Home Famiglia Papà

Svezzamento e nanna ... visti da lui

di Nostrofiglio Redazione - 16.09.2011 - Scrivici

papa-figlio.180x120
E' arrivato il momento della pappa, come fare per non perdere la calma? E con la nanna come ve la cavate? Avete un rituale? I consigli di un papà in erba (il piccolo Leonardo ha otto mesi) che condivide la straordinaria avventura della paternità.

Leonardo si avvia velocemente verso il suo ottavo mese: è ora di sostituire al latte le pappe. Ho fatto una piccola indagine coinvolgendo alcuni amici con bambini piccoli e il risultato è che lo svezzamento è spesso visto da noi papà come un periodo vago, non ben definito, in cui… “automagicamente” il piccolo passa dal seno della mamma (o dal biberon) a sedersi a tavola con noi.

Ovviamente non è così: il passaggio deve essere dolce e graduale e spesso è necessario preparare la pappa e anche il latte. Magari il piccolo mangia due cucchiai e poi si rifiuta di proseguire e quindi è necessario ripiegare nuovamente sul latte. Leonardo è stato un po’ difficile i primi giorni: cominciava con la pappa con grande entusiasmo ma dopo pochi bocconi si fermava e cominciava a piangere. Biberon in mano e si proseguiva così.

Il latte della mamma o artificiale con biberon sono tutto quello che ha conosciuto fino a oggi e non bisogna dimenticare che per lui non sono solo fonte di cibo ma un forte fattore tranquillizzante e rassicurante. Giorno dopo giorno però, il numero di cucchiai mangiati prima di cominciare a piangere sono via via aumentati e dopo un paio di settimane di “doppio menù” (pappa + latte) il tutto si è normalizzato. Oggi la pappa è diventato pranzo e cena. Il biberon (o il seno della mamma) è usato solo per la colazione ma rimane una coccola potente necessaria quando è molto stanco o particolarmente nervoso.

Certo che la pappa produce cambiamenti davvero importanti nei nostri piccoli. Pensavo che il latte fosse l’alimento più nutriente del modo e in realtà lo è ma Leonardo dopo lo svezzamento ha cominciato a cresce davvero velocemente e oggi abbiamo dieci chili di… purissimo porcellino!

Il rito della nanna

E’ lo spauracchio di tutti noi genitori: la sera quando si è stanchi e si desidera solo calma, pace e tranquillità, il piccolo comincia a fare casino perché non vuole andare a dormire.

Chili di libri sono stati scritti sull’argomento e da secoli gli esperti si confrontano.

Io non ho certamente la soluzione in tasca ma vi passo il mio piccolo metodo che sembra funzionare bene con il mio bambino: il rituale serale pre-nanna. Una serie di azioni ripetitive, sempre uguali ed eseguite nello stesso ordine che comunicano al bambino che è ora di addormentarsi e che dopo poco rivedranno certamente mamma e papà. Lo prendo in braccio in modo che lui guardi davanti, facciamo il giro della sua stanza spegnendo le luci più forti, abbassando le tapparelle e caricando il carillon.

Poi i suoi due animali preferiti di peluche (l’orsetto e l’asinello) vengono sistemati nel lettino, sempre nello stesso posto. Lui è in braccio e vede tutto ciò che si fa mentre io gli parlo: il ciuccio, un sorso d’acqua. Poi lo adagio nel letto da seduto e lui solitamente abbraccia subito l’orsetto. Con gentilezza e sempre parlandogli, gli appoggio il capo sul cuscino.

Un bacino e una carezza e lo lascio solo. Con molta calma e determinazione. In realtà esco dalla camera quasi sempre pregando che vada tutto bene ma devo confessare che il 95% delle serate finisce così!

La mattina altro rituale: alla stessa ora lo sveglio e facciamo sempre le stesse tre cose. Lo chiamo, lo saluto, mano sul pancino e due mani ai lati della faccia, seduti sul lettino per svegliarsi ancora un po’ e convincersi che un’altra notte, identica a tutte le altre, è passata.

Com’è il vostro rituale pre-nanna? Ne avete uno? O forse addirittura più di uno? Sarebbe bello se li condividessimo insieme

In bocca al lupo!

Ale

Il prossimo mese

Trasporto in auto: è ora del seggiolino contromarcia

Leggi le puntate precedenti:

Chi è l'autore della rubrica "A spasso con papà"

Alessandro Casnedi fa il webmaster, è appassionato di moto da quando aveva dieci anni, di barche a motore e di ... dolci. Che però mangia solo in ufficio perché la dolce metà lo tiene a stecchetto (sssssshhh non fate la spia).

La sua frase più ricorrente: “Da quando c'è Leonardo, niente è più come prima.” Il piccolo (nato il 23 dicembre 2010) gli ha regalato un sorriso perenne stampato sulle labbra, qualche ora di sonno in meno la notte, ma svariati decibel di tolleranza in più per i colleghi più casinisti!

Crea la tua lista nascita

lasciandoti ispirare dalle nostre proposte o compila la tua lista fai da te

crea adesso

TAG:

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli