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Figli naturali uguali ai legittimi

di Sarah Pozzoli - 28.11.2012 - Scrivici

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E’ stata approvata la legge che elimina nel codice civile le distinzioni tra figli nati fuori dal matrimonio e figli nati all’interno del matrimonio

Figli naturali (cioè nati fuori dal matrimonio) uguali a tutti gli effetti a quelli legittimi (cioè nati all’interno del matrimonio). La Camera dei deputati ieri ha dato infatti il via libero definitivo (con con 366 favorevoli, 31 contrari, 58 astenuti) al Testo unico sul riconoscimento dei figli naturali, che ora è legge.

La legge è composta da sei articoli e modifica il codice civile per eliminare le distinzioni tra status di figlio legittimo e di figlio naturale. Ecco che cosa cambia.

Sono 100mila i figli naturali nel nostro paese, il 20% del totale (Istat)

I parenti sono parenti. “La parentela è il vincolo tra le persone - dice la legge - che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione sia all'interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo”. Insomma la legge riconosce ai figli naturali un vincolo di parentela con tutti i parenti e non solo con i genitori. Il che significa che in caso di morte dei genitori viene per legge affidato ai nonni e non deve essere dato in adozione (rischio peraltro già eliminato dalla giurisprudenza). Inoltre questa parificazione ha conseguenze anche ai fini ereditari. L’articolo 537 del codice civile, “Riserva a favore dei figli legittimi e naturali”, nel terzo comma stabiliva infatti che “i figli legittimi possono soddisfare in denaro o in beni immobili ereditari la porzione spettante ai figli naturali che non vi si oppongano”. Ora questa norma non ha più valore.

Il riconoscimento del figlio naturale. Il figlio “nato fuori del matrimonio può essere riconosciuto” dalla madre e dal padre “anche se già uniti in matrimonio con altra persona all'epoca del concepimento” e il riconoscimento “può avvenire tanto congiuntamente quanto separatamente”. Si abbassa inoltre da 16 a 14 anni l’età a partire dalla quale il riconoscimento del figlio naturale non produce effetto senza il suo assenso e l’età al di sotto della quale il riconoscimento non può avere effetto senza il riconoscimento dell’altro genitore che abbia già effettuato il riconoscimento.

Figli incestuosi. E’ prevista la possibilità del riconoscimento, previa autorizzazione del giudice, avuto riguardo all’interesse del figlio.

I diritti dei figli. Si stabilisce che il figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni. Il figlio ha diritto di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti. Il figlio minore (che ha compiuto gli anni 12, e anche di età inferiore ove capace di discernimento) ha diritto di essere ascoltato in tutte le questioni e le procedure che lo riguardano.

Deleghe al governo - La revisione di alcune delle norme in materia viene affidata a una delega al governo da attuare entro un anno. Per questo è stata già istituita una commissione guidata dal professor Cesare Massimo Bianca che metterà a punto le norme di attuazione. Uno dei decreti attuativi riguarderà la disciplina delle successioni e delle donazioni, ai fini dell'eredità . I decreti di delega si occuperanno anche di prova della filiazione, presunzione di paternità del marito, azioni di riconoscimento e disconoscimento dei figli, dichiarazione dello stato di adottabilità

Commenti – “Abbiamo finalmente raggiunto un risultato storico in materia di diritti civili, archiviando norme odiose fondate su un anacronistico senso della morale. Spero che sia solo il primo di una lunga serie di provvedimenti coraggiosi, capaci di eliminare le profonde discriminazioni che esistono ancora nel nostro Paese” ha detto la portavoce di Fli, Giulia Bongiorno.

Finalmente, dopo anni di discussione, è stata approvata una legge che costituisce un importante punto di innovazione: non esistono più i figli con aggettivi, cioè legittimi o naturali, ma i figli sono tutti uguali. È una nuova civiltà giuridica. Questo è uno di quei passi in avanti che fanno entrare il nostro Paese in un'altra epoca storica”, ha detto la senatrice Pd Vittoria Franco.

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