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Tumore ovarico: che cos'è e quali le terapie disponibili

di Simona Regina - 12.01.2023 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Il tumore ovarico è uno dei big killer tra le neoplasie che colpiscono le donne, ma fortunatamente non è tra i più comuni come indicato nel rapporto "I numeri del cancro in Italia"

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Tumore ovarico

È ancora oggi uno dei "big killer" tra le neoplasie ginecologiche, ma fortunatamente non è tra i più comuni: il tumore ovarico occupa il decimo posto tra tutti i tumori femminili. 

Che cos’è il tumore ovarico

Si stima che colpisca circa 5.200 donne ogni anno e che a 5 anni dalla diagnosi la percentuale di sopravvivenza sia del 43%.

Il tumore ovarico colpisce le ovaie, gli organi riproduttivi femminili situati nell'addome che, insieme a utero, tube di Falloppio e vagina, costituiscono l'apparato genitale femminile.

È dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule dell'ovaio. La maggior parte delle volte sono le cellule epiteliali, e non quelle che producono gli ovuli, a "impazzire": crescono cioè e si dividono in modo incontrollato. Anche se, pure gli altri due tipi di cellule presenti nell'ovaio - le cellule germinali e le cellule stromali - possono proliferare e dare origine al tumore.

Per quanto riguarda le cause, alcuni fattori di natura ormonale, ambientale e genetico-familiare aumentano il rischio di sviluppare un tumore all'ovaio. Come, per esempio, soffrire di endometriosi, l'esposizione all'amianto, la storia familiare: avere cioè una sorella o la mamma che hanno avuto tumore al seno o all'ovaio. Anche l'età è un fattore di rischio: il tumore ovarico infatti (salvo le forme associate a una predisposizione genetica o familiare che possono comparire anche prima) colpisce per lo più donne con più di 55 anni e dopo la menopausa.

A seconda della sede di origine, i tumori maligni dell'ovaio sono di tre tipi: 

  • I tumori germinali costituiscono il 15-20% delle neoplasie all'ovaio, sono maligni solo nel 5% dei casi. Si sviluppano dalle cellule che danno origine agli ovuli (cellule germinali).
  • I tumori epiteliali al contrario sono più frequenti: costituiscono il 60% dei casi e colpiscono sia in età riproduttiva che dopo la menopausa. Le forme epiteliali originano dalle cellule epiteliali che rivestono la superficie delle ovaie (l'epitelio è il tessuto che riveste l'ovaio). 
  • I tumori stromali si sviluppano invece nello stroma, tessuto della struttura dell'ovaio, dove vengono prodotti gli ormoni femminili, e sono i meno frequenti: rappresentano circa l'1 per cento di tutti i tumori ovarici.

Il tumore ovarico - da I numeri del cancro in Italia 2022

Fonte: I numeri del cancro in Italia 2022

Sintomi

Come si legge nell'ultima edizione de I numeri del cancro in Italia, al tumore ovarico è associata un'elevata mortalità per molteplici fattori che insieme concorrono a renderlo particolarmente aggressivo.

Tra questi, gioca un ruolo determinante il fatto che all'esordio è asintomatico (nelle fasi iniziali, cioè, la malattia non si palesa con dei sintomi) e quando compaiono i sintomi sono aspecifici: questo fa sì che la diagnosi sia quasi sempre tardiva.

Possibili sintomi sono disturbi molto generici e potrebbero non avere nulla a che fare con il tumore ovarico: pancia gonfia e presenza di aria nella pancia, dolore addominale, bisogno frequente di urinare, perdita di appetito, senso di pienezza, stanchezza…

Inoltre non ci sono strategie di screening validate che consentono di effettuare una diagnosi precoce, fatta eccezione per le donne con alterazioni nei geni BRCA1 e BRCA2: sono due geni che predispongono un maggior rischio di sviluppare tumori all'ovaio e alla mammella. Queste alterazioni possono essere ereditate, per questo in caso di familiarità i medici possono ritenere opportuno l'esecuzione dei test genetici.

Di fatto, per la stragrande maggioranza delle pazienti (circa il 75-80%) al momento della diagnosi la malattia è in fase avanzata.

Terapia

Per le pazienti con tumore in stadio iniziale, la chirurgia è curativa nel 70% dei casi. Ma non si può escludere il rischio recidiva: per questo in molti casi si suggerisce anche il trattamento chemioterapico al fine di eliminare tutte le cellule cancerose che potrebbero essere rimaste in circolo.

In caso di carcinoma ovarico in fase avanzata, come spiegano Sabrina Chiara Cecere e Sandro Pignata, dell'Istituto Nazionale Tumori Fondazione "G. Pascale" di Napoli, la chirurgia rappresenta il trattamento di elezione: l'asportazione chirurgica completa della malattia visibile determina un significativo prolungamento della sopravvivenza. Per alcune pazienti può essere opportuno ricorrere alla chemioterapia prima dell'intervento chirurgico (in questo caso si parla di terapia neoadiuvante), per ridurre la grandezza del tumore e rendere più facile l'operazione chirurgica

Il 70% delle pazienti con tumore ovarico in stadio avanzato va comunque incontro a recidiva entro i primi due anni.

Negli ultimi anni per il trattamento del tumore ovarico si ricorre anche a farmaci a bersaglio molecolare.

Mentre fino a pochi anni la chiemioterapia rappresentava l'unica opzione terapeutica, oggi negli stadi avanzati della malattia si può ricorrere ai cosiddetti farmaci "targeted" in associazione alla chemioterapia o come terapia di mantenimento: sono farmaci che mirano a colpire bersagli precisi all'interno della cellula tumorale e risultano efficaci nel migliorare la prognosi.

TRa questi, gli inibitori PARP-i sono una classe di farmaci a bersaglio molecolare che sembrano particolarmente efficaci nel ritardare recidive e nel prolungare la sopravvivenza in caso di tumori con mutazionedei geni BRCA1 o BRCA2. Per questo, come scrivono Cecere e Pignata, alle donne con diagnosi di tumore ovarico si raccomanda il test genetico (il test BRCA): il profilo molecolare della paziente può dare indicazioni utili, appunto, sui farmaci a cui ricorrere.

A proposito di indicazioni utili, alle pazienti gli esperti raccomandano di far riferimento a centri oncologici specializzati nel trattamento di questa patologia.

Uno stile di vita sano è amico della salute

Mangiare sano, mantenere il giusto peso corporeo, fare regolarmente attività fisica e moderare il consumo di bevande alcoliche sono raccomandazioni da tenere bene a mente perchè l'adozione di uno stile di vita sano può ridurre il rischio di ammalarsi di tumore.

L'8 maggio è la Giornata mondiale del tumore ovarico, istituita dalla World Ovarian Cancer Coalition di cui fa parte anche Acto Italia - Alleanza contro il tumore ovarico.

Per approfondire:

I numeri del cancro in Italia 2022

Tumore dell'ovaio - Airc 

Tumore ovarico - Istituto Superiore di Sanità

Ocra - Ovarian Cancer Research Alliance

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