La gravidanza non è una malattia, per cui la si deve vivere serenamente. Parola di dottoressa. Ne è convinta infatti Elsa Viora, presidente del consiglio direttivo di Aogoi, l'associazione ostetrici e ginecologi ospedalieri italiani, che assicura ai futuri papà e mamme che «si può viaggiare nel modo che si preferisce, tenendo conto di qualche accorgimento». Ecco dunque qualche consiglio pratico per chi sceglie di viaggiare in gravidanza.
Viaggiare in gravidanza nel primo trimestre o nel terzo trimestre
Che una donna debba fare più attenzione durante i primi tre mesi di gravidanza evitando di fare lunghi spostamenti è, secondo la dottoressa Viora, un falso mito. Se è vero, infatti, che «il primo trimestre è il periodo in cui si verifica il maggior numero di aborti spontanei», è anche vero che «sono spesso frutto di una sorta di selezione naturale che non dipende da quello che una donna fa o non fa, ma da un problema intrinseco del feto». Paradossalmente, quindi, durante questo arco di tempo «stare a letto non cambia nulla perché in ogni caso non si avrebbero strumenti terapeutici per incidere sulla gravidanza». Da questo punto di vista, «è forse più utile stare attente nell'ultimo trimestre».
Viaggiare in gravidanza in auto
Un'altra leggenda metropolitana da smentire è che allacciare la cintura di sicurezza in auto sia sconsigliato per le donne incinte. Al contrario, «la cintura è raccomandata», basta indossarla avendo cura di posizionare una stringa tra il seno e la pancia e un'altra sotto la pancia e sopra le gambe, in modo che il ventre non rimanga schiacciato. Anche le vibrazioni non dovrebbero fare paura.
Come combattere la nausea in auto?
Invece, per combattere la nausea da viaggio che può colpire le future mamme «ognuno ha le proprie strategie, ma cibi come lo zenzero e la mela verde funzionano bene».
Quante ore si può stare in macchina in gravidanza?
L'indicazione di massima è di prevedere delle pause per sgranchirsi le gambe e per fare pipì.
Posso spostarmi in moto e motorino?
Viaggiare in gravidanza in aereo
E' importante differenziare tra voli brevi (sotto le 4 ore) o voli di media o lunga durata (oltre le 4 ore). Nel primo caso non sono necessarie particolari precauzioni.
Nel secondo caso, la prima precauzione da prendere è indossare le calze elastiche compressive per aiutare la circolazione. Stare a lungo fermi, infatti, «aumenta il rischio di trombosi venosa, che è ancora più alto per le donne in gravidanza». Se hai particolari fattori di rischio per la trombosi venosa profonda, il medico potrebbe prescriverti una puntura di eparina, un anticoagulante da fare appena prima del viaggio e nei giorni immediatamente successivi.
Come consigliano i CDC americani, «secondo alcuni esperti, il rischio di trombosi venosa profonda (TVP) è 5-10 volte maggiore tra le persone in gravidanza rispetto a quelle non in gravidanza, anche se il rischio assoluto è basso. Per prevenire la TVP, le viaggiatrici in gravidanza dovrebbero mantenersi idratate, fare stretching frequente, camminare ed eseguire esercizi per le gambe e indossare calze a compressione graduata». Un altro consiglio può essere quello di scegliere un posto vicino al corridoio e ai bagni, in modo da potersi muovere senza problemi. E di indossare abiti comodi. Occorre anche ridurre l'apporto di caffeina e gli alcolici (che comunque sono da evitare in gravidanza).
Attenzione alla destinazione
Viaggiare in aereo non comporta particolari rischi perché le cabine sono pressurizzate, l'importante è stare attenti alla destinazione: si può scegliere indifferentemente mare o montagna, ma «è sconsigliato andare in Paesi dove non ci sono condizioni sanitarie adeguate».
Inoltre, se si scelgono mete per le quali sono necessari dei vaccini, «è sempre meglio verificare che il farmaco somministrato si possa assumere durante la gravidanza». In particolare, «sono da evitare i vaccini che usano virus vivi». Inoltre, prima di presentarsi in aeroporto, è utile accertarsi se la compagnia scelta richieda o meno un certificato medico che autorizza la futura mamma a volare, per evitare di dover rimanere a terra.
Fino a quale mese si può volare in gravidanza?
Fino alle 36 settimane di gravidanza - 32 in caso di gravidanza gemellare - in genere le compagnie aeree accolgono le gestanti senza problemi, ma le regole possono cambiare a seconda della compagnia. Alcune dopo le 28 settimane richiedono un certificato medico, in cui si dichiari che mamma e bambino sono in buona salute e non ci sono rischi particolari di complicazioni e di parto prematuro. Altre richiedono che si compilino documenti specifici al momento della prenotazione del viaggio. Prima di prenotare sempre meglio verificare con la singola compagnia le condizioni.
E' opportuno anche considerare l'età gestazionale non solo nella data di partenza, ma anche di ritorno.
Le radiazioni cosmiche possono essere pericolose quando si vola?
Sempre secondo i CDC americani, le radiazioni cosmiche durante i viaggi in aereo rappresentano una minaccia minima per il feto, ma possono essere prese in considerazione per le viaggiatrici incinte che volano spesso.
I metal detector sono pericolosi in gravidanza?
I metal detector per la sicurezza aeroportuale sono magnetometri e non sono dannosi per il feto. Le macchine di sicurezza più recenti utilizzano scanner a raggi X a retrodiffusione, che emettono bassi livelli di radiazioni. La maggior parte degli esperti concorda sul fatto che il rischio di complicazioni dovute all'esposizione alle radiazioni di questi scanner è estremamente basso.
Viaggiare in nave in gravidanza
Ci sono controindicazioni a viaggiare in gravidanza su traghetti e navi da crociera?
A seconda della compagnia navale, potrebbe essere necessario un certificato rilasciato dal proprio ginecologo dal sesto o dal settimo mese di gestazione. E la maggior parte delle compagnie di crociera limita i viaggi oltre le 24 settimane di gestazione e potrebbero richiedere alle viaggiatrici incinte di portare con sé un certificato medico che attesti l'idoneità al viaggio, compresa la data prevista per il parto. Meglio informarsi presso la compagnia con cui si intende viaggiare per conoscere i requisiti o le indicazioni specifiche.
Viaggiare in treno in gravidanza
Il treno presenta alcuni vantaggi. Tra questi «la possibilità di alzarsi, muoversi liberamente» e soprattutto usare il bagno tutte le volte che si sente la necessità senza essere vincolate alle soste in autogrill. Durante i lunghi viaggi, infine, è bene non stare troppo sedute e i corridoi del vagone si possono usare in ogni momento per sgranchirsi le gambe di tanto in tanto.
Domande e risposte
Si può viaggiare in gravidanza nelle prime settimane?
Il primo trimestre è il periodo in cui si verifica il maggior numero di aborti spontanei che però sono spesso frutto di una sorta di selezione naturale che non dipende da quello che una donna fa o non fa, ma da un problema intrinseco del feto.
Fonti
- Con la consulenza di Elsa Viora, presidente del consiglio direttivo di Aogoi, l'associazione ostetrici e ginecologi ospedalieri italiani
- Pregnant Travelers CDC Yellow Book 2024 Family Travel Author(s): Romeo Galang, I. Dale Carroll, Titilope Oduyebo
- ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Viaggiare in gravidanza
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Revisionato da Luisa Perego