. Non fare mancare nella tua alimentazione i cereali, meglio se integrali, la frutta, in particolare kiwi e pere, i legumi, la verdura, in particolare fagiolini, zucchine, insalate a foglia larga. Nei casi più ostinati prova ad assumere un cucchiaino di olio al mattino. Infine puoi provare a utilizzare yogurt o latte fermentato in quanto si è visto che il loro consumo può contribuire al benessere della microflora intestinale con effetti positivi sulla regolarità intestinale.
BRUSCHETTE E TOXOPLASMOSI
"Ieri ho mangiato un paio di bruschette con pomodoro in pizzeria. Solo dopo ho pensato: e se non lavano bene i pomodori? Mi sto angosciando troppo?"
Cara mamma, le bruschette al ristorante sono sconsigliate in quanto non si può avere la certezza di come siano stati lavati i pomodori e l’eventuale basilico fresco che a volte viene usato. Essere toxo-negative ci mette davanti a una serie di attenzioni in più a cui pensare per tutto il periodo della gravidanza, ma al contempo non dobbiamo farci prendere dall’angoscia se ci capita di assumere un alimento sconsigliato.
Possiamo auspicarci che il ristorante in cui sei andata segua comunque delle buone norme igieniche, quindi va bene porre attenzione e fare le corrette scelte quando ordiniamo dei piatti ma non viviamo con angoscia questo periodo che invece deve essere vissuto nella massima serenità.
GORGONZOLA E LISTERIOSI
"Ciao un consiglio, sono incinta di 17 settimane e non ho fatto la toxoplasmosi. Mi chiedevo ma il gorgonzola si può mangiare? Ultimamente ho voglia di gnocchi al gorgonzola baci a tutte".
Cara mamma il gorgonzola non rappresenta un problema per la toxoplasmosi ma eventualmente per la listeriosi, un'altra tossinfezione alimentare che può causare danni al feto. Poiché la Listeria non sopravvive a temperature superiori a 45 gradi se aggiungi il gorgonzola agli gnocchi e lo amalgami a fuoco lento per alcuni minuti il rischio di tossinfezione si annulla. L’importante è evitare il gorgonzola crudo così come altri formaggi erborinati.
VOGLIE IN GRAVIDANZA
"Volevo sapere se credete alle famose "VOGLIE" che vengono in gravidanza e se è vero se lasciamo le macchie nella pelle?"
Cara mamma il periodo della gravidanza è caratterizzato da una vera e propria tempesta ormonale che altera la percezione del gusto e la sensibilità olfattiva al punto tale che molto spesso cibi prima graditi diventano improvvisamente disgustosi e viceversa cibi prima poco graditi diventano oggetto di voglie irresistibili. Non è dimostrata nessuna connessione tra voglie materne e macchie sulla cute del bambino che invece sono definiti angiomi e dipendono o da un’eccessiva melanizzazione oppure da alterazioni della vascolarizzazione.
DIETA VEGETARIANA/VEGANA
"Sono vegetariana e durante la prima gravidanza non ho modificato la mia dieta. Però alla seconda gravidanza mi è venuta una gran voglia di carne che non riesco a resistere. Non capisco..."
Cara mamma durante la gravidanza il fabbisogno in energia e in alcuni nutrienti aumenta proprio per far fronte allo sviluppo del feto. In particolare aumentano i fabbisogni di proteine, ferro, vitamina B12, calcio e acido folico. La disponibilità di proteine, ferro e vitamina B12 è abbondate in alimenti di origine animale, tuttavia un’adeguata dieta vegetariana che contempli il consumo di uova, latte e derivati può comunque far fronte alla copertura dell’aumentato fabbisogno di tali nutrienti. Diverso sarebbe il discorso in caso di dieta vegana che per definizione è basata solo sul consumo di alimenti di origine vegetale. In tal caso il rischio di carenza di ferro e vitamina B 12 è elevato e deve pertanto essere valutato con il ginecologo un’adeguata integrazione.