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Che cos’è l’ureaplasma e come si cura

di Simona Bianchi - 30.05.2024 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
L'ureaplasma è un batterio che prolifera soprattutto nelle mucose genitali. Cosa provoca, come si trasmette e come debellare l'infezione

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Che cos’è l’ureaplasma e quanto è grave?

L' Ureaplasma urealyticum è un batterio che fa parte della famiglia dei micoplasmi, microrganismi caratterizzati dalle dimensioni estremamente ridotte e dalla mancanza di una parete cellulare. Questo patogeno, come tutti i batteri che appartengono a questa famiglia, prolifera in particolare nelle mucose del nostro organismo, specialmente in quelle genitali, dove cresce e metabolizza l'urea da cui prende il nome. L'ureaplasma prende la sua energia dall'urea (da qui deriva il nome del batterio) per crescere e replicarsi; è per questo che gli ureaplasmi possono essere trovati nei sistemi urogenitali femminili e maschili. Come riporta il Centro Medico Santagostino, l'infezione ha un'incidenza particolarmente alta - stimata tra il 40% e l'80%  nella popolazione femminile sessualmente attiva. Se l'infezione da ureaplasma non viene trattata adeguatamente e tempestivamente può svilupparsi e comportare anche una compromissione della fertilità.

Come si prende l’infezione da ureaplasma?

L'ureaplasma può essere trasmessa per via sessuale durante i rapporti di ogni tipo non protetti (sesso vaginale, orale o anale) oppure può anche passare dalla madre al figlio durante il parto o dalla madre al feto nel corso della gravidanza. Nella famiglia dei micoplasmi esistono due specie di ureaplasma: l'urealiticum e il parvum. Nella maggior parte dei casi viene trasmesso il primo tipo di batterio, il secondo invece si comporta da batterio commensale, ossia si tratta di microrganismi che non causano alcun danno.

Quali sono i sintomi e cosa provoca l’ureaplasma

Quando vive in equilibrio con gli altri batteri dell'organismo, l'ureaplasma non causa alcun sintomo. Se il numero della popolazione batterica aumenta eccessivamente, possono verificarsi disagi come: dolore, secrezione e prurito nella zona genitale o durante la minzione, urine torbide, sanguinolente e/o maleodoranti, dolore pelvico o addominale. La diagnosi si effettua mediante tampone, esame del sangue o biopsia su fluidi e tessuti corporei. Negli uomini l'infezione causa una sensazione di bruciore durante la minzione e la perdita di secrezioni biancastre.

I batteri possono limitarsi a colonizzare solo l'area dell'uretra o diffondersi anche alle zone adiacenti, tra cui i testicoli e la prostata. Nelle donne l'ureaplasma può causare vaginosi batterica, sindrome urettrale o malattia infiammatoria pelvica.

Come far passare l’infezione da ureaplasma?

L'ureaplasma può essere trattata con una terapia a base antibiotica. Le infezioni del tratto urogenitale possono essere trattate con azitromicina o doxiciclina, o in alternativa, con l'eritromicina (efficace anche nei neonati con problemi polmonari) o con i fluorochinoloni. In ogn caso sarà il medico a valutare il caso specifico e a indicare la cura più idonea. Durante il trattamento antibiotico, fino alla completa guarigione, ci si deve astenere dall'attività sessuale ed è opportuno che la terapia sia estesa anche al partner, sia in presenza sia in assenza di sintomi specifici.

Cosa succede se non si cura l’ureaplasma

In entrambi i sessi, se l'infezione non viene adeguatamente trattata può compromettere la fertilità. Quando l'ureaplasma viene trasmessa dalla madre al feto nel corso della gravidanza possono aumentare il rischio aborto, la probabilità di nascita prematura e l'incidenza di polmonite e meningite neonatale. Infine, nei pazienti che hanno un sistema immunitario compromesso, l'infezione da ureaplasma può estendersi anche ai reni e alle ossa causando, in quest'ultimo caso, anche artriti. Per prevenire il contagio da ureaplasma bisogna prestare attenzione a effettuare una corretta igiene intima evitando detergenti profumati, fare sesso protetto, non indossare biancheria sintetica e pantaloni troppo aderenti, usare giocattoli sessuali accuratamente puliti ed evitare di fare sesso se uno dei due partner è stato trattato per ureaplasma da meno di 7 giorni. Quando si asciugano le parti intime, occorrerebbe sempre procedere con un movimento dall'avanti all'indietro per evitare il rischio di trasportare microorganismi pericolosi dall'ano alla vagina. Gli spray igienizzanti possono alterare l'equilibrio della normale flora batterica dell'area vaginale, mentre i saponi profumati e i talchi profumati potrebbero essere causa di infiammazioni della mucosa della vagina.

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