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Farmaci per bambini, istruzioni per l'uso

di Angela Bisceglia - 30.03.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
I bambini non sono adulti in miniatura, per questo prima di somministrare loro dei farmaci bisogna fare attenzione e in caso di dubbio contattare il pediatra

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In caso di febbre meglio l'ibuprofene o il paracetamolo? Gli antibiotici quando sono necessari? E per la tosse si può usare l'aerosol con cortisonici? Queste sono solo alcune delle domande che si pongono i genitori prima di dare ai propri figli un medicinale, perché quando si tratta di somministrare farmaci ai bambini, la prudenza non è mai troppa, specie se si tratta di bimbi molto piccoli. I bambini non sono adulti in miniatura, possono assorbire ed eliminare i farmaci in maniera differente, così come l'azione benefica e gli effetti collateralipossono essere ben diversi da quelli che si manifestano negli adulti.

Ecco allora una breve guida per essere genitori informati e per evitare di somministrare ai vostri figli farmaci non adatti a loro. Se avete qualche dubbio, però, contattate sempre il pediatra!

 

Farmaci per bambini, no al fai da te

I bambini, come ribadiscono da anni la Società Italiana di Pediatria e l'Agenzia Italiana del Farmaco, non sono adulti in miniatura ed è importante che i genitori lo tengano sempre bene a mente quanto si tratta di dare loro qualche medicinale.

Non tutti ne sono a conoscenza, ma meno del 50% di tutti i farmaci destinati alla popolazione pediatrica sono stati espressamente studiati per loro. Così nei bambini vengono spesso impiegati, a dosaggi adattati secondo il criterio del peso corporeo, medicinali che in realtà sono autorizzati per l'età adulta. "Si tratta della cosiddetta prescrizione off-label, cioè al di fuori di quanto autorizzato e riportato nel foglietto illustrativo (off-label per indicazione, dose, frequenza, durata, età)", spiega la dott.ssa Laura Cuzzolin, farmacologa.

Cosa fare allora se mancano le ricerche specifiche per la popolazione pediatrica? Che si tratti di febbre, mal di gola o tosse, meglio affidarsi sempre alle indicazioni del pediatra, evitando di affidarsi al fai da te e di somministrare ai più piccoli i farmaci destinati agli adulti, modificando arbitrariamente la dose o manipolando la formulazione.

L’età del bambino, un fattore da tenere in considerazione

Nei bambini i sintomi e il decorso della malattia possono essere differenti da quelli che si manifestano negli adulti e, come dicevamo all'inizio, i bambini possono assorbire ed eliminare i farmaci in modo differente. L'interazione tra il farmaco l'organismo può quindi variare a seconda dell'età del bambino.

Chiedere consiglio al pediatra è sempre la cosa giusta da fare, a maggior ragione se il bambino ha meno di 2 anni o se deve assumere un farmaco per la prima volta. Anche se si tratta di un medicinale che non richiede la prescrizione medica, è importante ascoltare sempre il parere di un medico e leggere attentamente il foglietto illustrativo.

Cosa fare prima di somministrare un farmaco al bambino

Se il pediatra non dovesse essere reperibile, ma volete cercare di alleviare i sintomi del bambino, meglio prendere qualche precauzione per essere sicuri di non somministrare farmaci in modo errato.

Secondo Federfarma e l'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, prima di dare al bambino un qualsiasi medicinale è necessario:

  • leggere attentamente il foglietto illustrativo del farmaco, controllando il nome del principio attivo e verificando che non sia presente in altri farmaci che il bambino sta già assumendo;
  • controllare nel foglietto illustrativo che il medicinale non interagisca con altri farmaci che il bambino assume;
  • seguire con attenzione dosi e tempi di somministrazione indicati in base al peso corporeo e all'età del bambino (attenzione ai calcoli!)

"Può capitare che i genitori facciano male i calcoli e quindi il farmaco venga usato in modo non corretto, bisogna stare attenti, soprattutto se il bambino è molto piccolo" precisa la farmacologa.

Ricordate sempre che per dosare correttamente un farmaco in forma liquida bisogna utilizzare l'apposito dosatore, meglio ancora se si tratta della siringa, come suggerito anche dagli autori di uno studio della Scuola di Medicina dell'Università di New York, pubblicato sulla rivista Pediatrics.

  Secondo la ricerca il 20% dei genitori che somministra farmaci in sciroppo ai propri figli sbaglia dosaggio, ecco perché è più sicuro utilizzare la siringa.

Attenzione anche a diminuire le dosi "a proprio piacimento" per paura di effetti collaterali o, all'opposto, aumentare le dosi perché il bambino sta molto male, è un atteggiamento controproducente e può essere anche pericoloso.

Suggerimento: ricordate di somministrare il farmaco lentamente, anche se siete stressati e avete paura che il bambino lo sputi, in modo tale che non rischi di andargli di traverso.

Cosa fare dopo la somministrazione di un farmaco

Dopo aver somministrato il farmaco al bambino:

  • scrivete su un'agendina o sulle note del cellulare il nome del medicinale o del principio attivo utilizzato e segnate anche le ore a cui lo avete dato, così che se il bambino dovesse stare male potrete dire ai medici cos'ha assunto precisamente;
  • contattate il pediatra se il bimbo dovesse essere irrequieto o se al contrario sembra abbia molto sonno, ma anche se ha mal di pancia, diarrea e macchie sulla pelle;
  • se dopo aver assunto il farmaco il bambino vomita o sputa la medicina dovrete somministrare una nuova dose, mentre se vomita dopo circa una mezz'ora allora non è necessario ripetere la somministrazione.

Queste erano le indicazioni principali per una somministrazione sicura dei farmaci, vediamo ora nel dettaglio cosa un bambino può assumere e quali, invece, sono i farmaci da cui tenersi alla larga.

Farmaci per bambini: quali si possono somministrare

In età pediatrica non sono moltissimi i farmaci che si possono dare ai bambini, ma in ogni caso è sempre bene ascoltare il parere del pediatra.

Febbre e dolore

"In questi casi il farmaco di prima scelta è il paracetamolo" spiega Cuzzolin – "è l'analgesico e antipiretico più utilizzato dai genitori perché è sicuro e ben tollerato dai bambini, sempre se si seguono le indicazioni riportate nel foglietto illustrativo".

Come per tutti i farmaci, infatti, è importante non variare le dosi e i tempi di somministrazione, se non indicato espressamente dal pediatra. "Poiché la durata d'azione del paracetamolo è molto limitata, spesso i genitori somministrano questo farmaco più spesso del previsto, con intervalli troppo brevi tra una dose e quella successiva, esponendo il bambino a un rischio di epatotossicità" precisa la farmacologa.

In alternativa al paracetamolo, anche l'ibuprofene è un ottimo antipiretico, analgesico e antinfiammatorio. "L'ibuprofene si può usare tranquillamente in età pediatrica, sempre con le dovute precauzioni" afferma la dott.ssa Cuzzolin. Per i bambini esistono delle formulazioni specifiche, ma bisogna sempre controllare la dose adatta al peso e all'età del piccolino.

Vomito o diarrea

"Se il bambino vomita o ha la diarrea, l'approccio migliore è quello di evitare la disidratazione, senza ricorrere necessariamente ai farmaci. Si possono utilizzare delle soluzioni reidratanti per compensare i sali minerali persi", spiega la farmacologa. Si potrebbero anche abbinare dei fermenti lattici per riequilibrare la flora batterica intestinale.

Secondo la Società Europea di Gastroenterologia Pediatrica nei bambini si possono utilizzare dei probiotici contenenti il Lactobacillus rhamnosus GG o Saccharomyces boulardii per cui è stata dimostrata l'efficacia in età pediatrica.

Raffreddore

In caso di raffreddore si possono eseguire dei lavaggi nasali con soluzione fisiologica, mentre è meglio evitare la somministrazione di farmaci cortisonici tramite aerosol perché non ci sono evidenze scientifiche a supporto.

Infezioni batteriche

In caso di infezioni batteriche si utilizzano gli antibiotici e sarà il pediatra a scegliere il farmaco e il dosaggio giusto a seconda del tipo di infezione. "La cura a base di antibiotici, a cui spesso si ricorre in modo forse eccessivo o improprio, ad esempio in caso di infezioni delle vie respiratorie virali, deve essere seguita minuziosamente per cercare di non alimentare il fenomeno dell'antibiotico resistenza" precisa la farmacologa.

Quali farmaci è meglio non somministrare ai bambini

Tra i farmaci che invece non dovrebbero essere utilizzati nei bambini ci sono:

  • l'aspirina (acido acetilsalicilico), che fa parte dei FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), è controindicata nel bambino in presenza di infezioni virali;
  • la codeina, usata per il trattamento della tosse, è controindicata nei bambini di età inferiore ai 2 anni;
  • i mucolitici, secondo l'AIFA, non vanno somministrati nei bambini sotto i 2 anni dopo la segnalazione di casi di ostruzione respiratoria.

Qualora sospettaste di aver sbagliato dosaggio o di aver somministrato un farmaco non adatto a vostro figlio, è necessario chiamare un centro antiveleni per valutare la situazione, qui potrete trovare quello più vicino al luogo in cui abitate. 

Infine, per evitare incidenti legati alla possibile ingestione di medicinali da parte dei bambini, fate sempre attenzione a dove tenete i farmaci, anche nelle case dei nonni. Secondo uno studio del CDC americano (Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie), pubblicato dal Journal of Pediatrics, la metà dei casi di avvelenamento da farmaci nei bambini in ambito domestico è dovuto a disattenzione da parte degli adulti (genitori e nonni).

Fonti utilizzate per l'articolo:

  • Consulenza della dott.ssa Laura Cuzzolin, Farmacologa e professore aggregato di farmacologia della Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università di Verona
  • Società Italiana di Pediatria, Farmaci e bambini
  • Agenzia Italiana del Farmaco, Farmaci e pediatria
  • Federfarma, Farmaci ai bambini

Revisionato da Francesca De Ruvo

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