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Trombosi post parto: i rischi e come prevenirla

di Simona Bianchi - 30.12.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
I casi di trombosi post parto sono fino a 10 volte maggiori rispetto alle donne non gravide. Come trattarla, quali sono i sintomi e le cause

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Trombosi post parto

Il rischio di trombosi nelle donne in gravidanza aumenta da 4‑5 fino a 10 volte maggiore rispetto alle donne non gravide. La società italiana di ginecologia e ostetricia segnala che l'incidenza diventa fino a 5 volte più alta durante il puerperio, ovvero nel periodo che intercorre tra il parto e il ritorno alla normalità degli organi genitali femminili. La predisposizione a sviluppare la trombosi dopo il parto è in parte la conseguenza di uno stato di "ipercoagulabilità" che ha presumibilmente l'obiettivo di proteggere le donne da eventi emorragici. La trombosi venosa profonda è infatti una patologia causata dalla formazione di un coagulo di sangue (trombo) che ostruisce il torrente circolatorio in una o in diverse vene profonde dell'organismo. Di solito colpisce la parte inferiore della gamba o della coscia e la sinistra pare sia colpita molto più frequentemente rispetto alla destra.

Le cause della trombosi post parto

La trombosi post parto è causata da un trombo nelle vene profonde dell'organismo, In generale può colpire chiunque, ma i fattori di rischio aumentano con l'età, a seguito di inattività prolungata, per esempio dopo viaggi lunghi in aereo o ospedalizzazioni, a causa di vasi sanguigni danneggiati, malattie ereditarie della coagulazione, farmaci ormonali e gravidanza. La gestazione aumenta la pressione all'interno delle vene del bacino e delle gambe. Il rischio di formazione di trombi può continuare fino a sei settimane dopo il parto. Possono ulteriormente aumentare il rischio di trombosi post parto:

I sintomi della trombosi post parto

Un sintomo di una trombosi dopo il parto può essere la comparsa di febbre. Quando un coagulo si forma in una vena di una gamba, la parte della gamba interessata, di solito il polpaccio, può dolere, risultare sensibile al tatto, calda e gonfia.

Il primo segno di embolia polmonare può essere il respiro affannoso o il dolore toracico.

Come trattare la trombosi: cure e terapie

Per curare un coagulo di sangue superficiale nella gamba possono essere utili:

  • impacchi caldi (per ridurre il fastidio)
  • bendaggi compressivi applicati dal medico o da un infermiere
  • durante il riposo, sollevamento della gamba colpita (ad esempio, innalzando la parte terminale del letto di 15 cm)

Raramente, quando i coaguli superficiali sono estesi, alle pazienti possono essere prescritti farmaci anticoagulanti, talvolta chiamati fluidificanti del sangue.

Gli anticoagulanti devono invece essere assunti dalle donne affette da trombosi venosa profonda o embolia polmonare. Talvolta viene inserito un filtro nella vena cava inferiore, la vena che trasporta il sangue dalla parte inferiore del corpo al cuore. Il filtro previene lo spostamento del coagulo dalla gamba ai polmoni. In ogni caso è raro che si debba rimuovere il coagulo chirurgicamente.

Come prevenire la trombosi post parto

Per prevenire la trombosi post parto, l'Humanitas consiglia di usare calze elastiche, anche se non si avvertono disturbi di circolazione: la compressione elastica degli arti inferiori migliora infatti il circolo venoso e contribuisce a ridurre il rischio di trombosi. Anche la Food & Drugs Administration, negli Stati Uniti, ha recentemente sottolineato l'importanza del problema e sollecitato le donne in gravidanza a usare questi indumenti comprimenti. Altre regole da rispettare sono:

  • controllare il peso
  • non fumare
  • fare attenzione se in famiglia si hanno casi di malattie cardiovascolari come infarto, ictus, ischemia, embolia, trombosi venose

Studi americani hanno poi dimostrato l'importanza dell'acido folico (vitamina B9) per diminuire il rischio di trombosi. Questa sostanza, oltre a evitare l'insorgere della spina bifida nel feto, ha anche un effetto protettivo nei confronti delle malattie da trombosi, come l'infarto e l'ischemia cerebrale.

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