Forse per i bambini avere la scusa buona per perdere qualche giorno di scuola e stare a casa coccolati da mamma o papà non è una prospettiva tanto negativa, però stare male non piace a nessuno, neanche ai bambini più "coccolosi". Per i genitori, poi, un figlio ammalato è sempre motivo di preoccupazione, senza considerare che comporta spesso delle difficoltà anche da un punto di vista organizzativo, se entrambi lavorano e non sanno con chi lasciare il piccolo. E senza considerare che, una volta che certi virus entrano in casa, è facile che il contagio si estenda ad altri membri della famiglia, moltiplicando il disagio.
Perché d'inverno le infezioni sono più frequenti, soprattutto tra i bambini
Con l'arrivo del freddo, è un dato di fatto che aumentano le probabilità di ammalarsi di infezioni respiratorie, come raffreddore, faringite, tonsillite, bronchite. Questo per una serie di motivi: si trascorre più tempo in ambienti chiusi e poco aerati, dove germi vari circolano con maggiore facilità; gli sbalzi di temperatura e di umidità tra dentro e fuori mettono a dura prova le difese immunitarie che, se non sono ben "equipaggiate", non riescono a resistere all'attacco di virus e batteri; a scuola, in palestra, ai vari corsi extrascolastici, si sta "tutti insieme appassionatamente" e spesso basta che uno solo si ammali perché si crei un effetto domino. I bambini, poi, sono ancor più vulnerabili ai germi, perché il loro sistema immunitario è ancora vergine e non ha ancora sviluppato gli anticorpi necessari per fronteggiare certe infezioni. Meglio rassegnarsi quindi? No, perché molto possiamo fare anche noi per ridurre il rischio di contrarre infezioni e di contagiarci.
La salute passa dalla bocca
È un modo di dire abbastanza comune che sicuramente avremo sentito nei contesti più disparati. Ed è vero: perché la bocca è il primo "ingresso" del nostro organismo, attraverso il quale facciamo passare il cibo, l'acqua, l'aria. E possiamo far passare anche i germi. Per arginarli e prevenire malattie da raffreddamento, è fondamentale potenziare le difese immunitarie della bocca. Come? Mantenendo in salute il microbiota orale, un insieme di oltre 700 specie di microrganismi che popolano il cavo orale e che, se presenti nelle giuste proporzioni, possono dare manforte ai nostri anticorpi per ostacolare l'ingresso e la proliferazione di virus e batteri.
L'importanza del microbiota orale nel mantenere uno stato di benessere
Sempre più studi stanno evidenziando come un microbiota orale sano – o, come si dice in termini medici, in eubiosi - possa contribuire a mantenere uno stato di benessere e prevenire diverse tra le più comuni malattie del cavo oro-faringeo, mentre un'alterazione della sua composizione, detta disbiosi, indebolisca la risposta immunitaria e favorisca l'accesso di agenti infettivi. I batteri che compongono la microflora sono infatti in grado di aderire alla superficie del cavo orale formando una pellicola che, se composta in prevalenza da batteri "buoni", costituisce una vera e propria barriera protettiva; se invece tali batteri diminuiscono rispetto a microrganismi patogeni, si può andare incontro più facilmente ad infezioni sia del cavo orale, come afte, stomatiti, gengiviti, sia della gola, come tonsilliti e faringiti, sia dell'orecchio, come le otiti. Nei bambini, poi, capita facilmente che un'infezione evolva in un'altra: ad un raffreddore, ad esempio, potrebbe associarsi mal di gola, così come le secrezioni mucose di una faringite possono raggiungere l'orecchio causando otite.
Come mantenere un microbiota orale sano
Come garantire l'eubiosi del microbiota della bocca? Assicurandosi che nel microbiota orale ci sia prevalenza di ceppi batterici benefici. In particolare dello Streptococcus salivarius, che, quando c'è eubiosi, risulta essere la specie più presente a livello orale. Viceversa, una sua carenza potrebbe favorire la proliferazione di batteri potenzialmente patogeni, come Moraxella catarrhalis, Haemophylus influenzae e altre specie di Streptoccocchi, come S. pneumoniae e S. pyogenes. Batteri che possono aggredire la mucosa orale o estendersi verso le alte e basse vie respiratorie.
Streptococcus salivarius K12: il ceppo più benefico per una bocca sana
Ci sono circa 15 ceppi di Streptococcus salivarius, ma si è visto che il più benefico per la salute del cavo orale è lo Streptococcus salivarius K12: da studi in laboratorio è emerso infatti che questo ceppo è in grado di entrare in competizione con i batteri cattivi, producendo batteriocine, ossia sostanze capaci di distruggere i germi patogeni, in particolar modo lo Streptococcus pyogenes, il più temibile per lo sviluppo di faringotonsilliti e otiti. Non solo: si è visto che una presenza ottimale di Streptococcus salivarius K12 assicura una maggiore salute anche del microbiota polmonare, grazie ad un fenomeno di "bioaerosol" che veicola i microrganismi dalla bocca al polmone, influenzandone la composizione.
Con Bactoblis®, le giuste scorte di Streptococcus salivarius K12 per bambini e non solo
Partendo da questi studi, è nato Bactoblis®, un integratore alimentare costituito da Streptococcus salivarius K12 che, grazie alla sua azione battericida, danneggia e poi uccide i batteri che disturbano il suo habitat e di conseguenza aiuta a mantenere l'eubiosi del cavo orale, riducendo il rischio di infezioni virali e batteriche, non solo di bocca, gola e orecchio, ma anche delle basse vie respiratorie.
Un'eubiosi di cui beneficiano in modo particolare i bambini, che sono maggiormente esposti al rischio di contrarre infezioni; ma il beneficio è per tutta la famiglia e anche per le donne in gravidanza, che hanno un alleato in più per proteggersi in modo naturale da infezioni.
Come usare Bactoblis®
Per un'azione ottimale, è consigliabile assumere 1 compressa al giorno di Bactoblis®, preferibilmente la sera prima di coricarsi, succhiandola fino a completo scioglimento per favorire la corretta colonizzazione batterica del cavo orale. Bactoblis® è ideale per tutta la famiglia a partire, indicativamente, dai 3 anni di età.
Per i più piccoli, che potrebbero non essere in grado di succhiare la compressa in sicurezza, è disponibile la versione Bactoblis Infant®, in capsule apribili, che contengono una polvere che può essere direttamente spalmata con le dita sulle gengive del bambino; in alternativa si può immergere il ciuccio inumidito nella polvere, che il bambino succhierà senza difficoltà.
Si è visto che Bactoblis® è in grado di colonizzare il cavo orale in pochi giorni, ma per un ciclo completo di prevenzione si consiglia l'assunzione per almeno 3 mesi, anche se è sempre consigliabile sentire il parere del pediatra.
Sia Bactoblis® che Bactoblis Infant® vanno tenuti in frigorifero a temperatura compresa tra +2 e +8°C fino al momento dell'uso, per non interrompere la catena del freddo e garantire la vitalità del prodotto.
Per maggiori informazioni: www.bactoblis.it