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Urinocoltura in gravidanza: quando si fa e a cosa serve

di Francesca Capriati - 20.07.2021 - Scrivici

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Urinocoltura in gravidanza: perché e quando si fa il test dell'urina con antibiogramma e cosa dicono i risultati

In questo articolo

Urinocoltura in gravidanza

L'esame delle urine viene effettuato regolarmente, ogni mese, durante la gravidanza e fornisce informazioni sullo stato di salute della donna, come ad esempio permette di rilevare infezioni urinarie o di evidenziare patologie come il diabete gestazionale e la preeclampsia, complicanze importanti della gravidanza. Ma quando viene richiesta l'urinocoltura in gravidanza e a cosa serve questo esame specifico?

A cosa serve l'urinocoltura

Questo test cerca nelle urine la presenza di batteri che possono indicare la presenza di un'infezione delle vie urinarie. Si tratta di infezioni che a volte possono anche essere asintomatiche ma che non vanno mai ignorate e bisogna sempre trattarla nel modo giusto, con antibiotici ed altre terapie.

Verrà analizzata, quindi, non solo l'eventuale presenza di batteri, ma anche la loro dimensione, forma e colore che indicano di che tipo possono essere e il modo in cui crescono.

Quando si fa l'urinocoltura in gravidanza?

Viene fatta periodicamente per diagnosticare una eventuale batteriuria asintomatica e va fatta in caso di sintomi che possono far sospettare un'infezione alle vie urinarie (ad esempio la cistite) come:

Inoltre viene eseguita laddove l'esame delle urine di routine in gravidanza abbia individuato la presenza di batteri, leucociti e/o emazie che possono essere indice di un'infezione.

Che tipo di campione viene richiesto?

Sono richiesti alcuni millilitri di urina del primo mattino, raccolto in un contenitore sterile, possibilmente sottovuoto, e consegnato in laboratorio il prima possibile.

Risultati dell'urinocoltura

Il campione di urina verrà sottoposto ad un'analisi per i batteri che possono indicare un'infezione delle vie urinarie. La coltura mostra eventuali batteri e li isola, al tempo stesso un test di sensibilità mostra quali antibiotici possono trattare efficacemente l'infezione.

Se non trattata durante la gravidanza, anche un'infezione delle vie urinarie indolore e asintomatica può evolvere in un'infezione più seria, quindi lo screening viene effettuato all'inizio della gravidanza per rilevare e trattare precocemente proprio un'infezione delle vie urinarie.

Di solito i risultati di un'urinocoltura sono pronti in circa 48 ore.

  • Se non ci sono batteri dannosi, il risultato della coltura sarà "negativo".
  • Se ci sono batteri cattivi che proliferano allora il risultato sarà "positivo".

Il batterio che più comunemente può provocare un'infezione delle vie urinarie è l'E-coli, un batterio che vive nell'intestino.

Infezioni alle vie urinarie: cosa sono?

Un'infezione del tratto urinario (UTI) coinvolge una parte del sistema urinario, che include:

  • Reni
  • Ureteri (i tubi che trasportano l'urina dai reni alla vescica)
  • Vescica
  • Uretra (un breve tubo che trasporta l'urina dalla vescica all'esterno del corpo).

Queste infezioni possono essere comuni, ma sono più frequenti nelle donne in gravidanza e non vanno sottovalutate perché possono portare ad alcune complicanze anche serie. Come parto prematuro e basso peso alla nascita.

I sintomi di un'infezione alle vie urinarie sono:

  • Minzione urgente e frequente;
  • bruciore durante la minzione;
  • crampi e dolore nella parte bassa della pancia;
  • sensazione di pesantezza a livello della vescica;
  • urina di colore scuro e torbido;
  • emazie nell'urina.

In gravidanza, però, spesso queste infezioni sono asintomatiche ed è per questo che in caso di anomalie emerse durante l'esame delle urine mensile o di sintomi anche lievi è necessario fare un'urinocoltura.

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