Urinocoltura in gravidanza
L'esame delle urine viene effettuato regolarmente, ogni mese, durante la gravidanza e fornisce informazioni sullo stato di salute della donna, come ad esempio permette di rilevare infezioni urinarie o di evidenziare patologie come il diabete gestazionale e la preeclampsia, complicanze importanti della gravidanza. Ma quando viene richiesta l'urinocoltura in gravidanza e a cosa serve questo esame specifico?
A cosa serve l'urinocoltura
Questo test cerca nelle urine la presenza di batteri che possono indicare la presenza di un'infezione delle vie urinarie. Si tratta di infezioni che a volte possono anche essere asintomatiche ma che non vanno mai ignorate e bisogna sempre trattarla nel modo giusto, con antibiotici ed altre terapie.
Verrà analizzata, quindi, non solo l'eventuale presenza di batteri, ma anche la loro dimensione, forma e colore che indicano di che tipo possono essere e il modo in cui crescono.
Quando si fa l'urinocoltura in gravidanza?
Viene fatta periodicamente per diagnosticare una eventuale batteriuria asintomatica e va fatta in caso di sintomi che possono far sospettare un'infezione alle vie urinarie (ad esempio la cistite) come:
- minzione frequente e dolorosa,
- bruciore,
- urgenza di urinare,
- eventuale febbre.
Inoltre viene eseguita laddove l'esame delle urine di routine in gravidanza abbia individuato la presenza di batteri, leucociti e/o emazie che possono essere indice di un'infezione.
Che tipo di campione viene richiesto?
Sono richiesti alcuni millilitri di urina del primo mattino, raccolto in un contenitore sterile, possibilmente sottovuoto, e consegnato in laboratorio il prima possibile.
Risultati dell'urinocoltura
Il campione di urina verrà sottoposto ad un'analisi per i batteri che possono indicare un'infezione delle vie urinarie. La coltura mostra eventuali batteri e li isola, al tempo stesso un test di sensibilità mostra quali antibiotici possono trattare efficacemente l'infezione.
Se non trattata durante la gravidanza, anche un'infezione delle vie urinarie indolore e asintomatica può evolvere in un'infezione più seria, quindi lo screening viene effettuato all'inizio della gravidanza per rilevare e trattare precocemente proprio un'infezione delle vie urinarie.
Di solito i risultati di un'urinocoltura sono pronti in circa 48 ore.
- Se non ci sono batteri dannosi, il risultato della coltura sarà "negativo".
- Se ci sono batteri cattivi che proliferano allora il risultato sarà "positivo".
Il batterio che più comunemente può provocare un'infezione delle vie urinarie è l'E-coli, un batterio che vive nell'intestino.
Infezioni alle vie urinarie: cosa sono?
Un'infezione del tratto urinario (UTI) coinvolge una parte del sistema urinario, che include:
- Reni
- Ureteri (i tubi che trasportano l'urina dai reni alla vescica)
- Vescica
- Uretra (un breve tubo che trasporta l'urina dalla vescica all'esterno del corpo).
Queste infezioni possono essere comuni, ma sono più frequenti nelle donne in gravidanza e non vanno sottovalutate perché possono portare ad alcune complicanze anche serie. Come parto prematuro e basso peso alla nascita.
I sintomi di un'infezione alle vie urinarie sono:
- Minzione urgente e frequente;
- bruciore durante la minzione;
- crampi e dolore nella parte bassa della pancia;
- sensazione di pesantezza a livello della vescica;
- urina di colore scuro e torbido;
- emazie nell'urina.
In gravidanza, però, spesso queste infezioni sono asintomatiche ed è per questo che in caso di anomalie emerse durante l'esame delle urine mensile o di sintomi anche lievi è necessario fare un'urinocoltura.
Fonti