Vongole in gravidanza
Pensiamo ad un piatto di spaghetti con le vongole e ci viene in mente un pranzo al ristorante con le persone care o una domenica in famiglia con menu a base di pesce, ma se siamo incinte forse proprio le vongole rischiano di finire nella black list dei cibi da evitare. É davvero così? Non si possono mangiare le vongole in gravidanza?
Il pesce è indubbiamente un alimento importante nella dieta della futura mamma: contiene proteine e Omega 3, importanti per la corretta crescita del feto, soprattutto per lo sviluppo cerebrale, e per la salute della mamma. Ma non tutti i pesci sono consigliati e soprattutto bisogna prestare grande attenzione al metodo di cottura.
I pesci consigliati sono:
- pesce azzurro: alici, merluzzo, platessa;
- orate, spigole, sogliole,
- calamari, seppie, polpi.
Quelli da consumare con moderazione sono i pesci di grossa taglia che potrebbero contenere alte quantità di mercurio, come il pesce spada o il tonno. Occhio ai frutti di mare: mai consumarli crudi o poco cotti e comunque sempre ben puliti e provenienti da coltivazioni certificate.
Meglio evitare i cibi inscatolati o trasformati, ad esempio il tonno sott'olio, e preferire pesci freschi ben cotti.
Vongole in gravidanza, solo cotte
In generale, quindi, le vongole sono considerate sicure per il consumo durante la gravidanza, ma ci sono alcune precauzioni che è importante seguire per garantire la sicurezza.
Le vongole crude o poco cotte possono contenere batteri o virus che possono causare malattie alimentari come la salmonella o l'epatite A. Per questa ragione, è importante mangiare solo vongole ben cottea temperature sufficientemente alte da uccidere eventuali batteri o parassiti presenti. Ricorda di mangiare solo le valve che si sono completamente aperte e scarta quelle che sono rimaste chisue anche dopo la cottura.
Come cucinare le vongole in gravidanza?
Fondamentale pulire bene i gusci delle vongole e lasciarle spurgare in acqua fredda, salata per eliminare i residui di sabbia.
Vanno, poi, cotte per almeno quindici minuti a fiamma alta.
Quanto devono cuocere le vongole per essere sicure?
Uno studio condotto dai ricercatori dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, finanziato dal Ministero della Salute, è riuscito a misurare i tempi di cottura delle vongole veraci necessario per ottenere l'inattivazione di virus enterici, nello specifico il norovirus e HAV (epatite A). Ebbene: la cottura a una temperatura di 100 °C per due minuti, dopo la completa apertura di tutte le vongole, è sufficiente per inattivare completamente il virus dell'epatite A e il norovirus.
Perché non si possono mangiare le vongole in gravidanza?
Non esiste una raccomandazione specifica in questo senso, cioè non c'è un divieto categorico. I rischi sono connessi soprattutto al consumo di frutti di mare crudi o non ben cotti che possono trasmettere malattie e parassitosi come:
- Epatite A: causata da un virus che può contaminare le vongole se non sono state lavate o cotte correttamente. I sintomi dell'epatite A includono febbre, nausea, vomito e ittero.
- Norovirus: si tratta di un virus altamente contagioso e può essere trasmesso dalle vongole se sono state manipolate da persone infette. I sintomi del norovirus includono diarrea, vomito e febbre.
- Salmonella: i sintomi della salmonellosi possono includere diarrea, nausea, vomito, febbre e crampi addominali.
Vongole e toxoplasmosi
La toxoplasmosi una tossinfezione alimentare causata da un parassita che infesta diverse specie di animali e può passare ad un soggetto umano sia attraverso il contatto con feci o terra contaminata, sia a causa del consumo di carne infetta.
Difficile e raro trovare il parassita nelle vongole, tuttavia non è da escludere. Il principale veicolo di contagio per la toxoplasmosi - che se presa in gravidanza può essere molto pericolosa per il feto - è la verdura non lavata o le feci di gatto.