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Stitichezza: ecco i rimedi delicati per mamma e bambino

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Durante la gravidanza o dopo il parto può capitare di soffrire di stitichezza. Ma anche i nostri bambini possono avere difficoltà ad andare in bagno regolarmente. Perché succede e come risolvere la stipsi?  

In questo articolo

A chi non l'ha mai sperimentata può sembrare un problema banale, ma chi soffre di stitichezza sa bene che cosa significa stare seduti  in bagno ad aspettare invano, svuotarsi non tutti i giorni e mai in maniera soddisfacente, sentire la pancia gonfia e avere una costante sensazione di evacuazione incompleta o di ostruzione. Già, perché se è vero che "mens sana in corpore sano", come dicevano i latini, la regolarità intestinale è uno degli elementi fondamentali del nostro benessere. 

La stitichezza: un problema soprattutto al femminile

La stitichezza è un fenomeno particolarmente diffuso, soprattutto tra le donne. Il motivo risiede nelle oscillazioni di due ormoni tipicamente femminili: gli estrogeni e il progesterone. Se i primi aumentano il numero delle evacuazioni, i progestinici le riducono, poiché provocano un generale rilassamento muscolare che rallenta la motilità intestinale, causando di riflesso un rallentamento del transito delle feci, che si accumulano e diventano sempre più dure e difficili da espellere. Le variazioni di questi ormoni accompagnano la donna per tutta l'età fertile, dalla prima mestruazione fino alla menopausa.  

La gravidanza: un periodo critico per la stitichezza

La gravidanza costituisce uno dei periodi in cui più facilmente la donna può andare incontro a stipsi: all'azione miorilassante del progesterone infatti si aggiunge, negli ultimi mesi di gestazione, la compressione esercitata sul colon e sul retto dall'utero, che fa da ostacolo materiale al passaggio delle feci.

Neomamme alle prese col bebè… e con la stipsi!

Anche dopo il parto la stitichezza può continuare a fare sgradita compagnia alla mamma: agli stravolgimenti ormonali spesso si aggiungono le emorroidi, di cui facilmente si è colpite in gravidanza e che possono continuare ad essere presenti anche dopo il parto, rendendo più difficoltose le evacuazioni.

Talvolta ne soffrono anche i bambini

Se durante l'allattamento fila tutto liscio, dopo lo svezzamento può capitare che il bambino vada incontro a stitichezza, dal momento che il cambio di alimentazione può comportare un rallentamento dei movimenti intestinali e rendere le feci più dure. Una volta che l'intestino si è abituato al cambiamento, in genere l'alvo ritorna normale, ma può darsi che nel passaggio dal pannolino al vasino e anche negli anni della crescita la stitichezza ricompaia, a causa di abitudini alimentari nuove che richiedono un adattamento dell'organismo, ma anche per ragioni psicologiche e comportamentali; ad esempio se il bambino non si sente a proprio agio o perché è intento al gioco e rimanda l'appuntamento con il bagno. A volte possono influire anche i cambiamenti nella vita del bambino, come l'inserimento all'asilo o l'inizio della scuola.

Se la stitichezza è compagna abituale: evitare il fai da te

Che fare se la stitichezza non è un fatto occasionale ma si protrae nel tempo ed interferisce con il benessere quotidiano? Il primo consiglio è evitare i trattamenti fai da te, ad esempio con tisane e purganti che, oltre ad aumentare il malessere con gonfiori, crampi e coliche, rischiano di innescare un circolo vizioso, per il quale l'intestino si abitua all'intervento esterno e non riesce più a ripristinare la sua regolarità.

La cosa migliore da fare è sempre interpellare il proprio medico, che, dopo aver escluso eventuali patologie, potrà diagnosticare se effettivamente si soffre di stipsi - e soprattutto di stipsi cronica – e dare indicazioni mirate per gestire il disturbo.

Le buone abitudini per prevenire e contrastare la stitichezza nelle mamme...

Di sicuro per affrontare la stipsi sarà necessario cambiare alcune abitudini di vita, sia delle mamme che dei bambini. 
Premesso che il transito intestinale avviene grazie ai movimenti fisiologici dell'intestino e che, quanto maggiore è il volume delle feci, tanto più efficaci e frequenti sono le contrazioni intestinali, ecco le buone pratiche da mettere in atto tutti i giorni:

- evitare la sedentarietà: praticare attività fisica quotidiana migliora la funzionalità del colon e la motilità intestinale, favorendo i movimenti peristaltici e quindi facilitando l'evacuazione. Anche durante la gravidanza lo sport non è controindicato: basta confrontarsi con il ginecologo per un consiglio sul tipo di attività.

- bere: spesso ce ne dimentichiamo, invece è indispensabile bere almeno 1,5-2 litri di acqua (ma vanno bene anche tisane e succhi di frutta non zuccherati) al giorno. L'acqua ammorbidisce le feci, ne aumenta il volume e ne favorisce l'espulsione. E poi si ricordi che in gravidanza e allattamento il fabbisogno di acqua aumenta!

- mangiare alimenti ricchi di fibra, come verdure, frutta, legumi: amici della regolarità intestinale sono in particolare avena integrale, carciofi, crusca, polline, semi di lino, prugne secche, kiwi, miele e carota.

- nei periodi di stipsi, limitare alimenti dall'effetto astringente, come limoni, riso, nespole, banane, mele, mirtilli, tè.  

…e nei bambini

Le regole per contrastare la stitichezza nei bambini sono più o meno le stesse, con alcuni accorgimenti in più:

- sin da piccoli, cogliamo tutte le occasioni per far muovere i nostri bambini, portandoli al parco a scorrazzare (quando il tempo lo permette!), o iscrivendoli ad un corso sportivo tra quelli adatti alla loro età e di loro gradimento, altrimenti lo abbandoneranno alla prima occasione

-  assicuriamoci che nostro figlio beva a sufficienza, offrendogli l'acqua più volte durante la giornata

- introduciamo gradualmente nell'alimentazione del bambino gli alimenti ricchi di fibra, come frutta, verdura e cereali integrali. Un po' per volta imparerà a conoscerli ed apprezzarli: anche il gusto va educato!

- cerchiamo di stabilire una routine per andare in bagno, incoraggiando il bambino ad andarci sempre alla stessa ora: le routine piacciono anche all'intestino!

Onligol Macrogol: per gestire con delicatezza la stipsi di future mamme, mamme e bambini

Onligol è un dispositivo medico CE 0426. Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni d'uso. Aut min del 07.08.2024

Se il cambiamento dello stile di vita non è sufficiente per risolvere il problema della stitichezza, un aiuto può venire da Onligol Macrogol, un lassativo caratterizzato da un'azione delicata e ben tollerato. Commercializzato da Alfasigma, Onligol Macrogol è un lassativo che agisce in maniera delicata; il Macrogol infatti è una molecola ad effetto osmotico che si comporta come una spugna: una volta nell'intestino, non viene assorbita e metabolizzata, ma è in grado di legare a sé l'acqua già presente nell'intestino e quindi di idratare le feci, aumentandone il volume e ammorbidendole, facilitando in tal modo l'evacuazione.

Onligol non fermenta nell'intestino e non irrita la mucosa, ma stimola meccanicamente il movimento intestinale e viene eliminato nelle feci in forma non modificata. Per questo non provoca crampi, né dolore addominale, né condizioni di urgenza.

Privo di elettroliti, aromi ed eccipienti*, Onligol Macrogol è indicato per chi soffre sia di stipsi occasionale, sia di stipsi cronica e può essere adoperato anche in modo prolungato, poiché la sua azione non si riduce nel tempo. La sua elevata tollerabilità consente di usarlo, dietro consiglio medico, anche nelle fasi più delicate della vita, come durante la gravidanza, l'allattamento o nei bambini dai 6 mesi in poi. 

*Questa proprietà non incide sul livello di efficacia del dispositivo

Come si usa Onligol Macrogol

Disponibile in bustine monouso, o in flacone da 400 g e da 200 g con dosatore, la sua polvere si scioglie in acqua o in qualsiasi bevanda anche calda, come tè, tisane, latte, brodo o succo di frutta. Insapore e inodore, Onligol Macrogol non altera il gusto della bevanda e quindi risulta gradevole da bere anche per i bambini.

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