Il test di gravidanza, come è noto, si basa sulla rilevazione nelle urine del cosiddetto ormone della gravidanza, la gonadotropina corionica umana o beta-hCG: basta porre l'apposita striscia del test per alcuni secondi sotto il flusso dell'urina, oppure immergerla nell'urina raccolta in un contenitore pulito, e dopo qualche minuto giunge il responso, sotto forma di lineette nei test classici (non incinta con una linea sola, incinta con due) o di parole o simboli (faccina sorridente o triste) nei test digitali.
Ma qual è la storia di questo metodo così rapido? Come facevano le donne nel passato a capire se c'era una gravidanza? Scopriamolo insieme.
Test di gravidanza, la storia più recente
Furono due scienziati tedeschi, Selmar Aschheim e Bernhard Zondek, nel 1926, ad individuare l'ormone Beta-hCG e a realizzare un primo rudimentale test di diagnosi precoce, che però non era affidabile del tutto e adoperava cavie animali.
Nel 1959 ci fu un importante progresso con il metodo radioimmunologico, per il quale non si adoperavano più le cavie, ma comunque molti risultati erano falsati.
Nel 1973 furono scoperti gli anticorpi monoclonali e fu creato un metodo di diagnosi precoce che poteva anche essere comprato ed eseguito a casa. La procedura era però molto laboriosa e difficile.
Giunti gli anni Ottanta, i test di gravidanza furono migliorati e perfezionati sempre di più, fino ad oggi. Attualmente sono disponibile in commercio dei test rapidissimi, tra cui alcuni dotati di schermo digitale, che rilevano immediatamente la presenza di una gravidanza.
Test di gravidanza nell'antico Egitto
Nell'antico Egitto vi era un metodo che veniva utilizzato sia per scoprire se una donna era incinta sia per conoscere il sesso del bambino. Tale metodo è descritto in un papiro, tradotto di recente, dell'antico Egitto e conservato presso l'Università di Copenaghen, parte di una collezione formata da più di 1000 documenti e comprendente testi di astronomia, botanica, medicina, astrologia e altre scienze dell'epoca.
Nel papiro viene narrato ciò che deve fare una donna che vuole sapere se è incinta. Deve urinare in due sacchetti, uno pieno di orzo e l'altro di grano e attendere. Se germoglia prima l'orzo vuol dire che la donna aspetta un maschietto, se invece cresce prima il grano si tratta di una femmina. Se non cresce nulla, la donna non è incinta.
Alcuni anni fa l'Istituto di Cerealicoltura di Bergamo ha riprodotto l'esperimento, il quale è stato confermato, ad eccezione della questione del sesso del bebè.
Test di gravidanza in Grecia
In Grecia vi era un altro metodo particolare. Si doveva introdurre una cipolla (o un altro ortaggio simile) nella vagina e si doveva attendere una notte. Se al risveglio l'alito della donna odorava di cipolla, voleva dire che non era incinta, viceversa invece sì.