Cos'è la toxoplasmosi?
La toxoplasmosi è una tossinfezione alimentare causata dal protozoo Toxoplasma gondii, un parassita che infesta diverse specie di animali e può passare ad un soggetto umano sia attraverso il contatto con feci o terra contaminata, sia mediante il consumo di carne infetta.
Normalmente il sistema immunitario di un individuo sano non ha grossi problemi a fronteggiare la malattia, ma in presenza di condizioni paricolari come la gravidanza, dove l'intero organismo materno è sottoposto ad un grosso stress immunitario, allora la toxoplasmosi può diventare un'insidia temibile, in grado di causare aborti o danneggiare gravemente il sistema nervoso del feto.
Diagnosi
Il test per la toxoplasmosi è uno dei primi cui viene sottoposta una donna incinta. La diagnosi viene effettuata con la ricerca di anticorpi specifici tramite un esame del sangue. Se il test è negativo, significa che la paziente non è mai entrata a contatto con il parassita della malattia, cosa che espone la donna al rischio d'infettarsi proprio durante la gestazione.
In tal caso, per tutta la durata della gravidanza, è bene che la futura mamma eviti il contatto diretto con alcuni animali, mangi verdura e frutta cruda solo dopo accurato lavaggio, si lavi accuratamente le mani (in particolare dopo avere fatto giardinaggio o toccato carne cruda) e consumi solo carne ben cotta. Inoltre sarà necessario ripetere il test ogni mese nel corso della gravidanza per evidenziare e curare precocemente un'eventuale infezione.
Sintomi e rischi
Nella maggioranza dei casi la toxoplasmosi - che ha un periodo d'incubazione di 5-20 giorni - assume una forma asintomatica e spesso non ci si accorge nemmeno di averla fatta. Nei pochi casi in cui si manifestano dei sintomi, questi ultimi possono comprendere:
- Febbre
- Mal di gola
- Malessere (spossatezza, dolori muscolari, mal d'ossa ecc...)
- Ingrossamento dei linfonodi
Nei soggetti immunodepressi o esposti all'infenzione, invece, la toxoplasmosi può scatenare reazioni decisamente più significative come infiammazioni alla retina (con relativi problemi di vista), encefaliti e polmoniti.
Nei casi più gravi si può anche giungere al decesso del paziente.
In gravidanza
La toxoplasmosi può causare gravi danni se contratta da una donna gravida, anche se non è detto che il feto s'infetti.
I rischi per il bimbo comunque sono molto alti: si va dall'interruzione spontanea di gravidanza fino a serie malformazioni cognitive (ritardo mentale, cecità o grossi deficit visivi).
Gatto e toxoplasmosi
Quandi si parla di rischio toxoplasmosi per le donne incinte, il gatto domestico è subito identificato come primo possibile portatore della malattia.
In effetti il gatto è l'unico degli animali domestici convenzionali il cui organismo permette al parassita Toxoplasma gondii di diventare un ospite definitivo, dunque in grado di riprodursi sessualmente e infestare più parti del corpo. Nei cani e negli uomini, invece, Toxoplasma gondii può solo essere "un ospite intermedio" dove si siviluppano solo forme larvali del parassita.
Tale spiacevole caratteristica fa sì che la feci dei gatti possano essere contaminate e dunque diventare un veicolo di contagio.
Una donna incinta deve dunque sbarazzasi del proprio gatto?
Il problema del gatto domestico si pone solo in caso di esito negativo del test per la toxoplasmosi. Anche in questa specifica situazione, tuttavia, non è assolutamente necessario allontanare il micio dall'abitazione.
Il grosso problema infatti risiede nel trattamento delle feci, dunque basta prendere delle precauzioni
- Assicurarsi che il gatto non esca di casa o stia a contatto con altri animali.
- Pulire tutti i giorni la lettiera. Le cisti del parassita infatti si schiudono dopo circa 2-3 giorni ad una temperatura media di 24°C e con un'umidità piuttosto alta, dunque sbarazzarsene immediatamente può eliminare il problema alla radice.
- Evitare che sia la futura mamma ad occuparsi della pulizia della pupù.
- Lavarsi spesso le mani ogni volta che si viene a contatto con l'animale.
Rispetto al gatto, dunque, potrebbe essere molto più pericoloso per una donna incinta darsi al giardinaggio o alla cura dell'orto, visto che la terra potrebbe essere stata contaminata da escrementi di gatti randagi, topo o uccelli infetti.
Cura
Spesso la toxoplasmosi non richiede alcun trattamento. Nei casi più seri però, è necessario ricorrere ad una cura di farmaci antibiotici come la pirimetamina e la sulfadiazina.
Le donne incinte che contraggono la malattia, invece, di solito vengono sottoposte ad un trattaemento antibiotico di spiramicina, un antibiotico normalmente ben tollerato sia dalla madre sia dal feto.
In basi ai dati più recenti, il 90% dei feti sviluppatisi con toxoplasmosi congenita, se curati a dovere, nascono senza sintomi evidenti.
FONTI: Epicentro ISS; Humanitas
Domande e risposte
Toxoplasmosi: quali sono i rischi per il bambino?
I rischi maggiori sono l'insorgere di malformazioni del feto e l'interruzione spontanea di gravidanza.
Cosa non si deve mangiare per evitare la toxoplasmosi?
La madre dovrebbe estenersi dal consumare carne poco cotta, salumi non stagionati, frutta e verdura non lavata a dovere
Come capire se si ha la toxoplasmosi?
I possibili sintomi sono spossatezza, malessere, febbre, mal di gola, ingrossamento dei linfonodi.
Revisionato da Niccolò De Rosa