Tutto sui segnali della gravidanza gemellare
Secondo il Registro nazionale gemelli dell'Istituto superiore di Sanità, in Italia l'incidenza della gravidanza gemellare è aumentata di circa il 25% negli ultimi vent'anni. A contribuire a questa crescita sono soprattutto le tecniche di PMA e l'innalzamento dell'età della donna che resta incinta. Le gravidanze gemellari sono infatti più frequenti tra le donne con più di quarant'anni. Ma quali sono i segnali più comuni e come riconoscere una gravidanza di gemelli omozigoti o eterozigoti?
Andiamo a scoprire insieme tutte le informazioni utili per arrivare serene alla prima ecografia e scoprire i segnali della gravidanza gemellare.
Quali sono i valori della beta Hcg in una gravidanza gemellare?
Uno dei primi segnali di una gravidanza gemellare sono i valori della beta hcg. La gonadotropina corionica umana (hCG) è un ormone prodotto dalla placenta nelle donne in gravidanza.
Quando le beta hCG superano i 5 mlU per millilitro di di sangue ci sono buone probabilità che si tratti di una gravidanza plurima. In caso di gravidanza gemellare l'aumento può essere ancora più alto e può arrivare a quasi il doppio rispetto alla norma. « I valori delle beta sono più elevati rispetto ad una gravidanza singola tuttavia la diagnosi e' ecografia e non sui valori delle beta » spiega il Dott. Umbero Gattei, dell'Ospedale Maggiore Policlinico Mangiagalli
Quando si vede una gravidanza gemellare
Come nel caso delle altre gravidanze, solitamente si individua la gravidanza gemellare grazie all'ecografia. Anche se le Beta sono un buon indicatore e altri paramentri (per esempio una gravidanza da PMA oppure familiarità) possono rappresentare segnali di una gestazione plurima, con l'ecografia si accerta senza alcun dubbio la presenza di più embrioni impiantati, già a partire dalla quinta settimana, in cui risulta visibile la camera gestazionale.
Sarà poi utile effettuare una seconda ecografia per capire dove si trovano esattamente gli embrioni, per capire per esempio se condividono la stessa placenta.
È importante conoscere tutti i dettagli della gravidanza gemellare per poter monitorare che lo sviluppo dei due bambini segua lo stesso corso.
Sempre per questo motivo, se di solito le linee guida consigliano soltanto tre ecografie durante tutta la gestazione, in caso di gemelli potrebbe rendersi necessario effettuarne qualcuna in più.
Il doppio battito cardiaco dei gemelli
Come in ogni gravidanza, la prima ecografia rappresenta il momento in cui si accerta la presenza o meno dell'embrione o degli embrioni. Alcune persone preferiscono effettuarla già nei primissimi giorni, alla sesta o settima settimana di amenorrea, ma le linee guida consigliano di fare la prima ecografia verso l'undicesima. Se però si è seguiti da un ginecologo privato, è probabile che dopo il primo test positivo si vada a fare una visita e in quell'occasione si verifica, tramite ultrasioni, se è visibile la camera gestazionale, il sacco vitellino e, a partire almeno dalla sesta settimana (ma più settima) se c'è il battito. Per questo effettuare un'ecografia se si ha il sospetto di gravidanza gemellare è l'unico modo per verificare che effettivamente si aspettino più bambini.
Cosa si vede alla prima ecografia in caso di gemelli
La camera gestazionale è già visibile a partire dalla quinta settimana di amenorrea, ma sarebbe preferibile aspettare un po' di più, intorno alla settima, per poter ascoltare anche il battito (o i battiti in caso di gemelli). Quando si aspettano più bambini, con l'ecografia si possono vedere fin da subito più camere gestazionali (tante quanti i bambini), e se la gravidanza è dizigotica oppure monocoriale biamniotica si vedranno anche due embrioni.
Ovviamente, in caso di più embrioni, si dovrà sentire il battito di ognuno, ma appunto soltanto quando sarà possibile rilevarli con l'ecografia, quindi non prima della settima settimana.
Gravidanza gemellare e movimento fetale precoce
Se le donne che aspettano un solo bambino, in genere, sentono i primi movimenti intorno alla ventesima settimana, per quelle incinte di più bambini potrebbe essere diverso, anticipando leggermente i primi sfarfallii. «Riguardo i movimenti fetali in verità - ci racconta il Dott. Gattei - il fattore più importante che porta a sentirli precocemente è il fatto di avere già avuto una precedente gravidanza.»
Come cresce la pancia in una gravidanza gemellare
Non esiste una regola ferrea e valida per tutte le donne per quanto riguarda l'aumento di peso. Il numero di chili presi in gravidanza dipende da molti fattori: il peso prima di restare incinta, l'indice di massa corporea, la salute della futura mamma e il peso stesso del bambino, in questo caso dei bambini.
Se nel caso di una gravidanza singola si consiglia alla futura mamma di non prendere più di 12kg nei nove mesi, nel caso della gravidanza gemellare, a seconda del numero di bambini, non valgono le stesse indicazioni, ma è normale prendere più peso. Questo non significa che non bisogna stare attente, anzi: è comunque importante alimentarsi in maniera sana ed equilibrata e fare movimento, seguendo i consigli del proprio medico. Sicuramente un altro bambino, un'eventuale altra placenta e più liquido amniotico pesano notevolmente, ma gravidanza gemellare non significa doppio del peso ritenuto adeguato per una gravidanza singola.
È abbastanza scontato, quindi, che in caso di gemelli (che occupano più spazio, banalmente) la pancia sia visibile assai prima rispetto a una gravidanza singola, soprattutto nelle donne magre.
Gravidanza gemellare: tutto sul parto
Secondo la Clinica Mangiagalli di Milano, la gravidanza gemellare ha una maggiore probabilità di concludersi pretermine. Il parto potrà essere naturale solo se il primo dei gemelli si trova in posizione cefalica. In caso contrario, e in caso di complicanze sopraggiunte durante il parto, si renderà necessario eseguire un cesareo.
Secondo quanto riportato dal Dipartimento di Scienze Ostetrico-Ginecologiche, Urologiche e Fisiopatologia della Riproduzione Umana, Università di Napoli "Federico II", il rischio di parto pretermine è nettamente più elevato nelle gravidanze plurime rispetto alle singole. Nascono prima della 37a settimana il 50% dei feti bigemini, il 90% dei feti trigemini e solo il 9% dei feti singoli e prima della 32a settimana rispettivamente il 10,6 %, il 30,9% e l'1,2% .
Fonti articolo: Azienda Sanitaria di Firenze, Policlinico Milano, Humanitas San PioX e Stanford Childrens
Aggiornato il 09.02.2021