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Convivenza o matrimonio?

di Nostrofiglio Redazione - 08.07.2008 - Scrivici

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Ci si sposa sempre meno e si convive sempre di più. Ma quando arriva un figlio, il dubbio viene: "Non è che mio figlio sarà considerato di serie B?" La risposta è no perché la legge non fa più distinzioni tra figli nati fuori o dentro il matrimonio. I partner di fatto però restano meno tutelati di marito e moglie

Secondo le rilevazioni Istat 2011, al matrimonio vengono sempre più preferite le unioni di fatto, passate da circa mezzo milione nel 2007 a 972mila nel biennio 2010-2011. Questo spiega il continuo aumento di bambini nati fuori del matrimonio: nel 2011 un neonato su 4 ha genitori non sposati.

Che cosa stabilisce la legge e la giurisprudenza per le famiglie di fatto e di diritto? Ecco gli aspetti più rilevanti sui figli e la coppia.

Addio alla distinzione tra figli naturali e legittimi

Oggi non c'è più differenza tra figli naturali (nati fuori dal matrimonio) e legittimi (nel matrimonio). La legge del 10 dicembre 2012, n. 219 ha eliminato la distinzione. Si parla semplicemente di figli e si dice che "tutti hanno lo stesso stato giuridico".

Il codice civile riconosce ai figli naturali (cioè nati fuori dal matrimonio) gli stessi diritti dei figli legittimi (nati nel matrimonio), anche se è rimasto in vigore un comma in tema di successione che prevede un trattamento diverso nel caso in cui ci siano sia figli legittimi sia figli naturali.

In concreto, questo che cosa significa?

  • La legge 219/2012 ha riconosciuto ai figli nati fuori dal matrimonio un vincolo di parentela con tutti i parenti (nonni, zii, ecc) e non solo con i genitori. Quindi in caso di morte di entrambi i genitori, il figlio verrà per legge affidato ai nonni e non dovrà essere messo in adozione. C'è da dire che la giurisprudenza aveva già operato in questo senso.

  • La parificazione ha anche conseguenze sul fronte ereditario. Prima della legge 219/2012 era rimasta nel codice civile una disposizione (art. 537) secondo la quale in presenza di figli legittimi e naturali, i figli legittimi potevano "soddisfare in denaro o beni immobili ereditari la porzione spettante ai figli naturali che non vi si oppongano". Ora questo comma non c'è più. Dunque basta differenze.

  • Tutti i figli, siano essi nati nel matrimonio o fuori dal matrimonio hanno gli stessi diritti e nei loro confronti i genitori hanno gli stessi doveri.

    Devono mantenere, istruire ed educare la prole, crescerli in famiglia e mantenere rapporti significativi con i parenti. Il figlio minore dai 12 anni in poi (ma anche più piccolo "ove capace di discernimento") ha diritto di essere ascoltato in tutte le questioni e le procedure che lo riguardano

I conviventi però sono meno tutelati dei coniugi

L'art. 29 della Costituzione riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Inoltre il Codice civile disciplina espressamente i diritti e i doveri dei coniugi e i relativi rapporti patrimoniali. Per le coppie di fatto invece non c'è una disciplina legislativa analoga a quella delle coppie coniugate. Diversi disegni di legge (Pacs, patti civili di solidarietà e Dico, diritti e doveri tra conviventi) sono caduti nel dimenticatoio.

 

La giurisprudenza però ha fatto passi avanti su diversi punti: la Corte costituzionale ha riconosciuto al convivente il diritto di successione nel canone di locazione e in altra occasione il danno morale subito dal partner superstite, in caso di uccisione del convivente; inoltre la Cassazione ha sancito in diverse sentenze la possibilità per il convivente di non restituire quanto spontaneamente ricevuto dall'altro, il diritto di un lavoratore a ottenere dall'Inail un indennizzo per un infortunio in cui era incorso nel tragitto casa-lavoro, nonostante l'abitazione fosse della compagna convivente. Ha anche confermato la decisione di negare al detenuto il gratuito patrocinio in quanto il reddito della convivente costituisce reddito familiare.

 

Alcuni comuni inoltre hanno istituito i registri delle coppie civili: il primo è stato Empoli nel 1993, seguito da molti altri tra cui Arezzo, Ferrara, Firenze, Perugia, Pisa, Torino, ecc. Mentre la regione Puglia nel 2006 ha varato una legge regionale che estende i servizi sociali alle unioni di fatto e alle coppie gay.

 

I conviventi non hanno tutti i diritti degli sposati, in particolare: non possono ottenere la pensione di reversibilità (ci sono però alcune eccezioni previste da casse autonome rispetto all'Inps), in caso di rottura non hanno diritto al mantenimento, possono ereditare solo per testamento fatta comunque salta la quota necessaria.

Come tutelarsi?

 

“Quando c’è una convivenza stabile si consiglia di fare testamento e eventualmente regolare con un accordo separato la gestione di una eventuale crisi,” consiglia l’avvocato Nicola Perrotti. “Si tratta di una semplice scrittura privata che si può fare da soli. Affidarsi a un professionista, avvocato o notaio, può però essere utile. Non solo per verificare le condizioni ma anche perché il documento si deposita il documento. Non si sa mai ... se ne vedono di tutti i colori“.

 

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