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La mamma deve star via per due giorni: la prima volta soli!

di Nostrofiglio Redazione - 28.06.2011 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Padre e figlio a casa da soli per un paio di giorni per la prima volta. Quanti dubbi! Che fare? E se sta male? E se non si addormenta? I consigli di un papà in erba (il piccolo Leonardo ha sei mesi) che condivide la straordinaria avventura della paternità.

Prima o poi capita o capiterà: per impegni di lavoro, per cause contingenti o per qualche altra faccenda eccezionale, la mamma deve assentarsi per un paio di giorni. Quindi dopo la nostra solita giornata lavorativa ci sarà una serata, una nottata e un risveglio tutto gestito da noi. E sarà il nostro… battesimo del mare!

All’inizio ero un po’ preoccupato: sarò in grado di badare al mio piccolo tutto da solo? E se si sveglia dieci volte durante la notte? Che faccio? E se sta male? E poi la mattina come faccio ad affrontare la solita faticosa giornata di lavoro? Faccio venire la suocera? Mia madre? La babysitter?

Consiglio spassionato: non perdetevi un’occasione simile. Buttate tutti fuori di casa e godetevi una serata tutta dedicata a vostro figlio o vostra figlia. Avvisate in ufficio che oggi uscirete all’ora giusta e non le solite due ore dopo di lavoro straordinario non pagato ;-). Fatevi preparare due cose da mangiare per voi e tutto l’occorrente per il piccolo (per esempio la pappa o i biberon, la camomilla, il cambio per la notte ecc.). Quindi una volta rientrati, lasciate tutte le preoccupazioni fuori dalla porta e state semplicemente con vostro figlio. Un po’ di gioco, poi si può guardare un po’ di tele, poi cenate con le cose pronte (magari mentre lui fa il riposino delle otto) e in un attimo è l’ora della pappa. La faccia che ha fatto il piccolo Leonardo sentendo la voce della mamma al telefono è stata davvero emozionante…

Infine arriva l’ora della nanna: con molta calma lo si mette a letto esattamente come fa la mamma o come fate voi di solito. Stessa procedura, stesso ritmo, stesso orsetto sperando in una notte tranquilla. Certo c’era l’incontro di rugby su Sky o la differita delle Superbike su Eurosport o gli amici in birreria ma francamente vedere il sorriso che ti regala tuo figlio perché sei stato sei ore sempre con lui, per me non ha prezzo.

La notte: solitamente quando c’è la mamma quasi non sento le rare volte che il piccolo Leonardo si mette a piangere. Forse automaticamente i papà delegano la responsabilità della notte alla mamma. Invece questa volta è capitato anche a me quello che spesso sento dire a mia moglie: ero sveglio un secondo prima che il piccolo si mettesse a piangere. Se non c’è un problema particolare, i bimbi di notte si svegliano perché hanno sete, sono bagnati o sono in posizione scomoda, a pancia sotto o magari con le gambine infilate fra le sbarre del letto. Da avere a portata di mano: un piccolo biberon di camomilla e il ciuccio. Se è bagnato, avete già preparato il fasciatoio con le cose che vi servono. Se siete fortunati, in venti minuti siete nuovamente a letto.

E la mattina sarà una gioia vedere un sorriso speciale dedicato a voi nascere sulle labbra del piccolo appena svegliato.

Piccoli messaggi alla vostra compagna

Il periodo con un bimbo piccolo solitamente è stressante per l’amore reciproco dei genitori. La sera in particolare: quando tutti e due sono stanchi morti per le fatiche della giornata il bimbo richiede le maggiori attenzioni e magari piagnucola per ogni sciocchezza. Questo è proprio il momento in cui stupide irritazioni si evolvono improvvisamente in dure contrapposizioni. Non dimentichiamo che è il momento. Noi papà (solitamente i più impulsivi) dovremmo contare fino a dieci prima di partire con una frase tagliente o un rimprovero. Non serve a niente: crea solo un clima brutto per il piccolo e non sposta di una virgola la vostra compagna.

E’ meglio dormirci su e la mattina affrontare nuovamente la questione. Oppure lo si scrive una breve lettera lasciata sul tavolo della colazione o un post-it sulla porta del frigorifero risolvono le questioni meglio di qualsiasi discussione.

Il prossimo mese

Chi è l'autore del blog

Alessandro Casnedi fa il webmaster, è appassionato di moto da quando aveva dieci anni, di barche a motore e di ... dolci. Che però mangia solo in ufficio perché la dolce metà lo tiene a stecchetto (sssssshhh non fate la spia).

La sua frase più ricorrente: “Da quando c'è Leonardo, niente è più come prima.” Il piccolo (nato il 23 dicembre 2010) gli ha regalato un sorriso perenne stampato sulle labbra, qualche ora di sonno in meno la notte, ma svariati decibel di tolleranza in più per i colleghi più casinisti!

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