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Neonati in piscina, scegli il corso che fa per voi

di Franco Teruzzi - 17.05.2013 - Scrivici

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Ci sono due tipi di corsi per bambini da zero a cinque anni: quelli in cui si privilegia l'aspetto psicomotorio e quelli in cui e quelli in cui invece si privilegia di più la performance. Scegli quello che fa per voi.

Consulenza di Paola Carrara, idrochinesiologa e responsabile del centro Inacqua di Novate Milanese

Ci sono due tipi di corsi per bambini da zero a cinque anni:

- quelli in cui si privilegia l'aspetto psicomotorio;

- quelli in cui e quelli in cui invece si privilegia di più la performance (non ovviamente nei primi mesi del bambino), che nella fattispecie è insegnare a nuotare.

Tra i primi rientra il metodo dal consorzio Inacqua che prevede un approccio dolce e pone la performance sportiva assolutamente in secondo piano, preferendo fornire al bambino la possibilità di prendere graduale confidenza con l'ambiente acquatico, fino ad arrivare a viverlo con naturalezza. L'insegnante non deve essere solo un istruttore di nuoto, ma anche esperto in bambini nei corsi neonatali ed educatore specializzato in quelli di acquaticità prescolare.

Assecondando il percorso di crescita del bambino e la sua naturale indole, anche i più timorosi dell'acqua perdono prima o poi le loro diffidenze, senza traumi e forzature. Anche se la ricerca della performance non è prioritaria, normalmente con un approccio di questo tipo si arriva ad avere bambini che si muovono autonomamente in acqua alta precocemente, senza ausilio di galleggianti.

Nei metodi in cui l'insegnamento del nuoto è al primo posto è ancor più fondamentale la bravura dell'insegnante. È dunque bene affidarsi a scuole di provata esperienza nell'età prescolare, con istruttori specializzati che diano molta importanza al gioco e rispettino i tempi di ciascun bambino. Di fronte al possibile vantaggio di bruciare le tappe, altrimenti, si corre anche il rischio di ottenere progressi solo con chi è naturalmente predisposto, arrivando in certi casi a far disinnamorare dell'acqua i meno portati.

"Si tratta di approcci diversi, non necessariamente giusti o sbagliati - spiega Carrara. E lo fa con un esempio lampante. - Se io voglio insegnare a un bambino a diventare poeta posso scegliere due strade diverse: insegnarli a scrivere, oppure mostrargli le bellezze del mondo".

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